Che David Sassarini sia uno che tende a preparare le partite in maniera quasi ossessiva già lo sapevamo. A maggior ragione se si parla di scontri decisivi come quello di domenica contro la Massese. Così, a quarantotto ore dal fischio d’inizio, non impressiona trovarlo nell’ufficio di via Copparo riservato agli allenatori, assorto su schemi e appunti segnati in nero su quelli che prima erano immacolati fogli da stampante, mentre fuori tanto per cambiare piove. Indica i fogli: “Dobbiamo pensare a vincere e per farlo non si può lasciare nulla al caso”, dice, aprendo di fatto la tradizionale chiacchierata del venerdì. Gli faccio notare che raramente l’ho visto così serioso di recente. “Sono concentrato” è la risposta. Un mezzo sorriso però se lo concede quando gli chiedo del meteo.
Onestamente: hai mai vissuto nella tua carriera una stagione con tutta questa pioggia?
“No, è pazzesco. Ormai ci alleniamo in una palude. Per certi versi ci stiamo abituando”.
Hai notizie sulle condizioni del Mazza?
“Credo sia nelle solite condizioni, un po’ spelacchiato e allentato. Ma non è che questo costituisca uno svantaggio, a me preoccupano di più i campi secchi”.
Sotto il profilo aritmetico la partita di domenica magari non sarà un dentro o fuori, ma sotto quello psicologico si tratterà comunque di uno spartiacque decisivo in questo finale di stagione. In altre parole, tanto una vittoria quanto una sconfitta potrebbe segnare il morale delle due squadre.
“Sono d’accordo, una vittoria ci darebbe un grande spinta in termini di morale. In questa fase si può entrare e uscire con facilità dalle prime posizioni, ma vincere vorrebbe dire aumentare la nostra consapevolezza e, cosa non secondaria, alimentare l’entusiasmo del nostro pubblico”.
In settimana c’è stato l’incontro chiarificatore tra società e giocatori in merito alla situazione stipendi. Quanto è importante arrivare a questo appuntamento senza il pensiero delle questioni economiche?
“Tanto. Nove su una scala di valutazione in decimi. Permette di avere un atteggiamento molto più rilassato”.
Su quali temi hai lavorato in settimana?
“Abbiamo lavorato nel solito modo delle settimane precedenti, cercando di migliorarci. E se andiamo a vedere la nostra media punti siamo effettivamente migliorati partita dopo partita”.
Va bene, ma su cosa deve migliorare questa Spal?
“Sulla gestione della partita, sull’aggressività e sulla capacità di non far giocare gli avversari. In particolare con la Massese, che ritengo essere la squadra più forte del nostro girone”.
Anche più della tua?
“(Esita, come a voler soppesare le parole) Siamo due squadre diverse, in termini di singoli abbiamo più qualità, ma dobbiamo migliorare ulteriormente come collettivo”.
In un finale di stagione come quello che ci aspetta, la componente psicologica diventa preponderante: i punti si faranno pesanti e ogni partita riserverà insidie nuove. Come si affronta una volata del genere?
“Cercando di isolarsi mentalmente, senza snaturarsi e giocando a calcio. Se si smette di giocare come si dovrebbe, si entra in sofferenza”.
Pensi che la tua squadra sia in grado di raggiungere questo grado di isolamento mentale?
“Certo che sì”.
Quindi black-out come quelli di Capannoli come si spiegano?
“Quello non è stato un black-out. È stata una partita in cui gli episodi ci sono girati male. Ma il nostro dovere l’abbiamo fatto, creando dieci occasioni da gol. Mi preoccuperei molto di più se non riuscissimo a tirare mai”.
Un confronto sbrigativo sulla carta tra Spal e Massese ci dice che la differenza principale sta nel fatto che i bianconeri hanno un goleador come Taddeucci e la Spal invece no.
“Però noi abbiamo una capacità di attaccare collettivamente che non ha nessuna altra squadra del girone. Abbiamo mandato in gol tredici giocatori, non mi sembrano pochi”.
Eppure non credi che con un uomo d’area vero e proprio questa Spal potrebbe avere qualche punto in più?
“No, sono contento della rosa che ho”.
Parliamo un po’ della formazione anti-Massese: anche questa settimana le assenze di Nodari, Rosati e Fiorini, abbinata a quella di Marchini per squalifica, non ti lasciano tantissima scelta. Per la maglia numero uno però il ballottaggio c’è, tra Gallo e Canalicchio.
“Sono dell’opinione che l’undici vittorioso a Bagnolo si sia comportato bene, quindi resta solo da capire chi sostituirà Marchini, che per noi rappresenta un’assenza pesantissima”.
Quindi Marcolini verrà riproposto centrale difensivo?
“Non vedo perché no, ha fatto bene ed è giusto confermarlo. Cintoi rientra dalla squalifica e prenderà una maglia da terzino, perché la Massese ha buoni esterni. E Marcolini con la sua presenza fisica può ben contrastare Taddeucci”.
Rizzo e Calistri completeranno il reparto?
“Può essere, devo valutare la posizione di Piras”.
Che potrebbe agire anche in avanti, con Laurenti sul versante opposto.
“Esattamente”.
A centrocampo la coppia Braiati-Del Mastio sembra la meglio assortita tra quelle a disposizione.
“Stanno facendo bene, dimostrano intesa e sono in forma quindi giusto mandare loro in campo”.
Massaccesi dopo un avvio di stagione sfavillante è un po’ calato.
“No, non direi. Ha giocato tantissimo nella prima parte di stagione e ha avuto problemi fisici, ma resta un giocatore importante che con questa categoria c’entra poco”.
Passiamo all’attacco: Marongiu domenica scorsa è tornato titolare quasi a furor di popolo, ma contro la Bagnolese ha deluso, fallendo diverse occasioni da gol.
“Non sarei così netto nel giudicarlo: è chiaro che un attaccante deve fare gol, ma conta anche come si propone e si mette al servizio dei compagni. Ale è uno che si dà sempre da fare e anche se non segna può mandare in porta gli altri”.
Domenica sull’altra panchina troverai un allenatore come Tazzioli che in Toscana è un’istituzione: vent’anni di carriera e quasi tutti in serie C.
“Lo conosco bene, è un tecnico molto pratico e che sa costruire molto bene le sue squadre. Non a caso prima ho detto che considero la Massese la più forte del girone”.
Dalla panchina alle tribune: ci si aspetta parecchia gente, considerata anche la rivalità tra le due squadre dovuta al gemellaggio dei tifosi biancazzurri con quelli della Carrarese.
“Lo spero, il pubblico ci dà la spinta. E una tifoseria come la nostra non ce l’ha nessuno. Dovremo essere all’altezza delle loro aspettative, dimostrandoci aggressivi e facendo la partita”.
Quindi la lezione di Spal-Lucchese è servita?
“Eccome se è servita. Dobbiamo mantenere un atteggiamento guardingo e determinato per tutta la partita, senza mollare neanche un singolo minuto”.
LA PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4411): Canalicchio; Cintoi, Marcolini, Calistri, Rizzo; Laurenti, Braiati, Del Mastio, Piras; Cubillos; Marongiu. A disp.: Gallo, Piraccini, Massaccesi, Shqypi, Cucurnia, Sartori, Rocchi.