E uno! Prima vittoria e non è stato un successo qualsiasi. E’ stata l’esultanza generale e biancazzurra numero mille nella storia dell’Ars et Labor. Hai detto niente. Sofferta, perché spesso giochi, giochi e giochi ancora ma non la butti dentro e ti demoralizzi e per questo ancora più importante. Sofferta, oltretutto, soltanto perché il barricadiero Viareggio pensava di averla ormai portata a casa la missione. Invece no. Perché la Spal di oggi non molla fino alla fine e fisicamente, finora è sempre stato così, assomiglia alle famose pile che non finiscono mai. Un primo tempo alla grande, una ripresa difficile ma le occasioni ancora una volta dicono che i biancazzurri ci sono. Magari si spreca ancora parecchio, forse bisogna chiuderle prima, probabilmente ci vuole maggiore lucidità. Ma sono dettagli. Almeno adesso e quest’anno. E il pubblico gradisce. Si è detto e scritto tanto della mancanza di un altro difensore esperto eppure la squadra di mister Vecchi è tra le meno perforate di tutta la categoria. Insomma, da qualunque lato la si guardi, se si considera la rivoluzione fatta quest’estate e il numero di under in campo, la Nuova Spal gioca e ha uno spirito che è un piacere vederla. Archiviata quella che assurdamente era stata dipinta come una gara fondamentale manco fossimo alla trentesima giornata, davanti a Zamboni e compagni c’è la sorpresa del torneo. Quella Tritium capace di stendere fin qui Ternana e Avellino, la stessa Tritium che dal nulla è arrivata grazie al nostro intervistato del venerdì. Impossibile non cominciare proprio da qui con l’allenatore spallino Stefano “Sam” Vecchi.
Non è proprio un ritorno a casa visto che si gioca a Monza però sarà una partita un po’ particolare per te…
“Sì sicuramente, l’ambiente non è quello che ho vissuto però la squadra e le persone sono le stesse che allenavo e conoscevo”.
Com’è andato l’ultimo, vero allenamento della settimana, quello di oggi e qual è la situazione degli infortunati?
“Tutto bene. Ha problemi solo Fortunato, gli altri sono tutti disponibili”.
Venerdì scorso ti eri sbilanciato a costo di apparire presuntuoso. Domenica vinciamo, hai detto senza scaramanzia. Ci riprovo. E stavolta?
“Proveremo a vincere” (ride).
E’ vero che da questo successo, a proposito di scaramanzia e per fare gruppo, il giorno della ripresa degli allenamenti uscite tutti insieme per un aperitivo prima di cena? Ma che sia uno, eh…
“Eh, eh. E’ una cosa che ho sempre fatto, pago io quando si vince e spero di pagarne tanti di aperitivi. L’importante è vincere. E per rispondere alla fine della tua domanda, uno solo, tranquillo…”.
Nelle interviste che hai rilasciato a “Lo Spallino.com” dopo la partita di domenica scorsa mi ha molto colpito la tua durezza, la tua sincerità sul discorso degli ex. Hai detto che ti stanno sulle palle quelli che non esultano se segnano alla loro ex squadra perché è un atteggiamento ipocrita. Condivido al mille per mille e spero di vederti esultare dopodomani.
“Sicuro, spero anch’io. Ma non perché ho un senso di rivalsa nei confronti di qualcuno, anzi. Tiferò per la Tritium sempre ma non contro la Spal. Quelli che non esultano, ribadisco, sono i primi a godere delle disgrazie altrui. Domenica, invece, non dobbiamo guardare in faccia nessuno. Dobbiamo vincere”.
Torniamo al Viareggio. La critica è sembrata meno entusiasta di voi addetti ai lavori e del pubblico. Credi che i programmi di questa stagione, viste anche le presenze e l’incitamento allo stadio, siano stati compresi meno da noi giornalisti?
“Non saprei. Qualcuno tende a volere una Spal perfetta e competitiva per i vertici. Noi sappiamo che ora non siamo in grado di stare in testa ma lavoriamo per migliorare. Stiamo superando diverse normali difficoltà, il resto dipende dal metro di giudizio. Se uno vuole una Spal che domina a Taranto sbaglia. Se, invece, vuole una Spal che lotta fino al termine e se la gioca anche a Taranto fa bene”.
A fine partita hai guardato male anche il nostro Alessandro Orlandin che aveva espresso un giudizio… diciamo così non entusiasta sulla prestazione dei tuoi. Cos’è che non ti è piaciuto nell’analisi della stampa in generale?
“Il tuo collega aveva usato il termine ‘fatica’ e secondo me ha sbagliato. Abbiamo fatto il sessanta percento del possesso e trentasette cross che se non è un record poco ci manca. Non c’è stata fatica dal punto di vista del gioco, anche nel secondo tempo siamo sempre stati nella loro metà campo. Erano molto chiusi e certe partite sono così”.
Perché, a parte i tre punti, la Spal ti è piaciuta?
“Perché non ha mollato, ha lottato e ha voluto vincere nonostante le difficoltà contro una squadra che si difendeva bene. Abbiamo salvato anche un’occasione evidente ma era in fuorigioco di un metro e sarebbe stato il secondo clamoroso errore arbitrale”.
Un parere personale. A me la tua Spal piace perché mi sembra una squadra antica. Mi spiego: i terzini che crossano, le ali che spingono, il centravanti che fa il centravanti. Sembrerà banale ma non è così in un momento in cui tanti tuoi colleghi dicono di giocare con il 424. La consideri un insulto l’espressione “squadra antica” o condividi?
“Antica o meno… non saprei dirlo. Oggi c’è un calcio in generale molto attendista che a me non piace. Si vedono poco i terzini che spingono, per esempio. Noi li abbiamo e li usiamo”.
Si è parlato e scritto molto dei possibili problemi in difesa e della mancanza di un centrocampista con certe caratteristiche. E invece finora è mancato qualcosa davanti. Concordi? E se sì che cosa manca a Marconi e Mendy per fare il salto di qualità?
“In effetti per la mole di gioco che facciamo abbiamo concretizzato poco. Per tutti e tre i nostri attaccanti c’è bisogno di ritrovare fiducia perché in questi anni hanno giocato poco. Anche Arma può crescere tanto, gli altri devono trovare serenità, fiducia e la condizione ideale”.
A proposito di attacco. Quando guarirà dall’infortunio, Meloni sarà a tutti gli effetti un giocatore della Spal. E in quanto a caratteristiche pare il più complementare ad Arma. Lo conosci come giocatore? Ed è questo il motivo del suo reintegro?
“Lo conosco, ho un’idea precisa di che giocatore è. E’ sotto contratto quindi vogliamo recuperarlo e poi faremo le valutazioni del caso. Deve lavorare molto, ci vorrà un po’ di tempo, magari per novembre”.
Dicevamo della Tritium. A parte la tua sfida nella sfida, i bergamaschi sono la sorpresa di inizio stagione. Domenica hanno vinto in trasferta giocando un bel po’ di partita con un mediano in porta. Qual è il segreto di questo exploit?
“Che si tratta di un gruppo che ci crede sempre, che sa che si può vincere anche in dieci come è successo anche quando c’ero io. Giocano da tanti anni insieme, sono vincenti visto che arrivano da due campionati vinti e in più hanno anche qualche individualità ottima”.
Nessuno li conosce come te, i prossimi avversari. Come si fermano?
“Eh… L’ho detto ai miei in questi giorni. Bisogna essere un gruppo come loro, aiutarsi in campo e lottare fino al novantacinquesimo come fa la Tritium che sta sempre sul pezzo. Sono determinati e concedono poco”.
Questa settimana è cambiato qualcosa negli allenamenti, soprattutto dal punto di vista psicologico, dopo i primi tre punti?
“Non credo, da parte mia no. Certo, la vittoria ti fa allenare con più serenità, voglia e consapevolezza”.
Formazione. Riavrai Bedin e Melara. I sostituti, Paolino Rossi e Migliorini, hanno superato l’esame. Come si gestiscono queste situazioni anche, o specialmente, dal punto di vista psicologico?
“Tutto dipende dalla forza del gruppo, concetto al quale tengo molto. Vedi Pambianchi messo in discussione quest’estate o Paolino e Migliorini domenica scorsa. Chi vuole sfruttare l’occasione e ci riesce poi viene premiato. Infatti eccoti la notizia. Domenica Migliorini e Rossi giocheranno”.
Quindi ballottaggi zero o no? Difesa confermata. Centrocampo anche. Resta una maglia tra Mendy e Marconi davanti?
“Prima di tutto dobbiamo valutare Melara. Dipende se è disponibile e per quanti minuti”.
Scusa se salto di palo in frasca. Considerando che tutti gli allenatori… guai a parlare dei singoli. Ma si può dire che uno dei tuoi che conoscevi meno, e cioè Agnelli, è fin qui una delle maggiori sorprese ovviamente in positivo?
“Io sinceramente non lo conoscevo, è uno dei pochi che non avevo visto. E’ stato bravo il Direttore Pozzi perché il ragazzo sta facendo molto bene. Ma tutti, davvero, stanno dando tanto”.
Continuo sulla strada della divagazione. Puoi dire che cosa hai detto ai tuoi prima di entrare in campo domenica scorsa e poi nell’intervallo?
“Chi si ricorda! No, aspetta… Prima della partita di fare come nelle partite precedenti e che sarebbe bastato per vincere. Nell’intervallo di crederci perché il gol sarebbe arrivato altrimenti ci pensavo io con i cambi”.
I tuoi ex tifosi e la tua ex società ti accoglieranno bene. Se la Spal segna che cosa fai?
“Esulto (ride), mi conoscono i ragazzi della Tritium, lo sanno che non sarebbe un affronto. Li sento anche spesso, alcuni. Non fraintenderebbero se, speriamo, andrà bene per la Spal”.
In bocca al lupo e forza Spal, allora!
“Forza Spal”.
PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (442)
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, Canzian; Melara (Laurenti), Migliorini, Agnelli, P. Rossi; Arma, Mendy (Marconi).
All.: S. Vecchi.
A disp.: Capecchi, A. Vecchi, Cosner, Bedin, Castiglia (Taraschi), Laurenti (Melara), Marconi (Mendy).