Chi vive a Ferrara sa già, bene o male, che la mattina la zona intorno allo stadio “Mazza” è off-limits, o quasi. C’è un traffico infernale, per via della mutua in via Cassoli e trovare parcheggio è praticamente impossibile. Ma da questa mattina e per qualche settimana ancora l’andirivieni di gente sarà maggiorato, si spera il più possibile, dai tifosi intenzionati ad abbonarsi alla nuova stagione della S.P.A.L. Già da fuori l’entrata della tribuna centrale (da lì si accede all’ufficio) si può scorgere un piccolo gregge di biciclette parcheggiate e alcune persone che indugiano sulla porta. “El chi ca sfà l’abunament?” si chiede la gente guardandosi attorno e cercando risposte in facce altrettanto confuse. Sì, è proprio qui, e allora dentro, accolti dai volontari del Centro Coordinamento che danno le prime istruzioni di massima per agevolare poi le operazione vere e proprie di sottoscrizione. Purtroppo quest’anno ci sono alcune formalità in più da sbrigare prima di ottenere la fatidica tessera, tutte legate alla famosa tessera del tifoso, documento obbligatorio per abbonarsi ad una stagione professionistica. Un pezzetto di plastica reso famoso da polemiche, cori e invettive di ogni tipo, e che anche quest’anno non risparmia i nervi degli avventori. L’impiegata addetta alla compilazione delle tessere macina dati a più non posso, ma purtroppo ha solo due mani, e la coda si allunga. “Maial ac lavor!” afferma qualcuno, “Na volta a niera mina acsi però” ricorda qualcun altro mentre sventola in aria un vecchio tagliando a metà tra il trofeo e un ipotetico lascia passare per un trattamento di favore. Ma con un po’ di calma e con la disponibilità a delle segretarie a prendere appuntamenti per i più frettolosi si fa tutto, e la fila lentamente scorre, la gente passa.
Tra i primissimi abbonati oggi c’è anche un volto noto. Armato di documento e ricevuta aspetta anche Andrea Poltronieri, cantante e musicista ferrarese: “Non vedevo l’ora aprisse la campagna abbonamenti – dice Poltronieri – ho controllato due volte luogo e orario, e stamattina sono partito. Non so come spiegare, avevo proprio voglia, mi sono preparato per bene. Purtroppo col mio lavoro, tra concerti e serate via non so a quante partite riuscirò ad assistere. Forse poche. Però per me non è tanto questo che conta. E’ quasi una sorta di contributo che voglio dare alla causa e mi piace pensare che ogni volta che riesco ad esserci il mio posto c’è per vedere la S.P.A.L.”.
Cos’è la S.P.A.L. per lei?
“Mah, la Spal è una cosa troppo speciale. Per me è una passione, radicata dentro, e anche qualcosa di più. Ho mille ricordi. Ho iniziato a venire allo stadio nel 1972, accompagnato dai miei genitori, e da allora ho sempre seguito l’andamento della squadra, più o meno da vicino, facendo a volte lo speaker, lavorando per Telestense. E rivedere lo stadio, sentire l’odore dell’erba per me è sempre un po’ emozionante. E’ un luogo che conosco, ma lo vedo sempre un po’ per la prima volta. Ogni volta è sempre una bellissima sensazione”.
E’ solo il primo giorno della campagna abbonamenti aperta a tutti, mentre a Firenze vengono presentati ufficialmente i calendari di Lega Pro. Inizia con entusiasmo la nuova stagione della S.P.A.L.