Guardo e riguardo la classifica, cercando di capire. Il girone di andata si è chiuso ufficialmente con la caduta dell’Atletico Pro Piacenza capolista sul campo della Lucchese: un evento che ha fatto sorridere più di qualcuno in orbita biancazzurra. Mi rimane un po’ di perplessità di fronte agli sms celebrativi: “Hai visto? Possiamo riprenderli, niente è impossibile”. Ormai è Natale e c’è bisogno di ottimismo. Rinuncio quindi – almeno in forma privata – a fare notare che per un punto guadagnato sui rossoneri piacentini ce ne sono due persi nei confronti dei rossoneri di Toscana. Dettagli, si suppone.
Guardo e riguardo la classifica e mi chiedo cosa ne pensi Sassarini: vedere la Spal a quota 30 punti lo soddisfa? Penso che glielo chiederò molto presto. Ma se devo provare a interpretare il suo pensiero mi viene da pensare che no, non sia troppo felice. O meglio, suppongo ritenesse di dover arrivare al giro di boa con tre o quattro punti in più messi nel sacco. Per dirla con uno dei motti del tecnico: “Dobbiamo stare lì a contatto delle prime per poi provare a giocarcela sul finale di stagione”. E in effetti l’Ars et Labor è “lì”, a sette punti dalla prima. Divario non incolmabile, ma neanche comodo. L’aritmetica dice che la Spal ha chiuso il girone d’andata in settima posizione: un piazzamento che la accredita tra le sette sorelle che ambiscono alla promozione. Sette squadre in sette punti, altre diciassette partite da giocare. Il sette che ricorre: a sette si è anche fermata la striscia vincente dell’Atletico Pro Piacenza, tra le altre cose. Un filotto a cui probabilmente dovranno ambire anche Marchini e compagni per dare l’assalto alla vetta nei mesi che verranno.
Non sono sette ma cinque i giorni di riposo pieno, compreso quello appena tramontato, che i biancazzurri hanno a disposizione per ricaricare le pile prima di ritrovarsi al Centro di via Copparo per pianificare la campagna di ritorno. Ci si ritrova il 27 dicembre e per quella data Sassarini conta di avere a disposizione due giocatori under, un centrocampista e un laterale di difesa, per completare il suo organico. Linfa vitale per far rifiatare i giocatori più in difficoltà, su tutti Shqypi e Massaccesi.
La Spal comunque è lì, pur tra le tante difficoltà di questi primi quattro mesi di campionato. Lo ha dimostrato anche ieri, non cogliendo i tre punti nonostante la grande varietà d’occasioni create. La sosta sarà quindi propizia per fare ordine e lavorare con tranquillità sui limiti della squadra. Un luogo comune calcistico abbastanza banale dice che nel girone di ritorno i punti pesano di più: nel caso della Spal questo cliché vale eccome. I primi due esami del 2013 potrebbero dare conferma di questo: Mezzolara (in casa) e Camaiore (in trasferta) saranno affamate di punti, rispettivamente per la promozione e la salvezza. Ora sta a Sassarini e ai suoi ragazzi dare un segnale forte nell’anno nuovo. C’è da credere che la volontà di farlo ci sia tutta: e non è ottimismo natalizio, è quasi una certezza.