LUNGA CHIACCHIERATA CON MISTER VECCHI. CHE DICE TUTTO SENZA CENSURE: I PROBLEMI SONO TANTI MA I SOGNI NON SI RINNEGANO, E TORNANDO INDIETRO RIFIRMEREI PER LA SPAL

Finalmente (quasi) si gioca. L’ultima settimana è di quelle che passeranno alla storia. Una storia sfigata, però. Nel senso di dimenticabile. La sconfitta sonora e meritata nel derby con la Reggiana, davanti al lunedì seguente, è stata quasi un divertissement. Non è stato un fulmine a ciel sereno, ma il mancato arrivo dell’anticipo dei futuri introiti del fotovoltaico è stato una batosta. La consapevolezza di una nuova penalizzazione, la perdita dei contributi per i giovani, la fila dei creditori, la sacrosanta delusione dei tifosi, l’ovvia preoccupazione di tutti, dalla squadra ai dipendenti biancazzurri… Insomma il morale, ancora oggi, è quello che è. Basso. Più della posizione in classifica. Con la società in colpevole ritardo, con tutte le attenuanti del caso e non serve capire di spread e di banche per capirne i motivi, la risposta, per ora a parole, della squadra e di tutta la gente spallina è stata sorprendente. Nessuna contestazione, nessun ammutinamento, nessuna fuga. Un esempio e una dimostrazione da ricordare e da tenere in considerazione che ha stupito, crediamo, la stessa società. Che continua a lavorare per sistemare l’ormai lunga questione mentre Zamboni e compagni, invece, continuano a lavorare per risollevarsi se non proprio dal morale almeno dai bassifondi della classifica. L’occasione la fornisce una squadra sulla carta alla portata. Il giovane Foggia. Certo, a guardare i precedenti, ci sarebbe poco da star sereni visto che fin qui le peggiori prestazioni sono state archiviate proprio contro formazioni di bassa classifica ma adesso c’è poco da confrontare o ricordare. C’è da far punti, da giocare per dimenticare le questioni extracalcistiche e, ovviamente, da affidarsi alla squadra e al suo timoniere. Che non sarà molto contento di questa intervista visto che non sarà facile, per uno che non scappa mai come mister Stefano Vecchi, rispondere con sincerità a tutto. Ma tocca provarci sapendo, visto il personaggio, che alla fine le righe che seguono regaleranno un briciolo di fiducia in un momento davvero complicato per chi ama la Spal. Sapere che, sul campo, il timoniere della barca biancazzurra ora impegnata a traversare il mare in tempesta è proprio l’allenatore, questo allenatore, un po’ di rassicurazioni le dà di sicuro.

Scusa la domanda poco calcistica. Come stai?
“Mah, un po’ deluso nel senso che quando sono arrivato conoscevo le difficoltà ma tutti, dal presidente in giù, confidavamo di risolvere la situazione prima, altrimenti anche dal punto di vista sportivo avremmo fatto scelte diverse. Puntando sui giovani, cosa nella quale crediamo ancora, c’era la possibilità di sistemare anche i bilanci e invece non è stato così. Detto questo, sinceramente non ho rimpianti, rifirmerei ancora per la Spal. E’ un’esperienza che può capitare e mi servirà così come servirà anche ai ragazzi. Mi auguro si esca da questo momento e che il Presidente riesca a sistemare la situazione. Per quanto riguarda la squadra dobbiamo, tutti insieme, fare al meglio il nostro lavoro quindi dobbiamo fare dei risultati”.

E’ stata una settimana terribile, lo sanno tutti. Tu come la società, i tifosi e la stampa non ti aspettavi questo epilogo. Sinceramente, come l’hai vissuto?
“Fino a lunedì ci ho sperato, poi se da un lato c’è stata un po’ di delusione, dall’altra c’è la consapevolezza di dover far bene in campo. Lunedì sera con il mio staff ci siamo parlati e abbiamo deciso di andare avanti con più voglia di prima. Lo stesso è stato con e per i ragazzi. Intanto andiamo avanti fino a Natale poi vediamo a che punto siamo. Se la situazione non sarà cambiata magari arriveranno offerte per qualche ragazzo, un motivo in più per dare il massimo”.

Quando sei arrivato a Ferrara sapevi delle difficoltà, della politica, dei giovani, dei programmi. Sapevi tutto. Però pensavi che a questo punto della stagione sarebbe stato tutto risolto. O no?
“Sì, chiaro. La speranza era quella ma era così anche per la società, L’organico ha tutto per raggiungere la salvezza e senza le penalità oggi saremmo salvi. Questo vuol dire che il mercato fatto, tenendo conto anche i giovani, andava bene”.

Quando hai saputo e come che la scadenza di lunedì non sarebbe stata rispettata?
“Già la scorsa settimana avevo intuito che sarebbe stata dura. Mancava troppo poco. Poi lunedì me l’ha detto il Direttore. Parlando con il Presidente e con Pozzi c’è stato un confronto franco, onesto. Loro capiscono il momento e hanno fatto di tutto. Così faremo noi sperando che tutto si sistemi”.

Hai parlato con la società, avrai avuto garanzie, sarai anche ottimista per il futuro. Però gestire una situazione del genere non è facile. Ai tuoi giocatori che cosa hai detto?
“Di pensare ognuno a se stesso, nel senso che è il nostro lavoro e già a inizio stagione avevo detto a chi c’era anche l’anno scorso che avevano buttato un campionato che dovevano vincere. Quindi ho detto di andare avanti perché magari tra un mese è tutto apposto e se non facciamo punti sarà colpa solo nostra. Chiaro che ci aspettiamo risposte dalla società”.

Ti senti di dare un consiglio alla società?
“Quello che dovevo dire gliel’ho detto. Io mi occupo del campo, dell’aspetto economico o finanziario non so nulla. Ho detto che purtroppo con la crisi che c’è guadagniamo poco ma lavorare senza prendere un euro è dura ma sono sicuro, anzi strasicuro che il Presidente è il primo che vive male questa situazione e mi dispiace”.

Che cosa vi ha detto il Presidente ieri al campo?
“Ci ha spiegato tutti i suoi movimenti nel dettaglio, ci ha detto qual è il suo stato d’animo e noi gli abbiamo detto il nostro parere. E’ stato un confronto necessario e positivo, noi capiamo lui e lui capisce noi”.

Onestamente, a sapere che sarebbe finita così avreste puntato comunque sui giovani pescando però anche qualche svincolato più esperto?
“Adesso è inutile fare questi discorsi. Qualcosa di diverso forse lo avremmo fatto ma, ripeto, ora sono chiacchiere inutili”.

Oggi come oggi, visti gli argomenti di cui sopra, la salvezza è davvero l’unico, possibile obiettivo. Il rischio di sprofondare, inutile nasconderlo, c’è tutto. Se in queste condizioni porti la barca Spal in salvo avrai fatto un miracolo. Ti pungo sull’orgoglio. Può essere questa, un po’ come successe alla Salernitana l’anno scorso, la grande  vostra motivazione per il resto del campionato?
“Sì, dev’essere questa. Il nostro orgoglio, la nostra voglia. Però sento parlare di Salernitana o Pro Patria ma attenzione perché la prima era una squadra fortissima, la seconda senza quei problemi sarebbe arrivata davanti alla mia Tritium di venti punti. Questo non vuol dire che noi sul campo molleremo, anzi. Scrivilo pure: non molleremo niente”.

Fino a quando riuscirete a reggere, mi riferisco ovviamente a te e alla squadra, in questa situazione?
“Non lo so sinceramente, non c’è un termine. Di sicuro il momento è difficile e ci vogliono tanti rimedi anche per la vita comune. E sempre di sicuro bisogna fare in fretta”.

Martedì, alla ripresa degli allenamenti, Zamboni ha fatto un discorso da applausi. Sappiamo che anche tra voi vi siete parlati. Si può sapere che cosa vi siete detti?
“Quello che dicevo prima. Che proseguiremo con grande impegno. Anche oggi ho parlato con i ragazzi. E’ facile dire che si farà bene, bisogna dimostrarlo con i fatti in campo e negli allenamenti. Sarebbe una gran vittoria per tutti far bene in questa situazione!”.

Sempre martedì non c’è stata alcuna contestazione. Oggi il bersaglio degli spallini è ovviamente la società. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno con un pizzico di cinismo. Può essere un vantaggio per la squadra?
“Sì, mi fa piacere che i tifosi ci sostengano e li ringrazio davvero. Domenica daremo il massimo, è sicuro”.

Alla fine i punti di penalizzazione saranno quattro meno quelli che avete perso per strada e sul campo. Ma come ci si salva, allora?
“Facendone tanti altri e iniziando a vincere con il Foggia. Con un passo come le prime nove gare ci si salva. Senza penalizzazione, dicevo, saremmo salvi quindi…”.

Adesso che avete perso i contributi per l’utilizzo dei giovani non hai più l’obbligo di schierare due under. Sfrutterai questa possibilità?
“Quando si costruisce un organico pensando agli under hai vincoli precisi quindi non cambierà molto. Anche domenica, per esempio, giocheremo con almeno un 91’, non cambia tanto. Ci fosse stato Ghiringhelli avrebbe probabilmente giocato. Fino a Natale, almeno, sarà così”.

Torniamo a domenica scorsa. Partitaccia. Trenta minuti buoni, poi arrivederci Spal. Hai già detto parecchie cose sulla partita ma a mente fredda come ti sei spiegato questa debacle?
“Nel momento abbiamo preso le prime infilate siamo andati in difficoltà. Hai detto bene, per mezzora abbiamo fatto molto ma molto bene. Dopo il primo gol potevamo pareggiare ma in generale non ci è nemmeno girata bene. Quando dobbiamo difenderci facciamo più fatica, ci manca un po’ di solidità”,

Hai anche detto che vedremo una Spal più coperta. Conoscendoti e dopo aver raccolto qualche informazione sui tuoi precedenti campionati verrebbe da non crederti…
“Ma, io ho vissuto un’esperienza simile al primo anno in D con la Colognese. Allora abbiamo badato al sodo ma poi siamo arrivati noni. Negli anni seguenti, in una realtà modesta, abbiamo aggiustato qualcosa ottenendo risultati ottimi. In certi momenti è obbligatorio badare al sodo anziché essere esteticamente belli”.

Almeno sul morale i problemi societari hanno inciso di sicuro. Come avete lavorato in questi giorni?
“Bene, ho chiesto ai ragazzi di scordare tutto quando sono in campo e l’impegno non è mancato. Magari manca un po’ di fiducia quando si sbaglia e non deve succedere. Dobbiamo essere sereni e fiduciosi perché se facciamo quello che sappiamo siamo a posto”.

La situazione degli infortunati qual è?
“Pambianchi starà fuori e ricomincerà ad allenarsi con il gruppo così come Meloni. Taraschi ha una lieve distorsione e credo non riesca a recuperare e ovviamente c’è Ghiringhelli squalificato”.

Domenica avete una bella occasione. Per la classifica e per dimostrare a tutti che la squadra è esente da colpe. Dirai questo ai tuoi prima di entrare in campo?
“Sì, ma lo sanno anche da soli. E’ un’altra opportunità importante”.

Affrontate una squadra alla portata, anche se finora non è andata bene con avversari del genere. Una squadra giovane che gioca con un 343 e non si chiude. Prima domanda sull’avversario: come spiegheresti il Foggia?
“Come una squadra dinamica che difende bene in modo compatto e attacca con molti uomini. Hanno giovani buoni ed elementi affidabili. Non sarà facile ma dobbiamo puntare sul nostro d’orgoglio”.

Seconda domanda: che partita ti aspetti?
“Loro provano a giocare, noi lo stesso, quindi credo si potrà vedere una bella gara”.

Confermerai il 4231 o giocherete con un 4141?
“Penso che giocheremo con un 4141. Vediamo”.

Formazione. In porta giocherà Capecchi?
“Penso di sì”.

Difesa: Cosner al posto di Ghiringhelli, poi Zamboni, Alessandro Vecchi e Giovanni Rossi?
“O Rossi o Canzian, decidiamo all’ultimo”.

Centrocampo: Agnelli davanti alla difesa, Castiglia e chi davanti a lui?
“Abbiamo delle soluzioni diverse. Castiglia, Fortunato, Paolo Rossi e Migliorini si giocano due maglie”.

Il resto sono Melara e Laurenti esterni e Arma unica punta?
“Sì”.

Si dice che le sofferenze aiutino a crescere. Tu, come allenatore, anche se hai già vinto tanto, sei ancora giovane. Questa esperienza, viste le difficoltà, credo te la ricorderai a lungo. La salvezza, oggi, anche se per causa di forza maggiore, vale una promozione?
“Sicuramente. Tanti mi fanno questa domanda, se rimpiango di aver lasciato la Tritium che sta facendo bene. In questi giorni mi sono arrivate tante telefonate di sostegno ma quando si rincorrono i sogni non si possono avere rimpianti. E qui alla Spal ho rincorso un sogno quindi rifarei tutto e non lo dico per dire”.

A prescindere dai mancati stipendi, che cosa ti preoccupa più nei tuoi visti i risultati dell’ultimo mese?
“La perdita di fiducia nei loro mezzi, nelle difficoltà succede così. Dobbiamo essere forti, dimostrare carattere e personalità. Non possiamo essere diventati brocchi in un colpo. Bisogna aver fiducia perché lavoriamo tanto e bene e siamo una squadra organizzata”.

Capecchi e Zamboni, i due giocatori più esperti, non sono stati teneri rispetto alla sconfitta di Reggio. Hanno detto che così non si può giocare e che bisogna svegliarsi. Tu, negli spogliatoi, hai rincarato la dose?
“Finita la partita non parlo mai, martedì abbiamo avuto altri problemi e l’analisi dei giocatori era sufficiente così come succede sempre. Anzi a volte sono fin troppo critici. Hanno detto cose giuste ma dopo le parole è il momento dei fatti”.

Credi che una vittoria contro il Foggia, visto il momento, sia particolarmente importante?
“Potrebbe essere molto importante, non ci nascondiamo, per tanti motivi ma dobbiamo stare tranquilli ed equilibrati altrimenti è dura. Non si vince con foga ma con equilibrio e serenità per tutti i novanta minuti”.

Dentro lo spogliatoio avete fatto una sorta di patto. Noi, vi siete detti in sostanza, pensiamo a dare tutto. A parte che vi fa onore, personalmente mi aspetto una prova di grande orgoglio contro il Foggia. Tu?
“Anche io, mi aspetto una squadra che faccia di tutto per superare difficoltà e dia l’anima”.

Forza Spal, oggi più che mai.
“Forza Spal!”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4141)

Capecchi; Cosner, Zamboni, A. Vecchi, G. Rossi (Canzian); Agnelli; Melara, P. Rossi (Migliorini), Castiglia (Fortunato), Laurenti;  Arma.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Teodorani, Beduschi, Canzian (G. Rossi), Bedin, Migliorini (P. Rossi), Fortunato (Castiglia), Marconi (Mendy).

 

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