Della nidiata di giovani promesse che compongono la rosa biancazzurra di questa stagione, Alex Teodorani, vent’anni compiuti proprio oggi, è sicuramente quello che ha il compito meno agevole. Il suo è un ruolo chiave. Eventuali errori vengono inevitabilmente evidenziati. Fortunatamente in questo inizio di stagione di errori importanti non ne ha commessi, e la titubanza che traspariva nelle prime uscite, dovuta ovviamente alla giovanissima età e all’esordio in categoria, sta cedendo il posto alla crescente padronanza del ruolo.
“Mi stanno aiutando anche i compagni – ammette il portiere – del resto ci sosteniamo tutti a vicenda, e questo è importantissimo. Il mio è un ruolo delicato, sono consapevole di non potere permettermi disattenzioni”.
Il reparto difensivo è composto esclusivamente da ventenni, con l’unica eccezione del capitano Zamboni; quante volte durante la partita si volta anche verso di te per dare consigli?
“Zambo è troppo importante per noi, è il vero pilastro della difesa. Comanda tutti e noi lo ascoltiamo, se poi uno di noi ha bisogno va a colpo sicuro rivolgendosi a lui”.
Senza nulla togliere al capitano, anche Capecchi l’altro espertissimo in rosa, e tuo collega di ruolo, ti è sempre vicino, sembra quasi che tu abbia un insegnante privato…
“Luca mi aiuta tantissimo, la sua presenza per me è preziosissima. Persino nell’intervallo delle partite è prodigo di consigli nei miei confronti. Mi spiega le caratteristiche viste dall’alto della sua esperienza degli attaccanti avversari che analizza nella prima frazione di gioco”.
Tornando a domenica scorsa i tre punti conquistati sono più importanti per la classifica o per il morale?
“Non saprei neppure io. Moralmente è una vittoria che vale oro, immaginiamo per un attimo se ci fossimo ritrovati ancora oggi senza successi all’attivo: sarebbe tutto più complicato. I nostri tifosi si aspettavano la prima “festa” contro il Viareggio e non potevamo deluderli. Per quanto riguarda la classifica, abbiamo scalato parecchi gradini e non possiamo rischiare di farci risucchiare nelle zone pericolose”.
Vi attende ora la trasferta contro la novità Tritium che quasi nessuno conosce a fondo…
“Tranne il nostro allenatore che li conosce benissimo, e saprà impartirci i giusti consigli. Ottenere un risultato positivo in Brianza ci consentirebbe di acquisire quella continuità che è fondamentale”.
Magari una vittoria…
“Sarebbe importantissima perché trascinerebbe i nostri tifosi infondendo entusiasmo a noi e a tutto l’ambiente”.
Una curiosità: puoi spiegare quella parata strana che hai compiuto a metà secondo tempo quando sei andato a prendere con una mano un pallone che stava uscendo abbondantemente sopra la traversa rischiando di perdere la sfera sulla linea di porta?
“(Risata). E’ stato un intervento d’istinto, ci sono arrivato grazie all’altezza. Non nego però di aver sentito degli… strani effetti sonori giungere alle mie spalle dalla curva”.
Piccola divagazione: stai seguendo il tuo amico e predecessore Ravaglia che si sta esibendo in prima serata televisiva su palcoscenici di primissimo livello?
“Sì, sono felice per lui, ma che rabbia… Io ho atteso per due anni che Antonioli saltasse anche solo un minuto di partita, invece nulla, nonostante avesse superato i quarant’anni, neppure un raffreddore, sempre presente…”.