Un curriculum di tutto rispetto: hai cominciato a giocare giovanissimo a giocare nelle giovanili del Genoa. Ci racconti i tuoi inizi?
“I primi calci al pallone li ho dati in una società di calcio che si chiama Polisportiva Europa per poi passare al Damiano Promotion dove ho vinto il titolo italiano non professionisti. Dopo qualche anno è arrivata la chamata del Genoa, la grande occasione, dove ho fatto il mio esordio in serie B a soli sedici anni”.
Dopo il Genoa è arrivata la chiamata della Juventus. E così inizia la tua vera carriera calcistica.
“A diciassette anni sono stato acquistato dalla Juventus, grandissimo club, ma il mio salto di qualità l’avevo già fatto con il Genoa. Sono state entrambe delle esperienze fondamentali per la mia crescita”.
Non dimentichiamo che nella Primavera della Juventus hai condiviso il campo con calciatori del calibro di Marchisio, Giovinco, Criscito e De Ceglie.
“Si è vero, ho avuto la fortuna di giocare con persone molto valide. Non a caso oggi questi ragazzi hanno una carriera di grande prestigio”.
Gira e rigira sei arrivato anche a Ferrara.
“Dopo Ravenna, Livorno e Trieste è arrivata la chiamata dalla Spal.”
Cosa ti ricordi di quel periodo calcistico?
“Mi ricordo un bel gruppo sia dentro che fuori il campo. Ma ricordo anche un clima pesante, mesi turbolenti per via di una situazione societaria non proprio perfetta che ha influito moltissimo sulla nostra resa in campo. Abbiamo raggiunto la salvezza ma potevamo fare molto di più”.
Giocare a Ferrara era l’ultimo tram per entrare nel calcio importante?
“No, non credo. nonostante le vicissitudini societarie, lo scorso anno al Piacenza è stato un periodo davvero molto bello per la mia carriera calcistica, uno dei migliori direi”.
Nella Spal hai trovato dei vecchi compagni di squadra come Capecchi e Migliorini.
“Conservo sempre un bellissimo ricordo di Ferrara. Infatti sento ancora qualche ex compagno di squadra. Con Capecchi in particolare ho diviso tanti momenti al Ravenna”.
Remondina o Notaristefano?
“Di Notaristefano posso dire poco perché non abbiamo condiviso molto tempo insieme. E’ sicuramente una persona molto disponibile. Mister Remondina, invece, ti assicuro che è una persona veramente preparata, se ha da dirti qualcosa te lo dice e questo è fondamentale perché aiuta a crescere e a migliorare, anche se non sempre la schiettezza è un aiuto nei rapporti”.
Hai detto che se oggi non giochi in serie A in parte è colpa del fatto che hai iniziato a giocare troppo presto. Cosa intendevi dire?
“Che tutti siamo un po’ artefici del nostro destino. Quando ci si ritrova a fare un bilancio della propria carriera è inevitabile pensare a qualche treno perso. Sicuramente se ora non gioco in categorie importanti la colpa è anche mia visto che molta gente con cui ho condiviso il campo anni fa ora si trova in serie A. Credo di essere stato anche un po’ sfortunato però”.
Vanti diverse presenze nella Nazionale Under 18 e 19. Un’ esperienza molto importante.
“Si davvero, sono state esperienze bellissima e molto emozionanti. Ho avuto l’opportunità di dividere il campo con giocatori che adesso giocano in serie A”.
Adesso giochi in Eccellenza nella Lupa Piacenza, il vecchio Piacenza Calcio. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a lasciare il calcio dei professionisti?
“A Piacenza sto benissimo, mi è dispiaciuto davvero tanto per la retrocessione. Sono rimasto perché ho sposato il nuovo progetto della società, ci credo veramente. Abbiamo un pubblico e una dirigenza di categorie molto superiori e stanno arrivando anche i risultati in campo fortunatamente”.
Come la Real Spal, anche la Lupa Piacenza è un club risorto dalle ceneri. Come sta andando questa nuova rinascita?
“Lenta ma costruttiva ma sono sicuro che sia la Lupa Piacenza che la Real Spal torneranno presto nel calcio che conta. A Ferrara c’è molta passione calcistica, il “Mazza” è uno stadio fantastico e poi ci sono Marongiu e Marchini, un vero vanto per la categoria”.
Puntate a riportare il grande calcio a Piacenza?
“Al momento siamo primi e ci teniamo stretta questa posizione. Il nostro obiettivo è quello di tornare nelle serie importanti. Io voglio vincere e lo voglio fare indossando questa maglia”
Ti va di salutare i lettori dello Spallino.com che ci stanno leggendo?
“Ma certo! Un saluto affettuoso a tutti i lettori dello Spallino.com e tutti i ragazzi di Ferrara che mi hanno accolto e trattato sempre alla grande nel mio periodo ferrarese”.