FOLIGNO-SPAL 0-1 (0-1)
FOLIGNO (442): Mazzoni; Di Emma, Tuia, Barbagli, Petti (dal 1’ s.t. Carroccio); Rizzo (dal 23’ s.t. Tattini), Menchinella, Papa, Coresi; Caturano (dal 30’ s.t. Ferrari), Guidone. A disp.: Kovacsik, Stoppini, Evangelisti, Fedeli.
All.: Pagliari.
SPAL (4141): Costantino; Ghiringhelli, Beduschi, Zamboni, Canzian; Bedin; Cosner (dal 44’ s.t. Piras), Agnelli, Castiglia, Laurenti (dal 29’ s.t. P. Rossi); Arma. A disp.: Capecchi, A. Vecchi, Migliorini, Fortunato, Arma.
All.: S. Vecchi.
ARBITRO: Paolini di Ascoli Piceno (Assistenti: Balzano e Cipolloni).
MARCATORI: 13’ p.t. Marconi (S).
AMMONITI: Papa (F), Barbagli (F) e Tuia (F).
NOTE: giornata piovosa a tratti disturbata da un forte vento, temperatura apprezzabile, terreno in buone condizioni. Spettatori 500 circa (319 abbonati), una quindicina i tifosi provenienti da Ferrara.
Angoli: 6 a 5 per la Spal. Recupero: pt 1′, st 3’.
FOLIGNO – E così ci tocca il Pavia. Avversario tosto, tra le pericolanti, anche se il vantaggio del fattore campo e del doppio risultato non sono da sottovalutare. Il Foligno, invece, saluta dopo cinque anni la Prima divisione con una sconfitta mentre la Spal, al quinto successo esterno della stagione (il primo in assoluto in terra umbra) si appresta appunto a vivere con il fiato sospeso le ultime tre settimane che ne decreteranno, almeno sul campo, la sorte.
La partita. Pagliari non può disporre dello squalificato Galuppo così, rispetto a domenica scorsa, a Stoppini preferisce Di Emma (all’esordio stagionale) nella posizione di terzino destro confermando sia Tuia, sia Barbagli al centro della difesa con Papa e Rizzo sugli esterni e Tattini inizialmente in panchina; in attacco, a far coppia con Guidone, c’è Caturano (e non Ferrari come annunciato alla vigilia) entrambi supportati come al solito dal bomber della squadra Coresi (otto gol per lui in stagione). La Spal, che ancora non sa se il Tnas in settimana le restituirà o meno uno o magari due punti (e a quel sarebbe addirittura salva) dei quattro tolti nell’ultima penalizzazione (probabile che ne restituiscano solo uno e in questo caso cambierebbe nulla), rischia i soli Beduschi e Canzian tra i diffidati dal primo minuto e inizialmente lascia in panchina Capecchi, Fortunato e Arma (con Marconi al centro dell’attacco) concedendo un turno di assoluto relax a Pambianchi e Giovanni Rossi, entrambi in tribuna.
Piove al “Blasone” e lo farà per tutti e novanta i minuti di gioco davanti a poco meno di cinquecento intirizziti spettatori e a una quindicina di tifosi provenienti da Ferrara (applausi per loro!). E’ la Spal a fare la partita con Marconi che fa subito capire di essere in giornata e di non avere alcuna intenzione di far rimpiangere l’assenza di bomber Arma: una girata al terzo e un colpo di testa al quinto sono il preludio al (bel) sigillo di testa che arriva al tredicesimo su ottimo servizio di Cosner dalla destra. Prima rete in campionato per l’attaccante di Follonica, alla sua sesta presenza dal primo minuto con la casacca biancazzurra in questa competizione. E’ lo 0 a 1 che non cambierà fino alla fine. Il Foligno? Non pervenuto e, mentre si susseguono notizie dagli altri campi che porterebbero la Spal a girovagare tra Monza e Ferrara nella gara di andata dei playout per oltre un’ora, ecco Costantino (anch’egli all’esordio) ergersi a protagonista del match con una paratona d’istinto in corner su Guidone poco dopo il ventesimo. I falchetti si fermano qui, Marconi invece prova a timbrare il cartellino per la seconda volta: a un minuto dal duplice fischio è Tuia a strozzargli in gola la gioia per la prima doppietta personale dopo una bella azione confezionata insieme al solito preziosissimo Agnelli.
Nella ripresa non cambia lo spartito, umbri arruffoni e imprecisi, nemmeno lo spostamento di Coresi dietro le due punte apporta qualche cambiamento e la Spal controlla senza correre mai seriamente alcun pericolo con un orecchio teso per sentire quello che succede a Benevento (dove è impegnato il Monza) e Foggia (dove è di scena il Pavia). Così, mentre Marchi porta in vantaggio il Pavia a Foggia quando ancora manca un’eternità alla fine allo “Zaccheria”, la Spal rischia, si fa per dire, solo su un siluro di Tuia dai trenta metri che termina fuori dallo stadio, prima dell’irrinunciabile valzer di sostituzioni che, se possibile, addormentano ancora di più la partita. E finalmente arriva anche il triplice fischio dell’arbitro a sancire la fine delle ostilità di una classica partita di fine stagione.
Giù il sipario è già tempo di pensare ai playout: appuntamento quindi a domenica 20 maggio al “Fortunati” di Pavia con inizio alle ore sedici per l’andata di questa doppia sfida che vedrà i ferraresi partire con il vantaggio del fattore campo. In caso di doppio pari con qualsiasi punteggio nei centottanta minuti sarà la Spal a mantenere la categoria. Al Mazza si dovrebbe giocare il 27 secondo il calendario ma qui dipenderà dal Palio. Possibile un anticipo al sabato. Vedremo. Nel frattempo è meglio non fare calcoli per non incorrere in inutili rischi. In seno all’Alzaia, tra quattordici giorni, ci aspetta una grande battaglia.