LA SPAL SPRECA MA CON CARATTERE E ORGOGLIO BATTE MERITATAMENTE IL COMO. TRE PUNTI FONDAMENTALI PER CONTINUARE A SPERARE NELLA SALVEZZA

SPAL-COMO 2-1 (0-0)
SPAL (4141):
Capecchi; Cosner, Beduschi, Zamboni, Canzian; Migliorini; Fortunato (dal 33’ s.t. Ghiringhelli), Agnelli, Castiglia (dal 45’ s.t. G. Rossi), Laurenti (dal 37’ s.t. Taraschi); Arma. A disp.: Costantino, A. Vecchi, Piras, Marconi.
All.: S. Vecchi.
COMO (4231):
Twardzik; Ambrosini, Diniz, Urbano, Filosa; Palumbo (dal 32’ s.t. Lulli), Ardito; Bardelloni (dal 10’ s.t. Ciotola), Paonessa, Toledo; Tavares (dal 22’ s.t. Ripa). A disp.: Giambruno, Imburgia, Conti, Vicente.
All.: Chiarenza.
ARBITRO: Zivelli di Torre Annunziata (Assistenti: Gualtieri e Borzomi).
MARCATORI:  17’ s.t. Fortunato (S), 24’ s.t. Arma (S) su rig., 38’ s.t. Ripa (C).
AMMONITI:  Bardelloni (C), Paonessa (C), Zamboni (S), Filosa (C), Canzian (S) e Agnelli (S).
NOTE: giornata di sole, temperatura gradevole, terreno in discrete condizioni. Spettatori 1.500 circa, (348 paganti, per un incasso di  € 3.500 e 1.129 abbonati, rateo di  € 5.778). Angoli: 4 a 3 per la Spal. Recupero: pt 1′, st 5’.

A questo punto fatela giocare sempre di mercoledì: la Spal affonda per 2-1 il Como nel recupero della ventitreesima giornata, confermando la tendenza a ottenere molto spesso risultati positivi negli impegni infrasettimanali, siano essi di coppa o di campionato. I tre punti arrivano dopo novanta minuti combattuti, affrontati con spirito particolarmente deciso dai biancazzurri che hanno legittimato il successo spercando molto.
Avvio subito vivace, con il Como a farsi vivo per primo dopo tre minuti: Toledo si allarga a sinistra lungo il lato corto dell’area e mette al centro un pallone lento che i centrali spallini ritengono di poter far scorrere placidamente. Il malinteso con Capecchi è servito e i difensori hanno il loro da fare nell’arginare la sortita di Tavares appostato in favore di deviazione sottomisura. Lo stesso Tavares, cinque minuti più tardi, mette a dura prova le doti di accelerazione di Zamboni sfidandolo in un testa a testa avviato sulla trequarti e che si conclude con l’attaccante lariano faccia a terra nei pressi dell’area. Nessun fallo secondo il signor Zivelli, ma solo qualche sbracciata di puro mestiere da parte del capitano, Capecchi pensa al resto in uscita bassa. All’ 11′ il primo di due momenti da chiarire alla moviola: Arma gestisce palla sul settore sinistro d’attacco e nonostante i pochi spettatori gridino all’unisono di tirare, il bomber scarica al limite dell’area in favore di Castiglia. Il numero dieci fa partire un destro sbilenco a mezz’aria corretto in rete da Agnelli, con Twardzik impietrito. L’esultanza però dura poco perché il guardalinee segnala fuorigioco del centrocampista pugliese.
Da parte della Spal non si vede il furore agonistico della squadra alla disperata ricerca di punti, ma una disciplinata applicazione che il pubblico dimostra comunque di gradire. Tanto che in curva appare un confortante striscione che recita: “Lottiamo insieme per questa salvezza”. D’altra parte va sottolineato come le soluzioni offensive della squadra di Vecchi non possono che passare dai piedi di Rachid Arma. Il marocchino al 16′ riesce a sfuggire all’attenta marcatura di Diniz, disorientandolo con un cambio di direzione poco dopo metà campo: peccato che sul rientro del difensore la palla venga persa per via di una finezza sufficientemente improvvida. Il Como, vestito di un completo granata e azzurro che sembra preso in prestito dal West Ham, dà l’impressione di aver scelto Ferrara per una gita fuori porta avente come scopo il pareggio. L’impressione viene alimentata nella seconda parte di tempo, quando la Spal riesce ad avvicinarsi alla porta ospite con più continuità: al 30′ violento sinistro di Castiglia dai venti metri, Twardzik respinge; due minuti dopo discesa di Cosner che tenta un destro da posizione defilata, conclusione murata da un avversario. Al 35′ altro episodio da chiarire: punizione dai venti metri affidata a Migliorini che disegna una deliziosa palombella diretta ad Arma, appostato solitario sul secondo palo. Il colpo di testa dell’attaccante è impeccabile nel prendere in controtempo Twardzik, ma la bandierina del signor Borzomi si alza prima ancora che la palla possa baciare la rete. Ci si avvia verso la fine del tempo con i tifosi della curva intenti a inneggiare ironicamente a Canetto presidente, ma prima c’è spazio per un brivido di terrore: al 42′ il Como costruisce una prolungata azione in area, a cui Tavares prova a porre fine con un tocco in prossimità dell’area piccola. Sulla sua strada si materializza Capecchi, abile a sventare il colpo.
L’andamento generale della ripresa conferma la maggiore convinzione della Spal a perseguire il risultato pieno, nonostante la prima occasione sia di marca lariana. Su una punizione calciata dalla fascia destra da Bardelloni la difesa di casa gioca alle belle statuine, lasciando a Urbano la possibilità di colpire all’altezza del secondo palo. Solo un grande intervento in volo di Capecchi tiene i biancazzurri in partita. Sull’immediato rilancio dell’azione Laurenti si ritrova con la possibilità di colpire in contropiede, uno contro uno nei confronti di Twardizk in disperata uscita. Il portiere viene aggirato in qualche modo, ma non in maniera sufficientemente efficace visto che Ambrosini riesce a chiudere con un provvidenziale recupero. L’arbitro ferma il gioco in quanto il Twardizk rimane a terra e si accende una discussione collettiva decisamente poco amichevole. Zamboni e Filosa rimediano un giallo.
Al 17′ arriva l’episodio che rompe l’equilibrio: giocata ad alto coefficiente di difficoltà di Laurenti che lascia sul posto Ambrosini, cross basso, palla svirgolata da Castiglia ma recuperata da Fortunato che di destro dai sedici metri azzecca un rasoterra chirurgico alla destra di Twardzik. È il più classico dei gol dell’ex. Il vantaggio vale come un’iniezione di tranquillità, infatti i biancazzurri prendono a far girare il pallone con maggiore disinvoltura, al punto che al 24′ è di nuovo Laurenti a illuminare la scena: il giovane prodotto di casa Spal salta Diniz come un birillo, costringendo l’avversario al fallo da rigore. Dal dischetto si presenta Rachid Arma e non sbaglia: 2-0 e partita virtualmente in ghiaccio. L’opportunità per mandare i titoli di coda giunge al 30′: Castiglia vince un contrasto a metà campo con il Como sbilanciato in avanti, rimpallo per Arma che di fatto si avvia lesto da solo verso la porta. Peccato che il centravanti cerchi di aggirare Twardizk anziché passare la palla a Fortunato libero al centro e così l’occasione sfuma mestamente. Chiarenza prova a scuotere un po’ i suoi inserendo Ciotola e Ripa al posto di Bardelloni e Tavares: una mossa che non sembra sortire effetti particolari fino al 39′ quando il Como torna in partita in maniera abbastanza improvvisa.
Leggerezza letale di Beduschi che su un lancio dalle retrovie tocca di testa all’indietro, ignorando la presenza di Ripa che ringrazia e infilza Capecchi con un destro potente. Il 2-1 rianima le speranze degli ospiti che inevitabilmente prestano il fianco al contropiede degli uomini di Vecchi: al 43′ è di nuovo Castiglia a far partire l’ennesima azione stavolta un quattro-contro-tre affidato a Taraschi, che una volta arrivato in area cede alle lusinghe della gloria personale sparando un violento sinistro sul piede di un avversario, anziché servire compagni meglio piazzati. I minuti finali sono all’insegna dell’apprensione più evidente. Al 44′ Ambrosini disegna un traversone arcuato su cui Ripa incorna a centro area: di nuovo Capecchi respinge il pallone in tuffo, confermando l’ottimo momento di forma. I cinque minuti di recupero decretati dall’arbitro servono solo a mettere sotto sforzo le già provate coronarie dei tifosi spallini: il Como però non riesce a sfondare il muro eretto sulla trequarti e i tre punti, vitali, vanno nella cassaforte della Spal. Una vittoria figlia ancora una volta del carattere e della determinazione, doti mutuate in gran parte dal tecnico Stefano Vecchi, a cui lo stadio tributa cori e applausi nel corso del secondo tempo. L’impressione è che se la Spal riuscirà a centrare l’obiettivo della salvezza, a prescindere dalla modalità, lo dovrà parecchio a questo schivo signore bergamasco e alla serietà di un gruppo veramente da applausi.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0