Che fosse un giovedì anomalo, al centro di via Copparo, si poteva capire da molte cose: prima di tutto dall’insolita quiete che si registrava sui campi del centro d’addestramento. Complice la giornata di festività piazzata a metà settimana, diverse squadre del settore giovanile – che normalmente affollano la struttura – si trovavano in trasferta e così a lavorare sui campi di gioco c’erano solo la prima squadra e la Berretti, insieme per gran parte del tempo. Infatti, dopo una prima parte a ranghi pieni, la squadra di Stefano Vecchi si è divisa in due blocchi: i reduci dell’impegno di Coppa Italia a svolgere esercizi con il preparatore Salvatori, tutti gli altri a sfidare i ragazzi di Pedriali in una partitella da quaranta minuti. Per quanto i giovani spallini ce l’abbiano messa tutta, dimostrando grinta e sprazzi di qualità, non c’è stata partita. Quattro a zero il risultato finale, con un Arma in grande spolvero: il marocchino ha firmato tre gol, tutti diversi: uno di testa, uno di destro su azione e un altro su calcio di rigore. Cristian Agnelli ha completato il tabellino. Tutte le marcature sono arrivate nel primo tempo di gioco, nel secondo è apparso chiaro come vi fosse la volontà di rallentare un po’ i ritmi.
Due le novità più interessanti: il pieno rientro di Francesco Pambianchi al centro della difesa e la condizione sempre più convincente di Giuseppe Meloni, apparso ferocemente determinato a far salire le proprie quotazioni tra gli attaccanti. Nonostante questo e il gol segnato nello spezzone di Coppa Italia, difficilmente il sardo può ambire a una maglia da titolare ad Avellino, ma la sensazione è che non sia destinato ad aspettare molto per tornare tra gli undici di base, a maggior ragione se il momento nero in fase offensiva dovesse permanere. La partitella non ha permesso di capire con quale modulo potrà schierarsi la Spal allo stadio Partenio nonostante l’impiego del 442 nella seduta d’allenamento. La partenza verso Avellino è prevista nel pomeriggio di domani, al termine di una seduta di allenamento fissata per le 13.30.
Cose che cambiano, cose che non cambiano, ci si ritrova a far la lista con l’avanzare dell’autunno: è cambiata l’ora, di conseguenza è cambiato l’orario di inizio della partitella per far fronte al buio che ora arriva rapido. Il fischio finale della sfida in famiglia arriva con mezz’ora d’anticipo rispetto al solito. Non cambiano le modalità dell’allenamento del giovedì: tecnica, tattica e il gran finale a tutto campo. Difficile parlare della partitella vista la modalità camaleontica con cui è andata in scena: Stefano Vecchi prova in tutto sei Spal differenti con continui cambi di casacche. L’esito: due gol di Melara, segnati con due squadre diverse. Plausibile comunque che la formazione che andrà ad affrontare la Ternana domenica possa essere abbastanza somigliante a quella che ha vestito le pettorine color arancio nell’ultimo quarto d’ora della seduta. Con Teodorani quasi sicuramente fuori per via di un ginocchio malconcio, sarà Luca Capecchi a difendere la porta per la prima volta in stagione. Un particolare che apre i dubbi sull’impiego degli under: Vecchi si giocherà uno dei bonus disponibili, vista anche la forza dell’avversario? L’interrogativo rimane aperto, anche se la bilancia delle probabilità tende verso la risposta negativa. Oltre a quella del portiere romagnolo, altre tre le assenze in partitella: Zamboni (a parte, ma non in dubbio), Migliorini (bloccato da un principio d’influenza) e Marconi (fuori per una caviglia dolorante). Al termine dell’allenamento in sala stampa si è presentato proprio Capecchi, pronto per l’ennesimo esordio della sua carriera: “Sarà stimolante essere in campo nel caso Teo non ce la faccia a recuperare. Di queste partite ne ho giocate tante, ma c’è sempre un pizzico di emozione, visti anche l’avversario e l’attesa che c’è attorno. Speriamo che ci sia un richiamo di pubblico importante, nonostante negli ultimi tempi siano mancate le vittorie. Credo però che a parte Monza la squadra abbia sempre disputato partite fatte di grande impegno, con momenti di buon calcio”. Non è solo la capigliatura brizzolata a tradire l’esperienza del portiere spallino, ma anche le metafore che usa: “Periodi un po’ difficili erano in preventivo, un po’ come quando hai un figlio e metti in preventivo che possa finire per terra quando impara a camminare. Sapevamo che non sarebbero mancati momenti duri, chiaro che uno spera sempre che non accada. Con un po’ più di fortuna, che va anche cercata, ci si possono togliere diverse soddisfazioni da qui a fine stagione”.