Domenica prossima la Spal ha in calendario la trasferta contro la pericolante Virtus Pavullese. Considerando che a Pavullo nel Frignano hanno visto in tutto l’inverno quasi due metri di neve (!) e risaputo che attualmente il manto erboso è ricoperto da una coltre che varia tra i quindici e i venti centimetri, la squadra di Bagatti ha già giocato le ultime otto partite interne in campo neutro e più precisamente sul sintetico di Savignano sul Panaro, al “Centro Sportivo Comunale Doccia”. Qui, tra sette giorni, la squadra di Sassarini non potrà giocare, visto che il piccolo impianto modenese è incapace di contenere il probabile esodo di almeno due-trecento tifosi biancazzurri. Come fare? A oggi da Pavullo non è dato sapere né dove e né se, alla fine, si giocherà. Le ipotesi al vaglio sono tre: un rinvio preventivo della gara (il meno probabile, a dire il vero e comunque il problema si ripresenterebbe a stretto giro di posta), il “Comunale” di Vignola (MO) dove già la Spal ha incontrato il Formigine lamentandosi e non poco, lo ricordiamo, per il terreno di gioco, oppure il “Ferrarini” di Castellarano (RE). Bocciata in partenza l’ipotesi Sassuolo per i costi troppo elevati e anche la voce che da più parti si era sparsa nelle ultime ore, cioè quella dell’inversione di campo perché, da regolamento, non è possibile giocare due volte nello stesso impianto.