11 febbraio 1951
VERONA-SPAL 1-4
(Carlini, Dini, Fontanesi, Fontanesi)
Riminese di nascita e artusiano di formazione calcistica, con la squadra del Forlinpopoli disputò giovanissimo due ottimi campionati di serie C, tanto che diciannovenne fu acquistato dal Bari e con i galletti fece il suo esordio nella Massima Divisione. Nel capoluogo pugliese arrivò come attaccante, fu l’allenatore ungherese Andrea Kutik a trasformarlo in difensore. Con i biancorossi baresi disputò tre tornei di serie A e uno in B, l’esperienza fu però interrotta dai tragici avvenimenti storici dell’8 settembre 1943. Carlini riuscì a raggiungere casa e con il Forlinpopoli disputò il torneo di guerra. Tornato a Bari nel 1945 disputò il torneo Centro Sud Misto e i bianco rossi pugliesi entrarono nel girone finale con Juventus, Milan, Inter, Roma. Con il Bari giocò altri quattro campionati di serie A, distinguendosi sempre per il suo vigore fisico e per la sua grinta che non sfociava mai nella cattiveria o nella rozzezza. Nell’estate del ‘50 ormai trentunenne, ritenuto erroneamente al tramonto fisico, fu messo in vendita e acquistato da quel grande competente che era Paolo Mazza. Il Commendatore non fu smentito, infatti Carlini disputò, sempre alla grande, trentotto gare su quarantadue. A Ferrara mise in mostra tecnica, grinta ed esperienza, qualità che contribuirono validamente a far vincere il torneo cadetto alla Spal. Non dimenticò mai però le sue origini di attaccante, non a caso il suo “golletto” riusciva sempre a segnarlo nei vari campionati, infatti anche a Verona, in quella mitica giornata spallina, segnò il primo dei quatto gol.