BENEVENTO-SPAL 0-2 (21 dicembre 2005). Marcatori: Albano 2
Personaggio: Walter Nicoletti
Walter Nicoletti romagnolo di Sant’Arcangelo non ebbe, contrariamente a tanti suoi colleghi, un grande e illustre passato da calciatore. A ventisei anni iniziò la carriera da trainer a San Mauro in Promozione e in questa categoria rimase per un quadriennio sedendo sulle panchine del Savignano e del Carpolese. Nel1981 diventò allenatore della sua Santarcangiolese e ribaltando il famoso “nemo propheta in patria”, vinse il campionato e approdò nell’Interregionale. Con i gialloblu romagnoli ottenne un quarto, un terzo e un secondo posto, onorevoli piazzamenti che gli permisero di farsi conoscere ed apprezzare tanto che nel 1985 fu chiamato a Pesaro e con la Vis, dopo aver vinto gli spareggi con Riccione e Gubbio, arrivò in C/2. Nella successiva stagione altro miracolo, vinse il torneo e portò i biancorossi pesaresi in C/1. L’esperienza in terza serie si esaurì nell’arco di una stagione in quanto a fine torneo la Vis Pesaro retrocesse, Nicoletti però rimase in C/1 trasferendosi a Giarre. Con i gialloblu catanesi, pur non avendo grandi individualità, si piazzò al terzo posto, a soli quattro punti dalla capolista Taranto e furono proprio i tarantini a chiamarlo nell’estate del 1991, non aveva ancora quarant’anni e già sedeva su una importante panchina di serie B.
Il primo anno in riva allo Ionio fu ricco di soddisfazioni e il tecnico raggiunse la comoda posizione di metà classifica. Nel torneo successivo fu riconfermato e tutti erano convinti che avrebbe fatto meglio, ma gravi problemi familiari costrinsero Nicoletti ad assentarsi spesso da Taranto per essere presente a casa. La squadra risentì della guida a singhiozzo tanto che, dopo una decina di giornate, anche se a malincuore, il presidente tarantino Donato Carelli, fu costretto a esonerarlo. Dopo Taranto andò ad Empoli in C/1, dove si piazzò al terzo posto, quindi la B con il Pisa, ancora Empoli, poi Trapani e due anni a Gualdo Tadino. Nella città perugina fu, addirittura, semifinalista ai playoff per la serie B. Nel 1998 il presidente amaranto Claudio Achilli lo chiamò a Livorno, successivamente Cesena e Pistoia in serie B. Le tappe seguenti furono Spezia e Lucca, entrambe in Terza Serie.
Nell’estate del 2005 arrivò a Ferrara e, forse, era il momento meno esaltante per arrivare alla Spal, la stagione si era chiusa con un disonorevole fallimento e solo grazie al famoso “Lodo Petrucci” i biancazzurri riuscirono ad iscriversi in C/2. Presidente divenne l’imprenditore comacchiese Gianfranco Tomasi che, con un grosso sforzo finanziario e grazie all’esperienza di Nicoletti, chiamato subito a sostituire Beruatto, pur avendo allestito la squadra in ritardo, riuscì a raggiungere la salvezza. La Spal di Nicoletti non era una squadra di “mostri”, era complessivamente formata dai vari Cavallo, Milana, Papa, Macchia, eppure il “romagnolo“ riuscì a farsi dare il meglio da ogni uomo a sua disposizione. Aveva impostato la squadra ben coperta e, nel contempo, pronta a ripartire per sfruttare al massimo ogni possibilità per andare in rete, proprio come successe a Benevento con la doppietta del materano Diego Albano.