SPAL-BELLARIA IGEA MARINA 3-1 (2-0)
SPAL (352): 1 Menegatti (dal 37′ s.t. 12 Coletta); 2 Lebran, 5 Buscaroli, 3 Giani; 7 Lazzari, 6 Landi (dal 32′ s.t. 15 Braiati), 8 Paro, 4 Capellupo, 11 Di Quinzio (dal 21′ s.t. 14 Sereni); 9 Varricchio, 10 Cozzolino. A disp.: 13 Paloni, 16 Berretti, 17 Personé, 18 Falomi. All.: M. Gadda.
BELLARIA IGEA M. (4411): 1 De Deo (dal 21′ s.t. 12 Ursini), 2 N. Di Stefano, 5 Jefferson Oliveira, 6 Lombardi, 3 Sabatucci; 7 Mazzocchi (dal 26′ s.t. 16 Evacuo), 4 Casantini, 8 Amati, 11 Lauricella; 10 Izzillo; 9 L. Di Stefano (dal 12′ s.t. 17 Imparato). A disp.: 13 Riccardi, 14 Camporesi, 15 Cocci, 18 Migliore. All.: A. Fanesi.
ARBITRO: Mainardi di Bergamo (Assistenti: Orlando e Di Monte).
MARCATORI: 28′ p.t. Cozzolino (S), 45′ p.t. Varricchio (S), 25′ s.t. Capellupo (S) e 36′ s.t. Evacuo (B).
AMMONITI: Cozzolino (S) e Varricchio (S).
NOTE: giornata di sole, temperatura gradevole, terreno in ottime condizioni. Spettatori: oltre 5.000. Angoli 8 a 0 per la SPAL. Recupero: 0′ pt. e 3′ st.
FERRARA – Com’è dolce la Romagna! La SPAL batte il Bellaria Igea Marina e conquista il suo decimo punto su dodici a disposizione contro le corregionali in questo girone di ritorno, ribaltando un’andata in cui era riuscita a mettere insieme appena quattro punti e vincendo solo a casa degli igeani. Soffrendo, manco a dirlo. Come per buona parte della stagione. Ma è serie C. E pensare che un girone fa Romagna era sinonimo di tristezza, infinita tristezza: a Santarcangelo la sconfitta costò il posto a Leo Rossi, a Rimini arrivò la prima sconfitta di Gadda, a Forlì Di Quinzio si infortunò gravemente e dovette fermarsi per oltre quattro mesi. A Bellaria l’unica gioia ma con riserva: proprio in riviera Varricchio sbagliò il suo primo rigore della stagione e la vittoria di misura contro una squadra già destinata agli inferi della D non fece trascorrere a Mattioli un Natale di grande serenità.
Ma, all’arrivo dei nostri dirimpettai, è sempre stata festa, o quasi,: l’1 a 0 al Santarcangelo e il secondo posto momentaneo, il 2 a 0 al Rimini nella splendida serata dei 40 anni della Ovest, l’1 a 1 contro il Forlì nella toccante giornata dedicata al compianto Nando Donati che, da lassù, insieme ai tanti giocatori e tifosi spallini mancati troppo presto, uno sguardo orgoglioso alla sua SPAL e alla sua Curva – da stropicciarsi gli occhi – deve averlo dato; l’ultimo atto oggi, infine, il 3 a 1 finale che vale il quinto posto e una promozione. Sofferta, sì, tanto e pure troppo. Ma meritata. Con Max Varricchio capocannoniere del campionato, che chiude a quota 20: a 38 anni, dopo i 22 centri dello scorso anno, cosa volete di più?
La partita si gioca un tempo o poco più: la SPAL ha voglia, una schizofrenica voglia, di chiudere subito la pratica, l’emozione è tanta e si vede, grazie anche a un’accoglienza della Ovest da categoria superiore e record stagionale di presenze – oltre 5 mila – . Gadda, un po’ a sorpresa, rilancia Di Quinzio dal 1′ minuto e, sette giorni dopo Mantova, Buscaroli, Varricchio e Paro sono regolarmente in campo. Ci prova subito l’ex juventino su punizione ma De Deo dice di no con un ottimo intervento. Il Bellaria ci mette un po’ a superare la metà campo ferrarese e l’impressione è che i ragazzini di Fanesi non vogliano passare da vittima sacrificale di turno. Almeno non subito.
Al 13′ minuto Cozzolino, tutto solo davanti a De Deo lanciato sul filo del fuorigioco sbaglia la più facile delle occasioni da gol, mentre Izzillo – che personalità l’ex spallino – e Casantini si affacciano pericolosamente negli ultimi venti metri della nostra area di rigore: succede poco. La SPAL colleziona angoli, Di Quinzio sulla sinistra appare in ottime condizioni ed è proprio da un cross dell’esterno biancazzurro che arriva il vantaggio firmato da Beppe Cozzolino, abile a ribattere in rete un doppio intervento prodigioso del numero uno igeano. Esplode la Ovest e tutto lo stadio è in piedi. La SPAL si sblocca e tanto ci voleva per rilassarsi un po’.
Al 34′ è ancora Paro, sempre su punizione, ad andare vicino al raddoppio, poi De Deo si supera ancora, prima su Varricchio, poi su Buscaroli tra la disperazione dei ferraresi. Si soffre, in campo e sugli spalti, benché il Bellaria non dia la sensazione di voler affondare in alcun modo. Proprio sul finire del tempo ecco il raddoppio: Capellupo dalla bandierina, torre di Lebran e Varricchio, da due passi, infila di piatto. E’ il 2 a 0 che mette, di fatto, in cassaforte il risultato.
La ripresa è una lunga attesa verso il novantesimo: Capellupo, al 25′, infila nel sette un suggerimento chirurgico del solito Paro per il gol del 3 a 0, poi Evacuo, appena entrato, accorcia per quello che sarà il 3 a 1 finale. Da sottolineare l’esordio in campionato per l’estremo difensore Coletta e l’entrata in campo salutata da un’autentica ovazione di Edo Braiati, alla sua probabile ultima da calciatore.
Al triplice fischio la festa può iniziare: anche i ferraresi più scettici a lasciarsi coinvolgere da queste effimere emozioni, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e lanciare quell’urlo ricacciato in gola da anni di eterne e infinite delusioni. Tremano le corde vocali di Roberto Ranzani, l’ultimo a viverla da protagonista, mentre clacson, trombette e caroselli improvvisati colorano la città, che d’improvviso si desta dal suo magico torpore: SPAL è proprio una ‘malattia’ che non va più via, come canta la Ovest. Sedici anni dopo, questa maglia conquista sul campo una promozione.
Via alla festa allora perché, visti i tempi, si sa mai a stretto giro un’altra quando la rivedremo su questi schermi. Domani sarà inevitabilmente un altro giorno e la società, si sa già, ha intenzione di programmare il futuro senza fretta, con un piano almeno triennale. A breve i vertici biancazzurri si ritroveranno intorno a un tavolo per impostare le strategie future – ma è già chiaro che la SPAL non intenderà rinunciare ai proventi dall’utilizzo dei giovani – e sciogliere eventuali riserve: “Nessuno, Presidente compreso, è sicuro di rimanere” dirà sorridendo il ‘Pres’ Mattioli. Dei giocatori sotto contratto – Cozzolino, Giani, Landi, Lazzari, Menegatti e Sereni – molto dipenderà dalle proposte che arriveranno (e non dalle offerte, non è una sottigliezza di poco conto questa), ma la sensazione è che per logiche dinamiche calcistiche non possano rimanere tutti, soprattutto se alla stazione di via Copparo dovessero fermarsi treni che somiglieranno a occasioni che capitano una volta sola nella vita. Più in bilico – molto più in bilico – l’allenatore Massimo Gadda che, pur amato alla follia dai suoi ragazzi, potrebbe pagare a caro prezzo un finale di stagione esageratamente parsimonioso, per non dire sparagnino e le cui scelte di campo non hanno mai convinto fino in fondo. Si vedrà.
Per il momento la SPAL chiude qui la sua stagione: e allora Carpe diem popolo spallino, cogli l’attimo e festeggiamo come se non ci fosse un domani: il cielo, oggi, è davvero biancazzurro sopra Ferrara. Che la festa inizi!