Che Matera fosse un osso particolarmente duro s’era capito già nel girone d’andata, quando i lucani inflissero alla Mobyt la sua prima sconfitta stagionale. Non ha quindi sorpreso che la vittoria dei biancazzurri sia costata una prestazione difficile, sofferta e spigolosa, ma proprio per questo ancora più esaltante. Il punteggio finale di 68-65 racconta di una partita sempre sul filo dell’equilibrio.
L’avvio di gara vede le difese protagoniste, tanto che il primo canestro viene segnato dopo ben 2’30” di gioco da Milton Jennings, ben assistito da Mays in contropiede. Matera mostra una buona circolazione di palla, ma viene magistralmente contenuta dalla difesa estense che riesce anche a forzare ben sei palle perse avversarie. Furlani imposta la partita su rapidi contropiedi e, a difesa schierata, sulle continue penetrazioni degli esterni alla ricerca di scarichi in movimento per i lunghi: non a caso Benfatto viene molto sollecitato sin dall’inizio, arrivando alla conclusione ben sette volte. Il piano di gioco funziona, e la Mobyt chiude il primo quarto sul punteggio di 21-14, divario che sarebbe potuto essere ancor più consistente se non fosse per la scarsa precisione dalla lunetta di Ferri e compagni.
Quando si torna in campo sembra che la partita possa continuare sulla falsariga del primo: grande aggressività in difesa e ricerca del tiro in avvicinamento. E quando non si riesce a trovare la giusta linea di penetrazione, ci pensa Mays a segnare da dietro l’arco dei tre punti. Si iscrive a referto anche il neo acquisto Alessandro Amici, con un bell’arresto e tiro dalla media con cui si fa perdonare alcune letture offensive ancora incerte. Con l’uscita di Benfatto dopo due minuti, però, Ferrara perde un importante riferimento in attacco sugli scarichi: ne derivano penetrazioni che terminano con tiri forzati. Il quintetto di Furlani fatica in attacco e commette qualche fallo di troppo sui tiri avversari (concedendo dodici tiri liberi) e a metà del quarto Matera si riavvicina sul 28-24. Il tappo dal canestro lo toglie Ferri con una bella tripla centrale a poco più di un minuto dall’intervallo, in risposta al primo pareggio avversario. Ma il sorpasso ospite è rimandato solo di un paio di azioni ed è solo grazie ad un bel canestro di Benfatto allo scadere se la Mobyt rientra negli spogliatoi sul 35-34.
Per ambire alla vittoria è necessario ritrovare il feeling con il canestro che però tarda ad arrivare. Spizzichini, in particolare, sembra rimasto negli spogliatoi in avvio di ripresa: alla prima azione perde un pallone sanguinoso, quindi sbaglia due conclusioni consecutive e commette due falli. Ferrara impiega tre minuti di gioco per segnare il primo canestro, grazie a Jennings che subisce fallo e trasforma il libero del nuovo vantaggio. Dopo il rientro in campo difficile, a metà del quarto i biancazzurri stringono nuovamente le maglie in difesa, recuperando tre palloni di fila che però non vengono tradotti in altrettanti canestri. Il pubblico però si scalda e spinge l’allungo dei biancazzuri che si concretizza nella tripla del +6 segnata da capitan Ferri a quattro minuti dalla conclusione del terzo quarto. Matera subisce la pressione e prima Iannuzzi sbraccia commettendo in attacco il quarto fallo personale, poi Rezzano va a fare fallo lontano dalla palla su Amici. Matera ritrova però la retina proprio allo scadere, merito della tripla di Vico che fissa il punteggio sul 46-44.
L’ultimo quarto si apre con il pareggio avversario, che lascia intuire un finale in volata. A 7’54” viene fischiato tecnico alla panchina avversaria, seguito dal taglio back door di Amici che schiaccia sulla testa della difesa avversaria tra gli applausi dei suoi nuovi tifosi. La Mobyt non riesce comunque a spezzare in due la partita, e la Bawer rimane a contatto. La volata finale si gioca a suon di triple: prima Mays dall’angolo brucia la retina. Risponde Vico a smorzare l’entusiasmo del palazzo, rilanciato subito da Ferri, con una tripla che lascia di sasso i lucani. Vico ci riprova ma, fuori equilibrio, non prende neanche il ferro. Nell’ultimo minuto l’ottimo Jones ha l’occasione di portare i suoi sul -1, ma sbaglia un arresto e tiro troppo elaborato. Mays, invece, è glaciale quando viene invitato con un fallo a presentarsi in lunetta. Il suo 2 su 2 lancia Ferrara sul 62 a 57 a 23 secondi dal termine. Tutto finito? Neanche per sogno, visto che Jones si riscatta con una plastica tripla che riapre i giochi. Nelle azioni successive sembra di assiste ad un deja vu: Mays subisce fallo e realizza i due liberi. Timeout Matera, e costruzione di un gioco che porta a segnare la tripla immediata, questa volta grazie a Cantone lasciato libero dalla colpevole difesa di casa. Gli ultimi secondi sono una gara a chi riesce a tenere i nervi saldi al tiro libero. Il primo è Ferri che li segna entrambi a cui segue Jones che lo imita. Ma pochi secondi dopo è lo stesso Jones a diventare, suo malgrado, protagonista del match. Prima sbaglia un libero pesantissimo. Poi, con l’intenzione di sbagliare anche il secondo, getta la palla sul tabellone. Peccato non sfiori neppure il ferro, commettendo un infrazione che regala possesso e vittoria a Ferrara. Una liberazione vera e propria, accompagnata da una risata.
Ferrara ha la meglio in un incontro difficile, carico di tensioni ma ben gestito dai ragazzi di Furlani. La gara era di fondamentale importanza sia per il morale che per la classifica e vedere nuovamente il volto migliore della Mobyt ci fa ben sperare per la difficile trasferta di Omegna. Ad attendere i biancazzurri c’è il duo di marcatori più letale della Adecco Silver.
MOBYT FERRARA-BAWER MATERA 68-65
(21-14; 14-20; 11-10; 22-21)
MOBYT: Spizzichini, Ferri 17, Benfatto 15, Jennings 13, Mays 18, Bottioni, Amici 5, Andreaus, Pipitone, Ghirelli n.e. All.: Furlani.
BAWER: Iannuzzi 6, Rezzano, Jones 17, Cantone 11, Austin 10, Vico 9, Maganza 8, Bolletta 4, Toscano, Basso n.e. All.: Benedetto