SPAL (4-4-2)
Capecchi; Ghetti, Cabeccia, Bedin, Zamboni, Lorenzi; P. Rossi (dal 46′ Valtulina), Migliorini, Arma, Bracaletti (dal 74′ Schiavon); Bazzani (dal 64′ Meloni).
A disposizione: Ioime, Gaspari, Quintavalla, Laurenti.
All.: Dolcetti
COSENZA (3-4-3)
Pinzan; Musca, Di Bari, Porchia, Bernardi, De Rose, Roselli, Maggiolini; Caccavallo, Ceccarelli (dal 54′ Mortelliti), Danti (dal 80′ Scotto).
A disposizione: Ameltonis, Ungaro, Fabio, La Canna.
All.: Toscano
MARCATORI: al 79’ Arma, all’84 Maggiolini.
NOTE: spettatori paganti 1657 più 1858 abbonati, per un incasso di 24 mila euro circa.
Giornata tipicamente estiva, temperatura di poco inferiore ai trenta gradi, terreno in buone condizioni. Circa 200 i tifosi provenienti da Cosenza. E’ stato ricordato con la deposizione di un mazzo di fiori sotto la curva Ovest il tifoso Marco, recentemente scomparso.
Ammoniti: Migliorini per la Spal e De Rose, Roselli e Pinzan per il Cosenza.
Calci d’angolo: 5-2 per la Spal
FERRARA. Si torna a respirare l’aria del calcio che conta al “Paolo Mazza” con la neopromossa Cosenza che arriva a Ferrara con ambizioni di gloria dopo l’entusiasmante cavalcata della scorsa stagione che ha portato la squadra di Mimmo Toscano a dominare il proprio girone di Seconda Divisione. I biancoazzurri, smaltita la delusione dei playoff mancati per un nulla all‘ultima giornata, si presentano con una squadra che per gli otto undicesimi è la medesima di ottanta giorni fa, eccezion fatta per gli innesti di Bedin e Migliorini in mediana e Bazzani in attacco. Calabresi che, al contrario, hanno in De Rose, Bernardi e Danti gli unici superstiti.
Pronti via e la Spal parte con il piede giusto: fraseggio da stropicciarsi gli occhi tra Bedin-Arma-Cabeccia e conclusione finale debole di Bracaletti tra le braccia di Pinzan. Il pubblico applaude, il caldo la fa da padrone ma l’entusiasmo è a mille. Quarto minuto, stavolta è Cabeccia a imbeccare Arma sulla sinistra, peccato che il centravanti marocchino si faccia anticipare proprio all’ultimo da De Rose, uomo ovunque dei silani. Al quarto d’ora si fa vivo il Cosenza: punizione dal limite di Porchia ma il suo tiro finisce altissimo sopra la traversa. In mezzo al campo Bedin fa fuoco e fiamme, Migliorini consegna ora a Bracaletti ora al duo Bazzani-Arma palloni con il contagiri: una linea mediana davvero importante quella dei biancoazzurri. Ventunesimo minuto: Spal vicina al vantaggio. Sugli sviluppi di un’azione che si sviluppa lungo l’out di destra Bazzani vince un rimpallo prima su Musca poi su De Rose che tenta goffamente di rinviare il pallone, traversone dell’ex punta doriana in mezzo e a porta sguarnita è Porchia a metterci una pezza in corner su Arma. I ferraresi premono e il Cosenza sembra risentirne sebbene la gara non viva un secondo di stanca. Venticinquesimo: rossoblù che ci provano prima con Danti, poi con Caccavallo da venticinque metri, la palla lambisce il palo alla destra di Capecchi che si esibisce in un intervento un po’ goffo in due tempi per trattenere la botta dell’ex primavera del Lecce. Passano pochi minuti e Bracaletti (che nel frattempo si è spostato a sinistra con Rossi a fare il percorso opposto) imbecca Arma che ci prova con una girata dal limite dell’area: la palla si perde sopra la traversa. Quarantaduesimo sul cronometro e il “Mazza” grida al gol: Zamboni su angolo a botta sicura di testa, Pinzan compie un miracolo che conta almeno quanto un gol e d’istinto si salva deviando a mano aperta la palla in corner. Passano due minuti e, prima del fischio di chiusura della prima frazione è Roselli a farsi trenta metri palla al piede per arrivare indisturbato tutto solo dinanzi a Capecchi: il tiro è debole e, complice Lorenzi, la traiettoria si perde sul fondo.
La ripresa vede in campo un altro Cosenza, più vivace, convinto e sicuro che a centrocampo si trova costantemente in superiorità numerica. Maggiolini (gran partita la sua) per Danti dopo appena tre giri di lancette, palla alta. All’ottavo tocca a Capecchi salire in cattedra: Caccavallo ci riprova e stavolta mette in serio pericolo il guardiano estense che risponde con tutta l’esperienza dei diciotto campionati che ha alle spalle. Dolcetti, che nel frattempo ha inserito Valtulina per Rossi, lancia in campo anche Beppe Meloni al posto di Bazzani (buoni spunti, discreto movimento ma può migliorare eccome). E’ l’esordio assoluto tra i professionisti in campionato per il giovane sardo che va a sinistra con Valtulina che viene spostato a destra. Minuto ventitré: cavalcata di Meloni lungo la fascia sinistra, supera in corsa Musca ma all’ultimo viene anticipato dall’onnipresente Porchia. Al trentaquattresimo il gol. Cross di Valtulina, Pinzan esce e nella caduta perde il pallone: Arma è lì e da due passi infila il povero estremo difensore: Spal tutto sommato immeritatamente in vantaggio. Passano pochi minuti e le distanze sono ristabilite. E’ il trentanovesimo quando Maggiolini scaglia un siluro da venticinque metri che si infila sotto l’incrocio dei pali: un gol alla Roberto Carlos, splendido. La gara poi, complice anche il caldo, va scemando senza altre particolari emozioni, eccezion fatta per un tiro dal limite di Scotto ben controllato da Capecchi e da un “quasi” gol di Meloni imbeccato da Bedin su cui però Di Bari e Pinzan fanno buona guardia. Il risultato è giusto, la Spal può e deve crescere soprattutto, a parte l’ottimo Bedin, in mezzo al campo.
LE PAGELLE
di Diego Stocchi Carnevali
Capecchi 7 Saracinesca. Il tiro di Caccavallo a inizio ripresa è difficilissimo da parare perché la palla gli rimbalza sui guantoni proprio all’ultimo. Ma il gattone della Spal è decisivo e non si lascia sorprendere. Il gol di Maggiolini è imparabile e, forse, se ci prova altre dieci volte, non gli verrà mai più con la stessa traiettoria.
Ghetti 6 Ordinaria amministrazione, ancora un po’ indietro di condizione. C’è tempo per tornare il giocatore dell’anno scorso. Danti ha dieci anni di meno, non è un cliente del tutto simpatico ma, nonostante questo, l’esperienza lo aiuta a districarsi anche nelle situazioni più difficili.
Zamboni 6.5 Il migliore del reparto, per tempismo, riflessi e senso della posizione. Non lo scopriamo certo oggi chi è Marco Zamboni. Anche lui non è ancora al 100% e ci sta: la sua mole fisica ha bisogno di tempo per carburare. Ma già questo è un signor difensore. Chiedere a Ceccarelli che ne ha viste proprio poche oggi di palle giocabili.
Lorenzi 6 Due svarioni che potevano costare caro: il primo è a fine primo tempo quando si lascia infilzare da Roselli dandogli l’opportunità di andare a rete con una cavalcata di trenta metri solitaria (cosa ci faceva il Lore così “alto”?), il secondo è un disimpegno sulla linea di fondo pressato da Danti nella ripresa dove è Capecchi a metterci una pezza. Abbiamo conosciuto un Lorenzi migliore.
Cabeccia 6.5 Dall’anno scorso è cresciuto: aldilà degli errori di gioventù che continua a commettere (come un paio di passaggi a due metri) in personalità e in coraggio questo ragazzo ha senza dubbio fatto un salto di qualità. Splendido il suggerimento per Arma nella prima frazione, cattivo il giusto su Caccavallo che ben presto ha dovuto accentrarsi per poter godere di qualche palla giocabile visto che in fascia non si passava. Rimane una delle più belle scoperte di Bortolo Pozzi.
Rossi 5.5 Non del tutto sufficiente, una condizione tutta da trovare per lui che era al suo primo ritiro pieno dopo due anni. Ha tutte le attenuanti del caso. Si guadagna due buone punizioni ma gioca abbastanza largo e avulso dal contesto. Dolcetti se ne accorge e lo cambia a inizio ripresa.
Valtulina 6 Un tempo di sostanza e qualche buona cosa in fase di palleggio. Deve migliorare in cattiveria e crederci di più perché con il pallone tra i piedi può diventare devastante nell’uno contro uno.
Bedin 7 Il migliore. Un gladiatore. L’uomo dalle lunghe leve. Non sbaglia un tackle. Lotta, ringhia, si danna l’anima per novanta minuti. Giocatore leale, carismatico con sette polmoni alla faccia di chi dice che faceva caldo. Maurizio nostro non lo sentiva. Con Migliorini si integra perfettamente, un mix di qualità e quantità che alla lunga potrà solo giovare a questa squadra. Insuperabile.
Migliorini 6 Gioca una quantità di palloni impressionante. Quel che è peggio (per gli avversari) è che ne sbaglia pochissimi. Per certi versi ricorda Beppe Brescia ma il ragazzo sembra avere maggiore qualità. Eppure non era nella sua migliore giornata, anzi…
Bracaletti 5.5 Gioca tra le linee, da destra a sinistra e fa il diavolo a quattro: Porchia e Di Bari se ne accorgono e alla lunga prendono le distanze e non gli danno l’opportunità di entrare in area di rigore. Prende un buon numero di calci. Caro Andrea, benvenuto nel girone B. Ogni domenica sarà così. O peggio.
Arma 6 Gol a parte (chiariamoci ha il merito di essersi trovato lì), fa tantissimo movimento, si danna l’anima ma conclude zero (!) volte verso la porta e impegna altrettante volte Pinzan: d’accordo che Di Bari e Porchia sono dei cerberi ma non tutte le domeniche capiterà di segnare su errori degli avversari. Occorre più cinismo e più cattiveria pur trovandosi nel momento d’oro alla Re Mida in cui, appena tocca una palla si trasforma in gol.
Bazzani 6.5 Di stima e di fiducia. Perché se a sportellate fa una gara da dieci con Di Bari, in fatto di sostanza ha ancora tanto da fare.
Meloni 6 Esordio più che discreto. Peccato per l’azione finale in cui ha chiuso troppo, forse per la troppa fretta ma ha subito fatto vedere che con la velocità potrà mettere in difficoltà tantissimo gli avversari.
Schiavon sv