Prima puntata. Da oggi e per quattro giorni scopriamo le occasioni di mercato che potrebbero interessare la Spal per questa sessione invernale. Cominciamo dalla serie cadetta.
Si riparte. Tra pochi giorni avrà inizio il mercato di riparazione e la Spal potrebbe diventare tra le formazioni più attive, pronte ad assicurarsi quei giocatori in grado di dare alla rosa quella qualità, quell’equilibrio e quella fantasia sin qui carenti o inespresse durante il campionato dei ferraresi. Non sarà facile, anche perché prima biosgna vendere, la concorrenza si presenta come al solito agguerrita e tanti discorsi che si intavoleranno nei prossimi giorni andranno probabilmente in porto, nel migliore dei casi, la prossima estate. Nel nostro viaggio tra le squadre di serie B abbiamo deciso di porre la nostra attenzione verso quei ruoli in cui a nostro giudizio la formazione ferrarese avrebbe bisogno di un salto di qualità. Non ce ne voglia il direttore Pozzi ma, in questi giorni di festa, ci siamo voluti sostituire bonariamente (e senza averne le qualità) a lui provando a indovinare se non i nomi, almeno le caratteristiche che dovranno avere i prossimi spallini.
A nostro giudizio la squadra manca di un terzino sinistro, un centrocampista esterno di sinistra, un centrocampista centrale e probabilmente anche di una punta se Meloni non riuscirà a recuperare a breve termine. Del ruolo di portiere e centrale difensivo parleremo alla fine non essendo questi, sempre secondo noi, ruoli di primaria importanza su cui intervenire. In questa prima parte di torneo la formazione estense è sembrata carente soprattutto in difesa e a centrocampo, ruoli che non hanno confermato per le più svariate ragioni, la bella stagione scorsa. L’idea più affascinante, per sopperire all’esigenza di un terzino sinistro, porta a Salerno dove è dato in uscita Alessandro Bastrini che non ha convinto lo staff tecnico campano e dovrebbe rientrare alla base (Sampdoria) per poi finire in prestito ancora una volta per fare esperienza: nativo di Domodossola, classe 1987, 186 cm, può giocare anche al centro e vanta già 35 gare in B e 10 in A.
In mezzo al campo si va più con la fantasia che altro, ma ci proviamo lo stesso. A Lecce non trova spazio il giovane Drissa Diarra: classe 1985, ivoriano già nel giro della Nazionale del suo paese, 183 cm, centrocampista eclettico, muscolare e dotato di un discreto palleggio, può giocare sia in mezzo sia a sinistra. Ha esperienza in Italia, ha giocato con le maglie di Lucchese e Perugia oltre a quella del Lecce e viene da una stagione ottima trascorsa nella serie A svizzera con la maglia del Bellinzona dove ha anche segnato quattro reti in ventinove incontri. Un altro nome di spicco è quello di Marco Mancosu: classe 1988, 177 cm, la fantasia al potere, di proprietà del Cagliari. A Empoli non trova spazio (solo due spezzoni di gara) e non è detto che i toscani facciano follie per trattenerlo. E’ nel giro della Nazionale Under 21 e sulle sue tracce c’è la Reggiana. Da Torino è dato partente Davide Bottone, appena otto gare sin qui disputate, piemontese di Biella, centrocampista centrale puro, più di quantità che di qualità, attuale sostituto del suo compagno di reparto Coppola, infortunatosi due mesi fa ma sulla via del recupero. Classe 1986, 183 cm e un campionato da titolare a Vicenza l’anno scorso in B, ne fanno uno dei giovani più interessanti del lotto. Meno raggiungibile Luca Di Matteo, ventuno anni compiuti, 181 cm, in forza al Crotone ma di proprietà del Palermo, può coprire sia la fascia destra sia quella sinistra di centrocampo. In Calabria trova poco spazio (appena centottanta minuti in sei apparizioni) e non è detto resti a guardare ancora a lungo. Chiudiamo con Nicola Princivalli, 180 cm, triestino doc, classe 1979, sulla via del recupero dopo un infortunio patito a inizio stagione con la maglia della Triestina, esperto, oltre trecento partite da professionista, otto campionati con la casacca dei giuliani intervallati da esperienze poco felici al sud con le maglie di Messina, Salernitana e Foggia. Da valutare oltre alla condizione fisica la disponibilità a lasciare la squadra della sua città. Un numero dieci atipico, disposto al sacrificio, che non disdegna di partire dalla fascia.
Apriamo il capitolo degli esterni, precisamente i centrocampisti mancini. Ad Ancona sono da valutare le condizioni fisiche dell’esterno Ivan Piccoli: 193 cm, classe 1981, appena venti gare disputate nelle ultime due stagioni dopo essere stato uno dei perni del Cesena in B con cento partite disputate da titolare e dieci gol all’attivo. E’ sulla via del recupero ma difficilmente troverà spazio nei dorici pur avendo da poco rinnovato il contratto. Proprio da Cesena è dato in lista di sbarco Luca Ceccarelli, 183 cm, classe 1983, già avuto da mister Notaristefano a Legnano tre stagioni fa dove segnò anche sei reti, dopo essere stato perno fondamentale della promozione in cadetteria del cavalluccio la scorsa stagione è stato relegato a un ruolo di secondo piano. Da Mantova alcune voci voce vogliono l’esterno Andrè Cuneaz (in comproprietà con la Juventus) lontano dai virgiliani dove non riesce a ritagliarsi uno spazio di prestigio: classe 1987, di Aosta, può giocare sia a destra sia a sinistra, ottimo dribbling ma scarsa vena realizzativa, calciatore da ultimo passaggio più che finalizzatore. A Salerno la rivoluzione di gennaio potrebbe coinvolgere anche gli esterni Francesco Millesi e Giuseppe Statella: il primo, catanese, classe 1980 per 180 cm, ha giocato appena trenta gare nelle ultime quattro stagioni, un’ala di raccordo veloce, buon dribbling e ottimo cross ma vanno valutate con attenzione le sue condizioni fisiche; il secondo, calabrese, classe 1988 per 180 cm, un sogno o meglio un’utopia considerarlo tra i papabili biancoazzurri, ha contribuito all’ottima stagione del Benevento in C1 con anche tre reti all’attivo. Di proprietà del Bari, pur convocato in Under 21 di B non sembra convincere a Salerno e non è esclusa una sua partenza. Anche Michael Cia, in comproprietà tra Albinoleffe e Atalanta, sta trovando più di una difficoltà a imporsi con la maglia dei seriani di Mondonico: sino ad ora, per l’ala di Bolzano, ventuno anni e 175 cm, solo undici apparizioni dopo un’ottima stagione a Trieste condita anche da due reti. Ambidestro, può giocare indifferentemente sia a destra sia a sinistra, è velocissimo ed ha una buona visione di gioco che ne fanno da qualche anno uno dei prospetti più interessanti nel ruolo. Da Torino potrebbe lasciare la maglia granata Tommaso Vailatti: classe 1986, di Venaria, 179 cm, cinquanta gare in B e dieci in A ad oggi, fatica a imporsi il giovane centrocampista granata ed è facile intuire che a gennaio possa partire per trovare quella continuità sinora mai trovata. Per restare sempre sugli esterni altri due nomi possibili sono quelli di Alberto Filippini e Pietro De Giorgio: il primo in comproprietà tra Atalanta e Padova è con i biancoscudati alla seconda stagione. Classe 1987, 181 cm, bresciano, può giocare al centro e a sinistra ed è dotato di una discreta tecnica. Il secondo, cosentino di Praia a Mare, è ad Empoli ed è già stato offerto alla Spal in estate dal Perugia nello scambio con Cazzola. Pupillo di Campilongo, 178 cm e ventisei anni compiuti, un carattere che non gli ha consentito ancora di sfondare ad alti livelli ma le doti tecniche sono indiscutibili, potrebbe lasciare gli azzurri solo per trovare quel minutaggio che in Toscana non gli viene assicurato con continuità. Da Crotone potrebbe infine partire l’esterno destro Matteo Coresi, classe 1980, un passato a Foligno, sin qui sei partite e peraltro non intere, abile nello stretto, veloce, buon dribbling e ottima visione di gioco oltre ad una discreta confidenza con il gol. Unico neo gioca a destra e la Spal in quel ruolo pare sistemata a dovere.