MISTER VECCHI RACCONTA LA SUA SPAL A UN PASSO DAL DEBUTTO. LA FORMAZIONE, IL MERCATO, IL GIOCO, I TIFOSI, GLI OBIETTIVI…

Prima intervista “vera” a Stefano Vecchi e prima giornata alle porte. Il campionato è… adesso e gli argomenti, da oggi, sono più concreti, reali. Tanti i temi, altrettanti i pareri da chiedere al tecnico, ancora di più l’attesa che c’è per questo debutto biancazzurro figlio di poche attese ma comunque di entusiasmo come dimostrano gli abbonamenti ormai a livello dell’anno scorso. Dal mercato alla condizione fisica, dai singoli alla squadra, dal mercato alla formazione… C’è talmente tanto da dire che, alla fine, il mister ci concederà quasi un’ora di analisi e commenti. Ritorna così il tradizionale appuntamento del venerdì su “LoSpallino.com” con questa rubrica “Che Spal domenica”. Ne seguiranno altri, tanti quante sono le giornate di campionato sperando di parlare il più possibile in maniera positiva di questa nuova, giovane ma affascinante Spal.

Oggi l’ultimo vero allenamento. Come è andata e… stanno tutti bene?
“Sì, tutti a posto. Taraschi, però, è squalificato. Per il resto sono tutti a disposizione, non ancora i nuovi, ovviamente. Fortunato è più indietro, Castiglia invece ha fatto una preparazione buona ma gli manca ritmo e dinamismo. E poi sono arrivati soltanto ieri. Comunque già la prossima saranno entrambi a disposizione”.

Partiamo proprio da qui, mister Stefano “Sam” Vecchi. Ambizioni ridotte, organico giovanissimo eppure gli abbonamenti vanno benissimo e la curiosità è tangibile…
“E’ vero, forse anche perché abbiamo fatto un precampionato e una Coppa Italia positivi e abbiamo avuto buoni segnali, quindi la curiosità è ovvia. L’entusiasmo l’abbiamo messo fin qui e magari è stato apprezzato. Certo, dobbiamo crescere e migliorare, le incognite sono tante ma c’è tanta voglia di cominciare per dimostrare qualcosa di concreto e per metterci alla prova con tante buone squadre avversarie”

Ormai ci siamo. Un po’ d’emozione c’è?

“Sì, sicuramente, questo sì. Ci sono novità anche per me, a cominciare dalla categoria che è nuova anche per me, così come le difficoltà del caso. Troveremo allenatori e squadre preparate però, ripeto, l’entusiasmo e la voglia ci sono e si respirano anche negli spogliatoi”.

Prima giornata di campionato. Un campionato dove la tua Spal ha un obiettivo prima di tutto e tutti. Quello di salvarsi. Ti sta stretto?

“Sì, perché è limitativo, non ha molto senso questo discorso. Se si fa un campionato di sofferenza e ci si salva va bene ricordare qual era l’obiettivo ma a priori no, non dobbiamo fare alcun conto. Possiamo vincere e perdere contro tutti, dobbiamo pensare a una partita alla volta e deve essere uno stimolo forte quello di confrontarsi con avversari di un certo tipo. Oggi non sappiamo a che livello siamo ma vogliamo vederlo subito. La filosofia è semplice: testa bassa e pedalare. Ci sono società strutturate, ricche e organici sulla carta super però, strada facendo, anche noi possiamo arrivare”.

Dando un’occhiata al girone ora che è finito il mercato, quanti e quali avversari vedi sulla carta più attrezzati di voi?

“Cinque o sei. Benevento, Sorrento, Ternana e Taranto di sicuro. Sono buone squadre anche l’Avellino e il Carpi che può diventare la sorpresa della stagione. Poi ce ne sono molte altre più o meno come noi”.

La curiosità è tanta. Ritiro, amichevoli, Coppa Italia… La sensazione, e spesso anche le tue parole, hanno portato a una considerazione. Questa: hai bravi e promettenti ragazzi che se avranno il tempo di crescere potranno portare buoni risultati. Il prezzo da pagare, però, è quello dell’ingenuità e della ovvia poca esperienza. Concordi?

“E’ vero e l’ho già detto più volte. Il valore dei ragazzi si vede già ma dobbiamo lasciare da parte finezze, bisogna essere concreti, essenziali, avere massima attenzione e concentrazione per novantacinque minuti. Qui un errore ti costa tre punti, nel settore giovanile è diverso. E ci vuole molto equilibrio”.

Come si fa a diminuire gli errori dietro e davanti?

“Con la concentrazione, appunto, e con equilibrio ripeto. E poi con la fiducia. Dietro spesso si sbaglia per eccesso di generosità, ci vuole meno istinto e più raziocinio. Davanti, invece, serve serenità, non bisogna chiudere gli occhi e tirare come viene, viene. Occorre precisione e anche in questo senso la serenità, la tranquillità contano molto”.

A che punto credi che sia la Spal dal punto di vista fisico e non solo?

“Fisicamente a buon punto, non al cento per cento ma sono tranquillo. E poi la parte fisica fa parte di tutto, non si può scindere dalla tecnica e dalla tattica. Se corri tanto e male sembri fermo. E’ un discorso globale, stiamo curando tutti aspetti”.

Una cosa pare sicura. Vedremo una Spal che prova sempre, avversario permettendo, a giocare a pallone. Confermi?

“Sì, l’idea in fase offensiva è di proporsi sempre, di fare un certo calcio. Abbiamo forzato molto finora e adesso vedremo i risultati. Contano i punti, però. Credo che il bel gioco paghi ma non dobbiamo disdegnare di buttare la palla in tribuna se serve perché è il risultato che conta”.

Sul mercato…. Non serviva anche un difensore centrale sinistro?

“Numericamente no, abbiamo ragazzi che devono crescere. Se gli obiettivi fossero stati altri, allora forse sì ma non ci sarei nemmeno io qui… magari prendevano un allenatore esperto: siamo tutti sulla stessa barca, insomma. Ci vuole un po’ di pazienza e fiducia. Io ho sposato questo progetto sapendo tutto, quindi…”.

Sempre sul mercato. E’ arrivato il quarto centrocampista, Castiglia, peraltro annunciato visto che l’intenzione era quella di mandare a giocare Pallara, e all’ultimo ne è arrivato anche un quinto, Fortunato, ed è stata una sorpresa anche per te, credo… Aldilà del valore del ragazzo e del ruolo che ti regala qualche soluzione tattica in più, adesso non siete un po’ troppi?

“Guarda, Fortunato ha grandissime prospettive anche se da fine gennaio in poi non ha quasi mai giocato. L’Inter crede in lui e anche noi perché lo conoscevamo. Quando sarà al top ci sarà molto utile, invece, perché ha caratteristiche diverse da quelli che già c’erano e ha corsa, tecnica, fisico. Ci serve, insomma”.

Collegandomi alla domanda di prima, a questo punto Belleri e Meloni saranno ceduti per forza o rescinderete i contratti?

“Devi parlare con il Direttore di queste cose. E’ chiaro che il mio giudizio l’ho dato, ma ora siamo ventitré, con loro saremmo venticinque e ti dico anche che ho sempre lavorato con rose così anche se c’erano un po’ di ragazzi del settore giovanile. Una cosa, però, la devo e la voglio dire: Belleri si è messo a disposizione con grande professionalità dall’inizio e sempre”.

Formazione. Le scelte paiono abbastanza scontate. Sarà la stessa squadra vista con Bassano e Giacomense?

“Boh! Qualche dubbio ce l’ho, vediamo. I dubbi ci sono sempre…”.

A Ferrara arriva un Pisa che per molti aspetti vi assomiglia. Squadra giovane, un paio di giocatori di esperienza importanti… Che idea ti sei fatto della squadra di Pagliari che avrai visto attraverso alcuni video, immagino?

“Beh, sono meno giovani di noi e hanno qualche giocatore di esperienza in più. La costruzione della squadra, è vero, è simile. Noi siamo più giovani dietro. Ora hanno preso anche Perna e alla fine avranno in campo tre ragazzi, noi forse sei”.

Non credo che tu abbia fatto ancora in tempo a leggerla ma stamattina abbiamo pubblicato una lunga intervista esclusiva al Presidente Butelli. Tra le altre cose si parla benissimo di te anche se “il Pres” è arrabbiato perché gli dai ancora del lei…

“Hai visto quanti contatti avete fatto oggi sul sito? Molti sono i nostri. Miei e della squadra. Mi hanno segnalato l’intervista del Presidente e l’ho letta. Anche perché mi avevano detto di stare attento visto che dice che sono un bell’uomo (ride). Scherzi a parte, non gli darò del tu, è normale, non mi viene. La confidenza è già nata ma è giusto così, non è un fatto di distanza. Comunque l’intervista mi è piaciuta anche se tante cose le sapevo già a cominciare dalla sua stima nei miei confronti. Ma poi contano i risultati…”.

Il finale dello scorso campionato, un bel po’ di polemiche, una squadra rivoluzionata… Oggi com’è il clima dentro alla Spal?

“Mi sembra sereno. Sappiamo che ci sono ancora delle difficoltà ma sappiamo anche che sono in via di risoluzione e c’è grande fiducia. Sì, c’è un buon clima. E qui possiamo fare molto anche noi raggiungendo i risultati”.

Domenica ritornerai al Paolo Mazza in una gara vera dopo diversi anni. Quale sarà il primo pensiero appena sbucherai dal sottopassaggio che conosci e che porta in campo?

“Penso già al fatto che mi devo sedere in panchina e non giocare, purtroppo (ride. L’emozione ci sarà, anche perché quella della Spal è una scelta che ho fatto con convinzione. Ti dico che farò l’impossibile perché questa stagione vada bene!”.

In questa settimana e nelle ultime ore è cambiato qualcosa nell’atteggiamento dei tuoi giocatori? C’è un po’ di emozione, visto che per molti di loro quella con il Pisa sarà la prima partita che conta dell’intera carriera?

“Mah, no sinceramente. Perché poco alla volta siamo riusciti a inculcare un certo spirito. Quello di dare il massimo sempre e di impegnarsi in ogni allenamento. E’ stato anche in questi giorni. Ho detto dal primo momento ai ragazzi che per me è doveroso che si comportino bene ma a me importa soprattutto quello che fanno in campo. Voglio concentrazione assoluta e impegno anima e corpo. Solo se non ci sono queste cose e c’è, invece, superficialità… beh,  allora mi incazzo di brutto”.

Ti chiedo di fare un appello al pubblico spallino che comunque, nonostante la delusione per lo scorso torneo, come dicevamo dal punto di vista degli abbonamenti ha risposto bene.

“Un appello? Non saprei. Chiedere pazienza è un po’ come prendere per il culo i tifosi. Devono soltanto sapere qual è l’obiettivo. Se vedono una squadra che mette impegno, corsa e voglia spero venga apprezzata. Questo sì. Se fischiano se la squadra non dà il massimo sarò il primo a dire che hanno fatto bene. Sarebbe bello e magari un po’ utopistico che Ferrara potesse essere una di quelle città all’inglese dove l’impegno viene apprezzato prima di tutto”.

Ultima cosa. Dirai qualcosa di particolare ai tuoi ragazzi domenica prima di entrare in campo?

“Di solito sono abbastanza originale, dico cose diverse. Qualcosa lo pensi il giorno prima. Anche se non c’è molto da dire e forse sarà meglio stemperare un po’ l’emozione”.

Facciamo così, ce lo racconti venerdì prossimo cosa hai detto prima di entrare in campo…

“Ok. Va bene”.

In bocca al lupo di cuore, allora, e un gigante, infinito “Forza Spal”.
“Grazie. Forza Spal!”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (442)
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, A. Vecchi (Pambianchi), Canzian; Melara, Bedin (Migliorini), Agnelli, Laurenti; Arma, Marconi.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Capecchi, Pambianchi (A. Vecchi), G. Rossi, Cosner, Migliorini (Bedin), P. Rossi, Mendy.

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