No, non sarò breve. Oggi, infatti, non è un qualsiasi giorno di un qualsiasi mese, no. Oggi è il giorno dell’annuncio. Oggi è il giorno più bello da quest’estate in poi, ripescaggio compreso. Parlo, meglio: scrivo per me, ovviamente, ma sono certo di avere un’infinita compagnia, almeno qui sul forum, al mio stato d’animo.
Mi e vi spiego. Dal caso, si fa per dire, Centi ho ricominciato a ricevere una decina di telefonate al giorno. Le stesse che ricevevo prima dell’arrivo della nuova società. Domande tipo: ma è vero che questi non hanno più soldi e si apprestano a scappare? Vedi che aveva ragione chi l’aveva detto? Eccetera eccetera. Bene. Ora posso tranquillamente scrivere qui, su questo forum che io, da super ateo considero molto più importante della bibbia, che Ave Cesare Butelli, Stefano Benastyle, il Comandante Pozzi e Renato Staschenov saranno a lungo i quattro cavalieri della (fine) apocalisse. Si mettano pure il cuore (?) in pace gufi, avvoltoi, chiacchieroni, intrallazzatori, trabascani, pezzi di merda e potrei continuare che da giugno scorso fanno di tutto, e ammetto che sono anche bravi in questo modo di (dis)fare per creare difficoltà a questa società. Non hanno capito con chi hanno a che fare e fanno finta di non capire che queste operazioni subacque non hanno bombole di ossigeno e fanno male solo a Ferrara, la loro città!, e a quella che dicono tanto di amare, cioè la Spal che invece è servita o servirebbe soltanto a coprire operazioni e giri di soldi fittizi che tanto, poi, alla fine fanno come dal salumiere: lasciano da pagare, cioè.
Scrivendo queste righe ci metto per l’ennesima volta la mia faccia da culo. Certo, non ho chiesto il permesso al Direttore Generale della Rai di firmare lo Spallino pensando di farne otto, dieci numeri e poi arrivederci e grazie. No, anche questo, nel mio piccolo, è un progetto a lunga durata. Un progetto che va a braccetto con questa società senza, ribadisco per i malinformati e lo giuro sulla Spal e sul mio pappagallo Socrate, ricevere un euro dalla stessa società. Perché questo è quello che, secondo me, significa amare la Spal e aiutare chi ha davvero nel cuore le sorti della squadra. Aggiungo anche, e l’amico Cesare mi perdonerà la mancanza di eleganza quando leggerà questo post, che la pubblicità che lo Spallino ospita della Trasea era ed è un regalo, un aiuto, un onore che noi dello Spallino abbiamo voluto riservare allo stesso presidente. Te l’avremmo detto a fine anno, Ave, lo faccio adesso perché in queste righe ci sta bene.
Le voci, quindi, sono ancora una volta infondate. Cazzate. Spazzatura. Non soltanto Butelli e i suoi soci resteranno anche il prossimo anno. No. Resteranno anche l’anno dopo ancora e così via in questa città nonostante gli aiuti siano stati decisamente sotto alle aspettative. Le cose belle, infatti, cioè la Spal, gli stessi Spallinati, i tifosi anche domenica a San Benedetto del Tronto, sono maggiori rispetto alle delusioni. Ed è bello, sempre secondo me, che questa cosa si sappia adesso che il campionato è meno positivo rispetto ai primi mesi. Era facile annunciare la permanenza con la Spal prima in classifica, è però più gratificante farlo ora dopo il caso Centi e certi articoli quantomeno sospetti data la tempestività pari allo zero. Per chi aveva dei dubbi in proposito, spero che gli stessi dubbi svaniscano ora. Si fidi pure. Tutte le volte che ho usato la parola fiducia qui sul forum ho avuto ragione, scusate se me la tiro. Lo rifaccio adesso. Fiducia, sì, nel futuro e in chi porterà avanti con mille difficoltà, sissignore, il nostro progetto biancazzurro. Sarebbe bastato rileggersi l’intervista, la prima, fatta l’estate scorsa a Butelli per capire che non sarebbe stata un’avventura, per realizzare che i giochi sudici sarebbero finiti come l’iscrizione alla terza categoria di una sedicente altra Spal. Tutti quelli che aspettavano e speravano e trafficavano, e non sono pochi, si mettano l’anima (solito eufemismo) in pace e se lo prendano in quel posto.
Non ho scritto niente sulla Nuova di ieri perché mi faceva piacere comunicare una cosa così importante agli spallini veri, a quelli che andate a leggere la firma di Orso, a quelli che vanno ovunque per questi colori e con il Ravenna in vantaggio per tre a zero tifano ancora, quelli che anche nelle difficoltà hanno capito che la cosa più importante è la permanenza di questa società. Com’è che si dice? I giocatori passano. Già. E speriamo che ora, volesse la madonna, santa donna che fa pure rima, remino dalla stessa parte anche i pessimisti e i criticoni dell’ultima ora che, chissà, un giorno magari vicino scopriremo avere interessi e amicizie con la Ferrara che rema contro. Certo, poi dipenderanno dall’aiuto della città, ripeto finora inesistente, i tipi di programmi per l’anno prossimo e gli anni a venire. Ma questa è la notizia. Ci saranno e ci sono già dei programmi, parola sconosciuta a tanti. C’è già un piano a, un piano b e un piano c. A seconda della partecipazione e dei contributi la società deciderà quale attuare. E se nessuno, come oggi, vorrà contribuire pazienza, Butelli e gli altri andranno avanti da soli magari puntando sulla valorizzazione dei giovani. Ma questi, ora, con un signor campionato da portare a termine (un signor campionato nel quale conterà eccome il nostro apporto da tifosi) sono argomenti prematuri. C’è da gioire in campo e fuori per questa Spal che si giocherà i playoff fino all’ultima goccia di sudore e per questa società che porterà a termine l’importante progetto cominciato quest’estate. Ogni tanto vado a rileggerla, l’intervista a Butelli che è qui sul forum. Fatelo anche voi, fa bene al cuore, davvero. Fa bene rileggere l’impegno, i toni, gli obiettivi e poi pensare a quello che è stato fatto, da giugno a oggi, senza mai raccontare cose che non si possono raccontare ma che presto, almeno spero, magari avrà voglia di raccontare lo stesso presidente.
Una cosa sola, e riperdonami Ave!, mi scappa di raccontare subito. E cioè il motivo del silenzio presidenziale di queste settimane. Un motivo semplice semplice. Butelli è stato molto impegnato a cercare di ripianare i debiti delle precedenti gestioni. Ma come, direte, se è lui che ha comprato e se sono altri quelli che hanno venduto come è possibile che siano i compratori a dover ripianare i debiti? E’ possibile, purtroppo, almeno a Ferrara. E’ possibile che una società che subentra paghi fino all’ultimo euro la Spal e poi si ritrovi a dover pagare centinaia di milioni di debiti. Incredibile ma vero. Ma, come direbbe il Comandante, Butelli ha i soldi (oggi meno visto che la Spal gli è costata tre volte di più di quello che doveva e qui non scrivo cifre perché a sto giro il presidente mi incula davvero e io sono fnoc sì, ma solo per la Spal!), ha i soldi, scrivevo, per fare quel cazzo che gli pare. E quel cazzo che gli pare l’ha scelto qualche mese fa. Vuole fare il presidente della Spal. A modo suo, però. Con signorilità, apparendo quel tanto che serve, non sputtanando il suo allenatore o i suoi collaboratori sui giornali un giorno sì e l’altro pure, andando a pranzo da Sirpongo piuttosto che dai politici (?) locali, smantellando il bar vip (cosa che avverrà tra poco ma non vi dico niente perché almeno questo vi toccherà leggerlo sullo Spallino che è gratis!) o regalando gli accappatoi agli Spallinati per fare beneficenza.
Oh, non è mica un santo Butelli, eh. Anzi ha un caratteraccio, è un pessimista cosmico, certe mattine è intrattabile, gli ho dato tremila soprannomi negativi uno dei quali, quando va giù pesante, è Presidente di fiume in omaggio al nostro Gentedifiume (faccina che ride), insomma è una persona normale ma è, questo sì, voglio scriverlo chiaro e urlarlo forte, una persona eccezionale, una persona onesta e capace, un grande presidente.