Domenica prossima la Spal ha in calendario la trasferta contro la pericolante Virtus Pavullese. Considerando che a Pavullo nel Frignano hanno visto in tutto l’inverno quasi due metri di neve (!) e risaputo che attualmente il manto erboso è ricoperto da una coltre che varia, in più punti, tra i quindici e i venti centimetri (ieri notte, tanto per gradire, ne sono caduti altri cinque), la squadra di Bagatti ha già giocato le ultime otto partite interne in campo neutro e più precisamente sul sintetico di Savignano sul Panaro, al “Centro Sportivo Comunale Doccia”. Qui, tra sette giorni, la squadra di Sassarini non potrà giocare, visto che il piccolo impianto modenese è dotato di una sola tribuna e incapace di contenere il probabile esodo di almeno due-trecento tifosi biancazzurri. Ma c’è qualche dubbio, tanto che in serata era giunta voce che in qualche modo si potrebbe giocare e con inizio alle ore 17. Come fare? A oggi da Pavullo non è dato sapere né dove e né se, alla fine, si giocherà. Le ipotesi al vaglio sono diverse: un rinvio preventivo della gara (il meno probabile, a dire il vero e comunque il problema si ripresenterebbe a stretto giro di posta), il “Comunale” di Vignola (MO) dove già la Spal ha incontrato il Formigine lamentandosi e non poco, lo ricordiamo, per il terreno di gioco, il “Ferrarini” di Castellarano (RE), il “Comunale” di Bagnolo in Piano (RE) e il “Comunale” di Crevalcore (BO). Bocciata in partenza l’ipotesi Sassuolo per i costi troppo elevati, lo stesso dicasi di Carpi. C’era chi aveva addirittura pensato all’inversione di campo e di rigiocare al “Mazza” diciassette settimane dopo ma, da regolamento, non è possibile giocare due volte nello stesso impianto. Morale della favola: a sei giorni dal match hanno già detto di no ufficialmente Bagnolo in Piano, Castellarano e Vignola a cui anche Crevalcore intende accodarsi. In questo momento, quindi, Virtus Pavullese-Spal si giocherebbe al “Giuseppe Minelli” di Pavullo nel Frignano e con tutti i rischi del caso: i mezzi meccanici, si sa, non potranno essere impiegati per togliere la coltre nevosa dal manto erboso per non rovinarlo, pertanto si procederà con olio di gomito e pale alla mano fino al termine dei lavori. Il rischio? Che il campo, alla fine, sia allagato in più punti e assomigli, con le dovute proporzioni, all’acquitrino in cui i modenesi hanno già dovuto affrontare la Lucchese qualche mese fa. Toccherà poi all’arbitro decidere, eventualmente, se sussisteranno o meno le condizioni per il fischio d’inizio. In settimana, ovviamente, ne sapremo di più.