Per quanto non sia tipo da cerimonie o da facili entusiasmi, Adriano Furlani è consapevole che quello che si sta per chiudere è stato un ottimo anno sotto il profilo personale. In primavera ha portato la Mobyt dove gli era stato chiesto e ora guida la classifica della Adecco Silver guardando tutti dall’alto. E come se non bastasse, durante la cena di Natale della società, il presidente Bulgarelli ha annunciato che resterà allenatore della Pallacanestro Ferrara fino a che lo stesso presidente rimarrà in sella, a prescindere dai risultati. Furlani però è un uomo che fa del pragmatismo uno dei suoi valori centrali e sa che l’euforia cela sempre delle insidie. Per questo alla vigilia della sfida apparentemente semplice contro Bari, il coach predica concentrazione e prudenza. E declina l’invito a fare un bilancio provvisorio della sua stagione.
Coach, domenica si chiude il 2013 contro la Liomatic Group Bari: una squadra che sta passando un momento abbastanza difficoltoso (2 punti in 13 gare). La partita rischia di essere presa un po’ sotto gamba? Cosa ha chiesto ai suoi ragazzi per affrontare meglio la gara?
“La cosa più importante è il rispetto per l’avversario. Non dobbiamo mai fare i superiori perché sarebbe un atteggiamento alquanto spocchioso e irritante, dal mio punto di vista. Anche perché loro sono una squadra, possiamo definirla una giovanile d’elite vista l’età media dei giocatori, che gioca la propria pallacanestro senza paura, ma con entusiasmo e collaborazione. Guardando le scorse partite giocate da Bari si può vedere che non sono mai stati ‘rullati’ fin dal primo minuto, ma hanno giocato con dignità ogni partita e per vincere dobbiamo essere più bravi di loro. D’altra parte la classifica parla chiaro, loro hanno vinto una sola partita, ma non è questione di non saper giocare una pallacanestro efficace, piuttosto è frutto dell’inesperienza”.
Tornando alla partita precedente, cosa secondo lei è andato bene e cosa invece bisogna migliorare?
“La partita scorsa è stata interpretata mala nella prima parte e molto bene nella seconda, dove abbiamo trovato il nostro ritmo in attacco e le soluzioni giuste per andare a canestro. La cosa che noi dobbiamo fare adesso è recuperare sotto il profilo fisico e mentale alcuni giocatori. Io non posso chiedere di più a Spizzichini o a Mays, entrambi autori di ottima gara, piuttosto voglio che quei giocatori che ancora non sono riusciti a emergere nella giusta maniera, di provare a farlo, anche a causa delle rotazioni così strette dovute agli infortuni. Del resto è la nostra peculiarità quest’anno, anche se un giocatore non brilla in una partita, ce n’è sempre un altro capace di prenderne il posto e ora devono essere le ‘seconde linee’ (che poi chiamarle così non è corretto, anzi), ad emergere e a dare il massimo per la squadra”.
Capitolo infortuni: di certo la questione allenamenti è quella che più viene toccata da questo brutto momento. Come state riuscendo ad ovviare al problema?
“Dobbiamo in primis ringraziare la dedizione dei giovani, alcuni anche da fuori Ferrara: ce la stanno mettendo tutta per fare buone cose in allenamento, nonostante questa sia una pallacanestro difficile, al di sopra delle loro potenzialità, per adesso. E’ chiaro però che le emergenze le puoi gestire nell’immediato, ma a lungo termine le paghi. La società, infatti, ha chiesto al direttore sportivo di cercare un sostituto per Infanti, anche se in questo momento il mercato sta affrontando una situazione difficile e di stallo. Noi, d’altra parte, non vogliamo acquistare un giocatore qualunque, tanto per tappare il buco nel roster, ma vogliamo un atleta che possa dare qualcosa a questa squadra”.
Benfatto sta attraversando un momento no della sua stagione, non è di certo il giocatore dominante che siamo abituati a vedere. E’ un problema di forma fisica? Come si può fare per riuscire a recuperarlo?
“Benfatto ha passato un brutto momento all’inizio della scorsa partita, ma nel terzo quarto ha fatto un paio di giocate difensive molto importanti nell’economia della gara, ha contenuto e quasi annullato il centro avversario, facendolo inoltre andare in panchina per cinque falli. Certo non è il giocatore da venti punti come qualche mese fa, ma quella è questione solamente di ritrovare tranquillità, lui ci tiene molto, vuole fare bene e soprattutto non vuole offrire il fianco a critiche per quanto riguarda le sue prestazioni offensive. Comunque il suo contributo nel gruppo c’è e si sente, è una trave portante di questa squadra”.
Parlando del nuovo arrivato, Flamini, come si è integrato nel gruppo? Sta migliorando la sua affinità con gli altri ragazzi della squadra?
“Lui si è messo a disposizione della squadra per quello che in questo momento può offrire. Anche nella partita di Recanati ha fatto cose molto importanti a livello difensivo, suo punto di forza, ma anche per quanto riguarda le letture in attacco. Deve ritrovare la condizione fisica ideale e sicuramente questo ennesimo stop per una forma influenzale non lo aiuta, ma sono convinto che nel girone di ritorno darà contributo al team anche a livello offensivo”.
Coach, grazie del tempo che ci ha concesso, ma prima di congedarla le vorremmo chiedere un suo bilancio di questo girone d’andata, ormai agli sgoccioli.
“Aspettiamo dopo la partita di Roseto per farlo, perché adesso è un po’ prematuro per quanto mi riguarda”.