SPAL-VIRTUS CASTELFRANCO 2-2 (1-1)
SPAL (442): Gallo; Cintoi (dal 22′ s.t. Braiati), Nodari, Calistri, Rosati; Laurenti, Massaccesi (dal 22′ s.t. Fiorini), Marcolini, Shqypi (dal 31′ s.t. Nako); Cubillos, Rocchi. A disp.: Canalicchio, Sartori, Piras, Marongiu. All.: D. Sassarini.
VIRTUS CASTELFRANCO (442): Gibertini; D’Ambrosio (dal 27′ s.t. Saguatti), Tammaro, Antoniacci, Di Giulio; Sacenti, Copelli (dal 32′ s.t. Romagnoli), Perelli, Cortese; De Vecchis, Formato (dal 43′ s.t. Mauriello). A disp.: Partexano, Buldrini, Politano, Varallo. All.: P. Chezzi (M. Chezzi in tribuna, squalificato).
ARBITRO: Molinaroli di Verona (Assistenti: Lorenzi e Patil).
MARCATORI: 11′ p.t. Laurenti (S), 34′ p.t. De Vecchis (VC), 17′ s.t. De Vecchis (VC), 24′ s.t. Cubillos (S) su rig. .
AMMONITI: Copelli (VC), Sacenti (VC), Nodari (S) e Marcolini (S).
ESPULSO: al 44′ s.t. è stato allontanato il medico sociale della Spal Vitali.
NOTE: giornata fredda, cielo coperto con leggera foschia, terreno in pessime condizioni. Spettatori 1.300 circa (982 abbonati rateo di € 2.402 e 356 paganti, per un incasso di € 5.786).
Angoli: 5 a 3 per la Spal. Recupero: pt 1’, st 4’.
FERRARA – Finisce con un pari l’anno solare dei biancazzurri: dopo la cocente delusione patita a Piacenza domenica scorsa, altri due punti lasciati per strada contro un Castelfranco che ha avuto il merito di averci creduto sino alla fine, dopo aver addirittura rimontato il risultato con uno strepitoso De Vecchis. Sassarini, rispetto a sette giorni fa, getta in rampa di lancio il tosco-colombiano Cubillos dal primo minuto in luogo di Marongiu (che resterà a guardare la sfida per tutta la partita) e, a centrocampo, sceglie Marcolini, optando per l’esperienza di Braiati solo nella seconda metà della ripresa. Gli ospiti, che in panchina hanno il presidente Paolo Chezzi a sostituire lo squalificato (nonché figlio) Marcello, arrivano al Ferrara reduci da ben quattro vittorie consecutive in campionato e da un invidiabile en plein di nove punti su nove negli ultimi tre viaggi lontano da casa. Non ci sono Anselmi, Scarpa e gli squalificati Baldaccini e Selleri, senza contare che l’ex di turno, quel Varallo sin qui autore di otto reti, va in panchina solo per fare numero, considerando il perdurare dell’infortunio alla coscia patito nei giorni scorsi. Quel che ne viene fuori, per quanto possa far vedere un torneo di serie D, è una partita tutto sommato gradevole, macchiata a tratti da una direzione arbitrale troppo spesso al limite del protagonismo da parte di Molinaroli e non sempre assistita in maniera sufficiente dai due collaboratori. Ma la Spal, anche oggi, lascia per strada due punti importanti che, indubbiamente, complicano ancora di più il cammino in attesa di riscontri positivi da Lucca (oggi al “Porta Elisa” giocava il Borgo a Buggiano, per questo l’atteso big-match contro l’Atletico Piacenza è stato posticipato di ventiquattro ore). Non può bastare nemmeno l’indemoniato Cubillos a questa Spal: idee a iosa per il sudamericano che corre, lotta e pressa su tutti i palloni, mantenendo sempre una lucidità esemplare: è grazie soprattutto alle sue giocate che i biancazzurri, dalla cintola in su, rimangono in vita, ed è sempre grazie a un suo gioco di prestigio che, il pur bravo ex Giacomense Perelli, al ventiquattresimo della ripresa, è costretto a falciare Laurenti (terzo rigore conquistato su tre assegnati in stagione dal ragazzo); dal dischetto, esecuzione non bella ma efficace per il dieci dei ferraresi che insacca il primo centro con la maglia estense proprio sotto una rabberciata “Campione”. E’ il gol del 2 a 2 e, da qui, il risultato, non si schioderà più fino alla fine. Quel che accade prima è la sagra degli errori (o degli orrori a seconda dei punti di vista): se è vero che nel dubbio, l’assistente Lorenzi alzava sistematicamente la bandiera a vantaggio modenese, a nulla, però, vale qualsivoglia imprecazione se Rocchi, al centro dell’area di rigore, si trova inspiegabilmente in ritardo per ben due volte, mancando di un nulla l’appuntamento decisivo con la sfera su cross pennellati del solito Laurenti; senza contare che, lo stesso Laurenti, in un’occasione, praticamente a tu per tu con Gibertini, cincischia troppo nel suo voler scartare anche l’ultimo filo d’erba, facendosi clamorosamente rimontare da Tammaro tra le ire di Cubillos quando la partita la si poteva chiudere tranquillamente sul 2 a 0. Alla Spal, evidentemente, piace complicarsi la vita, almeno fino a quando l’estremo difensore Gibertini, a quattro minuti dal novantesimo, ci informa con un volo splendido di essere tra i pochi ancora attrezzati per i miracoli, ricacciando in gola l’esultanza già pronta del solito Cubillos. Lo stadio si dispera ma la parte calda del tifo biancazzurro fa ancora di più, arrivando a scendere dai gradoni della curva con l’impeto di un falco per ricordare a Gibertini che certi gesti, magari, a ventanni, a casa d’altri soprattutto, per quel principio famoso che si chiama educazione, anche se in preda alla trance agonistica per un gol salvato in maniera magistrale, è meglio comunque evitarli. Ma c’è anche il Castelfranco, anche se è la Spal ad andare in vantaggio: Massaccesi apre il compasso e pennella per Laurenti che, abile a battere Di Giulio in velocità, a botta sicura infila Gibertini sul primo palo. 1 a 0 all’undicesimo e gara in discesa? Macché. De Vecchis fa subito capire che è in giornata. Quindici minuti sul cronometro: Copelli dalla destra, lasciato colpevolmente libero da Rosati, crossa per l’ex attaccante del Matera che prende l’ascensore e saluta Calistri, con un palmo di naso piantato a terra; è tutto molto bello, peccato non inquadri la porta. Chezzi capisce che è di Cubillos che questa Spal, oggi, non può fare a meno e chiede a Cortese di dare sfoggia a tutta la sua esperienza andando a metà campo a fare da diga insieme a Perelli, concedendo, invece, a Copelli, di agire sul fronte sinistro della manovra d’attacco modenese. Al trentunesimo salva tutto Nodari: Cortese per De Vecchis che tira al volo strozzando però troppo la conclusione e il centrale romagnolo, a Gallo morto, sventaglia più lontano che può. Sono i segnali che il gol è maturo: Perelli è geniale a vedere De Vecchis scattare sulla destra sul filo del fuorigioco con Rosati che resta colpevolmente in linea dalla parte opposta e il piattone a giro che ne consegue è di quelli mortiferi che mettono a sedere l’incolpevole numero uno dei ferraresi. 1 a 1. Sassarini capisce l’empasse, prima scambia di fascia Laurenti con Shqypi, poi chiede a Cubillos di fare il legante dai piedi buoni tra centrocampo e attacco (come manca alla Spal un regista!), lasciando, di fatto, Laurenti e Rocchi di punta. Prima del finire del tempo si fa vedere la Spal: Rocchi apre per Cubillos che non ci pensa su due volte e tira, palla che sfiora il montante alla sinistra di Gibertini. Anche la fortuna, in casa ferrarese, deve essersi persa, complice la nebbia di queste parti.
La ripresa inizia con i primi dieci minuti, come di consueto, di marca nostrana: prima Calistri di testa su angolo di Cintoi non trova la porta, poi è Rocchi, per ben due volte, a regalare il confettino a Cubillos, prima sullo scalpo, poi sul destro, ma in entrambi i casi è brava la retroguardia modenese. Al diciassettesimo, quando meno te lo aspetti, va in onda il De Vecchis-show: prima supera in velocità Cintoi e crossa alla perfezione in mezzo dove solo un encomiabile Nodari può anticipare Formato, poi, sulla conseguente ribattuta, eccolo stoppare la palla e girarsi spalle alla porta, annichilendo per le seconda volta Gallo alla sua sinistra. 1 a 2, si comincia ad andare in paura. Sbaglia l’arbitro, si diceva, è vero: in maniera plateale al quattordicesimo della ripresa, poco prima del vantaggio degli uomini di Chezzi, quando, dopo un fortuito pestone di Cubillos ad Antoniacci, prima lascia correre poi, due minuti dopo, con il calciatore modenese rantolante per le terre, ha la cattivissima idea di bloccare sul nascere un’azione potenzialmente pericolosa di marca ferrarese con Shqypi che aveva appena messo in mezzo all’area di rigore un invitante pallone per Rocchi; non contento va ad ammonire Nodari per (inesistenti) proteste. Sbaglia ancora, però, sul finire del tempo quando allontana il medico della Spal per essersi attardatosi nel frattempo (da circa venti minuti) ad accomodarsi in panchina, attenendosi sì al regolamento, ma non al buon senso: se è vero che è nel suo pieno diritto sanzionarlo da un punto di vista disciplinare, altrettanto vero è che il medico deve sempre e comunque restare a disposizione dei ventidue in caso di necessità. Infischiandosene, il signor Molinaroli, non ha ripreso il gioco sino a quando il medico non ha sceso le scalette che conducono agli spogliatoi. Per fortuna, in questa mezzoretta, la Spal, come detto, ha il tempo di pareggiare e Rosati, a dieci dalla fine, di rifarsi, parzialmente, andando a chiudere su Formato lanciato a rete da Saguatti. La partita si chiude con un tiro di Nodari che da fuori area finisce alle stelle e con l’ammonizione pesante comminata a Marcolini che, diffidato, salterà la prima gara del 2013 contro il Mezzolara.
Amareggiato il presidente Ranzani a fine partita: “Gli episodi contano ma se la Spal non corre c’è solo da guardare in casa nostra. I ragazzi sono stanchi mentalmente, la pausa arriva al momento giusto, abbiamo bisogno di ricaricare le pile in vista di un girone di ritorno che si fa sempre più difficile, anche se non impossibile”. Intanto, ancora una volta, sono più le recriminazioni degli applausi, alla fine, con Nodari, Cubillos, Rocchi, Braiati e Marcolini che, a turno, a fine partita, vanno a salutare i tifosi chiedendo scusa per una partita in cui la squadra è mancata, per ampi tratti, alla voce concretezza. Che l’undici di Sassarini possa aver giocato bene e creato come mai aveva fatto nelle precedenti sedici partite, per vero che possa essere, a questo punto diventa un palliativo e uno zuccherino che non può bastare e ne accontenta pochi di tifosi. Servono i punti, soprattutto se si vuol vincere un campionato livellato ma che, da questa sera, annovera anche la Massese tra quelle con cui bisognerà fare i conti. Con il Piacenza a sette punti, il Tuttocuoio a cinque e la Pistoiese che ha già annullato il gap di tre punti di distacco con la vittoria di oggi e con quella dello scontro diretto di un mese fa, la strada da fare non può che essere in salita. E’ piaciuto e tanto Cubillos, a Laurenti si chiede più continuità, mentre al centrocampo manca brio e velocità, oltre a piedi “pensanti”, senza contare che non è sembrata un’idea illuminante quella di lasciare Marongiu (il capocannoniere!) e Sartori (non poteva far comodo oggi sfruttare la sua velocità vista la lentezza dei difensori ospiti?) in panchina novanta minuti. E il Castelfranco, per inciso, senza cinque titolari, alla fine, non ha rubato nulla.