Abbiamo chiesto poco fa al Dottor Francesco Ghirelli, Direttore generale della Lega Pro, di spiegare la normativa sull’adeguamento degli impianti di illuminazione degli stadi italiani del quale abbiamo scritto ieri sera.
“Le regole sono chiare e conosciute da tempo. Già in passato sono state date delle deroghe, stadio Paolo Mazza compreso, e il termine scade domani. La regola dice che chi non provvede in tempo viene escluso dai campionati. Poi si vedrà se l’alternativa sarà quella di giocare una stagione in un altro stadio ovviamente a norma. Valuteremo tutte le documentazioni prima di iscrivere le squadre al campionato. Fino a poco tempo fa gli impianti non in regola mi pare fossero di poco superiori a venti. Adesso valuteremo e vedremo. Ma tutte le società e tutti i Comuni sono stati avvisati con grandissimo anticipo”.
Aldilà della norma, che ricordiamo essere una regola Uefa, e che pensiamo dovrebbe portare soltanto alla rinuncia delle partite in posticipo per chi non è in regola, viste le varie mail che abbiamo ricevuto chiariamo una cosa. Non crediamo che ora l’importante sia scagliarsi contro il Comune o contro l’assessore Masieri o contro chiunque. Come ha cortesemente già spiegato ieri lo stesso Masieri con una sincera ammissione di responsabilità, la difficoltà economica è generale e non riguarda soltanto le amministrazioni comunali o le società calcistiche. Soldi non ce ne sono. Crediamo, allora, anche se si è in colpevole ritardo, che adesso sia più importante cercare di risolvere il problema per evitare in primis l’esclusione dai campionati e poi la possibilità, ora concreta, di giocare un torneo intero chissà dove. La solita caccia al colpevole, un giorno per il Presidente Butelli, un altro per il giocatore ics, un altro ancora anche per LoSpallino.com o per la tifoseria e ora per il Comune, non ha mai portato a nulla e serve solamente a complicare le cose e ad avvelenare il clima. Bisogna lavorare tutti insieme – e anche noi nel nostro piccolo lo faremo per aiutare le parti in causa – in modo da evitare quella che sarebbe una tragedia sportiva per tutti. Comune, società, tifosi… insomma tutti. Il resto è masochismo. et