E’ finita, o meglio, non è mai veramente iniziata. La trattativa per dare nuova vita alla Spal, e un posto nel calcio professionistico tramite il sodalizio con il gruppo costituito dalla famiglia Colombarini, da Fabio Bugarelli e da altri soci sostenitori è iniziata e subito sfumata alle diciotto e trenta di oggi, quando ha avuto luogo l’ormai attesissimo vertice che tra il patron di Real Spal Roberto Benasciutti, lo stesso Fabio Bulgarelli e l’assessore allo sport Luciano Masieri. Pochi minuti in cui è emersa immediatamente l’incompatibilità di intenti delle due parti. Da un lato la posizione chiara e già espressa nei giorni scorsi della cordata-Giacomense, e dall’altro l’intenzione, anch’essa già ventilata, di non volere abbassare la serranda della Real Spal, e il desiderio di iscriverla anche l’anno prossimo nel Campionato Nazionale Dilettanti, con nuovi finanziatori (sempre più concreta l’ipotesi della cordata romana guidata da Candela) e nuovi piani.
In serata abbiamo raccolto le dichiarazioni di Fabio Bulgarelli: “Ci siamo trovati per parlare di niente: Benasciutti ha l’unico intento di vendere la società, o parte di essa, e noi non abbiamo intenzione di comprarla, come abbiamo già ampiamente spiegato. Con posizioni così nette e diverse non c’è stato nemmeno modo di abbozzare nessun discorso. Evidentemente se Benasciutti si pone in questo modo ha già i suoi piani, e i sostegni con cui attuarli. Per quanto mi riguarda, a questo punto la cosa finisce qui”. Parole lapidarie che fanno pensare molto sui diversi auspici con cui le parti si sono presentati all’incontro. Sulla pista-Giacomense si allungano quindi lunghe ombre che riducono al minimo le possibilità di rivedere una Spal tra i professionisti senza un passaggio di un’altra stagione in serie D. In tanti, amministrazione comunale in testa, avevano spinto per creare le condizioni per un dialogo diretto, concretizzatosi con il vertice di oggi. Inizio di una trattativa defunta ancora prima di nascere. Un morte abbondantemente annunciata se quelle esposte dalle parti erano le vere premesse con cui entravano in campo. Ora non resta altro che attendere il verbo di Benasciutti. Ossia la spiegazione ufficiale di quali sono i suoi piani per il futuro e la presentazione dei finanziatori che si accingono a sostenerlo nella programmazione di un altra stagione tra i dilettanti.