SPAL-PRO VERCELLI 1-1 (22 dicembre 1945)
Marcatori: Ancicolotto e Romagnolo)
Personaggio: Mario Patuzzi
Era nato a Isola della Scala, nel veronese, quando il calcio, almeno nel nostro paese, era agli albori. Patuzzi come tanti suoi coetanei, aveva iniziato a correre dietro un pallone per le strade del suo paese per entrare quasi subito nella Scaligera, la società calcistica di Isola della Scala, militante in II Divisione, più o meno l’attuale Seconda Divisione. Nell’estate del 1929, le due società veronesi, il Bentegodi e la Scaligera si fusero dando vita all’Associazione Calcio Verona e, grazie alla grande riforma federale attuata quell’anno, il Verona fu iscritto al campionato di serie B. Patuzzi già conosciuto per le sue capacità realizzatrici fu chiamato a far parte della nuova società veronese allenata dall’ungherese Andras Kuttik e proprio quest’ultimo sarà poi determinante per la sua carriera. Il magiaro era da anni in Italia, aveva giocato con il Modena la Pro Patria ed il Legnano, aveva una grande preparazione sia tecnica che tattica e prese sotto la sua ala protettrice l’attaccante di Isola della Scala. Infatti nel suo primo anno di serie B, pur essendo un esordiente, riuscì a segnare 15 reti in 31 gare, ancora meglio l’anno successivo: un gol in più pur con una partita in meno. I suoi primi tre campionati facevano già intuire una radiosa carriera quando la sfortuna si presentò sotto forma di infortunio, anche grave se vogliamo dati i tempi. A questo punto, Patuzzi e la società gialloblu, presieduta dal commendator Giulio Dall’Ora, furono costretti a rivedere i propri programmi. Nel torneo 1934-35 Patuzzi giocò poco e segnò ancora meno, appena 6 gol e fu così, che a fine campionato, con l’ok del nuovo allenatore, il veronese Egidio Chiecchi, Patuzzi fu posto in vendita. E a Ferrara come allenatore c’era l’ungherese Giorgio Hlavay che era in buoni rapporti con il connazionale Kuttik , ex allenatore di Patuzzi e fu proprio lo stesso a consigliarne l’acquisto. Nella Spal, impegnata nel difficile torneo di serie B Patuzzi si inserì subito, d’altronde dalla sua parte aveva un’ottima tecnica individuale e un buon fisico che gli permetteva indifferentemente di giocare sia da ala che da mezzala. In biancazzurro, pur essendo tormentato dall’infortunio al ginocchio, disputò un ottimo torneo andando in rete per 8 volte e passando palle decisive per i cannonieri Bellini e Bolognese. Quel lontano giorno del 45 contro la Pro Vercelli non andò a segno ma fu tra i migliori spallini in campo.