L’obiettivo è lì, a portata di mano: due punti separano la Berretti dalla qualificazione aritmetica alle finali nazionali di categoria. Due punti da fare in tre partite, con un calendario tutto sommato benevolo. Ma i conti non sembrano piacere particolarmente al mister Massimo Pedriali: nella consueta intervista della vigilia il tecnico rende chiaro il suo interesse a fare bottino pieno già nell’atteso scontro con la capolista Reggiana.
Mister, ormai siamo all’ultimo sforzo. Con che approccio si va a Reggio Emilia? Da freddi calcolatori o con la spavalderia della squadra in salute?
“Si fa presto a rispondere: in questa settimana abbiamo preparato la partita per vincerla, quello è sempre il nostro obiettivo a prescindere dalla situazione e dall’avversario. Siamo abituati a essere spregiudicati e quindi proveremo senz’altro a imporre il nostro gioco, pur consapevoli del fatto che la Reggiana è un’ottima squadra”.
All’andata arrivò una sofferta vittoria per 1-0 con gol al novantesimo minuto. Si può dire che sia stato quello il momento in cui la tua squadra ha capito il suo reale valore?
“Per certi versi sì, venivamo da due partite, con Giacomense e Viareggio, in cui avevamo dimostrato una netta crescita e la prestazione con la Reggiana si è rivelata essere perfetta. Non abbiamo concesso nulla e credo che se non fosse arrivato quel gol alla fine avremmo potuto sicuramente recriminare qualcosa. In quel momento, nel giro di sole tre settimane, siamo passati dal tracollo agli elogi. Ci ha fatto bene, tanto da cogliere una bella serie di risultati importanti”.
C’è il rischio di arrivare un po’ compiaciuti dopo la larga vittoria di sabato scorso (4-1) sul Viareggio?
“No, non credo. Queste sono le partite più facili da preparare perché i ragazzi conoscono il valore della posta in palio. In questi giorni li ho visti motivati al punto giusto. È stato più complicato dare la carica per la gara con il Viareggio e infatti sul campo non ho visto il solito atteggiamento. Sono contento per il risultato, ma se andiamo ad analizzare la partita si può dire che c’è stato il rischio di andare sotto nei minuti iniziali. E anche nel finale ci siamo disuniti, concedendo il gol della bandiera. Sono situazioni da curare meglio e l’ho fatto presente ai ragazzi: se vogliamo fare cose importanti da qui in avanti bisognerà stare sul pezzo per tutto la durata dell’incontro”.
Dì la verità, hai già dato un’occhiata ai gironi per farti un’idea dei possibili accoppiamenti nei playoff?
“Sarò sincero: no. Per una ragione molto semplice: siamo a tre punti dalla Reggiana e mancano tre partite. Pensiamo a questa sfida, poi si potrà iniziare a dare una sbirciata. Prima abbiamo novanta minuti in cui capire di che pasta siamo fatti. Se faremo bene significa che senza quella serie di sconfitte in autunno avremmo potuto aspirare a quartieri ancora più alti di classifica”.
Per la seconda settimana consecutiva hai lavorato senza il preparatore Damiano Duina, impegnato nell’aggiornamento professionale a Coverciano. Si è un po’ sentita la sua mancanza?
“Decisamente, anche se ci teniamo in contatto costante. Nelle partite è sempre stato con noi e da lunedì rientrerà all’opera. Anzi, prendo l’occasione per ringraziare Massimo Bottoni che in questo periodo ci ha dato una mano, così come vorrei fare un plauso a tutto lo staff medico che ci aiuta costantemente a tenere i nostri giocatori a posto. Rappresentano un’altra squadra importante che rende più semplice il lavoro di tutti”.