È stata una giornata abbastanza concitata sul fronte Spal1907: oggi infatti scadeva il termine fissato dal giudice Stefano Giusberti per la presentazione dell’offerta di concordato preventivo ai creditori da parte di Cesare Butelli (ne parlammo qui: https://archivio.lospallino.com/riepiloghi/item/3831). Dalla tarda mattinata si sono rincorse voci e indiscrezioni: da un’apparente nulla di fatto alla conferma di una presentazione di istanza di proroga, depositata dall’avvocato Paolo Cattani, legale dell’ex presidente spallino. Un’istanza motivata dalla presenza di un’offerta scritta e circostanziata per l’acquisto dell’ormai famigerato contratto legato al rendimento dell’impianto fotovoltaico di Casaglia.
A spiegare le ragioni della richiesta di proroga (di altri sessanta giorni) è lo stesso avvocato Cattani: “La proposta è giunta solo nel pomeriggio di domenica per cui non ci sono stati i tempi tecnici per mettere a punto l’offerta di concordato preventivo, ma le condizioni ora ci sono tutte, per questo abbiamo chiesto al giudice il tempo per farcela e garantire un’offerta conveniente per i creditori”. A rappresentare gli acquirenti ci sarebbe Fabrizio Dominici, il professionista riminese entrato in scena durante l’estate in contemporanea a Oreste Pelliccioni. Sulle cifre dell’affare fotovoltaico vige il riserbo più totale, ma pare che l’offerta formulata dai clienti di Dominici possa contribuire a coprire una parte cospicua del buco stimato attorno ai cinque milioni di euro. Ora la palla passa di nuovo nel campo del giudice Stefano Giusberti che dovrà valutare l’istanza odierna e decidere se accoglierla o meno: nel caso se ne riparlerà a maggio, diversamente dovrà fissare un’udienza per la prosecuzione del procedimento fallimentare.
Una prospettiva – la seconda – che a questo punto sembra più remota se si considerano le ragioni dei creditori: infatti oltre alla liquidità prevista dalla cessione dei diritti legati al fotovoltaico c’è da considerare la presenza degli introiti generati nel 2012 dallo stesso impianto di Casaglia (circa 400mila euro), soldi immobilizzati (quindi non a disposizione dell’ex presidente) e attualmente a disposizione dei creditori in seguito alla richiesta di concordato preventivo avanzata lo scorso settembre 2012. La messa all’asta di tale patrimonio in caso di prosecuzione della procedura fallimentare allungherebbe ulteriormente i tempi e potrebbe fruttare meno rispetto alle somme di un ipotetico accordo. Resta da valutare l’entità del concordato che Butelli intende proporre ai creditori: i legali di questi ultimi in occasione dell’ultima udienza di gennaio hanno ricordato di non essere intenzionati ad accettare meno del settanta percento delle loro spettanze.