Posso dire? Ma che schifo… Ma io dico: con tutto il bene che voglio ai napoletani perché continuare a esportare il marchio del napoletano disonesto? E’ così difficile per una volta mollare i tre bicchierini e dire “Sì, scusate, mi sono sbagliato e ho colpito con la mano”, anzi col pugno chiuso pare e quindi a riduzione della pena?
E invece palla al centro e un gran calcio nel culo alle regole (in serie A ti beccavi tre giornate), al fair play, all’etica e al semplicissimo rispetto degli avversari e del loro lavoro.
Ma non basta. Non avrei nemmeno scritto nulla se tutto si fosse limitato a quello, in fondo non sono mica nato ieri, di napoletani “fasulli” è piena l’Italia e il mondo, diciamo che fin lì avrei lasciato a vergognarsi i “veri” napoletani, quelli che adoro almeno quanto la loro spendida e sregolata città. Ma cosa esce fuori? Che non solo l’arbitro non fa il mea culpa tra sé e sé ma rincara la dose andando a raccogliere l’informazione relativa a un’ipotetica bottiglietta d’acqua che avrebbe sfiorato, insieme con giusti cori di disappunto, il “poveretto” Perna… E allora no, allora basta. Cornuti e mazziati come direbbero a Napoli? Fosse successa questa cosa a Verona, per fare un esempio, credo che Perna a casa non ci sarebbe arrivavato dritto, ma qui a Ferrara siamo buoni, bravi e onesti e quindi candidati numero uno alla santità o all’epiteto “bravi coglioni”. Concludo salutando l’amico Pagliari e suggerendo la visione di quelle due partite in cui, su suggerimento dell’allenatore visto che giocatore ed arbitro avevano bevuto o fatto finta di bere il fallo per gol, ha fatto aprire la squadra e mandato in rete gli avversari, altro che esultare per il furto e poi far finta di essere uomo di mondo. Cerchi di essere uomo ma per un mondo migliore che il calcio ne ha bisogno.