Il bilancio di Roberto Baroni, tra giovanili e New Team: Annata positiva ma faticosa

Roberto Baroni con la sua New Team da anni collabora in unità di intenti con il Kaos Futsal di Marco Calzolari, portando avanti in maniera unitaria un progetto congiunto di settore giovanile, e contemporaneamente allenando anche una prima squadra femminile, che invece ha mantenuto il nome New Team. Lo abbiamo intervistato per fare un breve bilancio di fine stagione per tutte queste attività.

La stagione ormai è agli sgoccioli, quale bilancio può fare della di questa stagione del settore giovanile Kaos?
“Direi che è stata sicuramente una stagione positiva. Abbiamo avuto modo di lavorare bene, secondo le nostre modalità, e di far esprimere notevoli qualità individuali a nostri giocatori. I risultati non si sono fatti attendere, c’è sempre grande attenzione intorno al nostro lavoro, e già dall’anno prossimo un nostro classe 2000 passerà al Milan”.

Il vostro settore giovanile ha una modalità di lavoro molto particolare, vuole spiegarci come funziona?
“Sì, il nostro settore giovanile adotta un approccio che consiste nel lavorare sia sul calcio a cinque sia sul calcio a undici contemporaneamente. Dagli allievi in giù le squadre fanno la doppia attività, allenandosi e partecipando a campionati di entrambe le discipline. E’ una modalità che dà grandi possibilità per la crescita e lo sviluppo all’atleta, che impara tutto un altro approccio e un’altra rapidità, specie quando così giovane, e siamo molto contenti dei risultati che stiamo ottenendo. Ovviamente lo sbocco finale naturale in questa società è il futsal, ma se il ragazzo sviluppa una particolare predisposizione e preferenza per l’altra attività, quella a undici, noi non precludiamo assolutamente nessuna scelta”.

Quali sono i prossimi appuntamenti per il vostro finale di stagione?
“Il nostro obbiettivo è portare le squadre Allievi, Giovanissimi e Juniores alle Final Eight di Napoli che si svolgeranno tra il 30 maggio e 2 giugno. Sarebbe un grandissimo successo per il nostro movimento giovanile, che andrebbe a sommarsi al fatto che la nostra Under sono già nella categoria Élite. Altro appuntamento importante sarà tra il 14 e 15 giugno, quando con i nostri Pulcini parteciperemo alle fasi finale del torneo ‘Sei bravo… a scuola calcio’ che si tiene a Coverciano, e dove abbiamo già ottenuto buonissimi risultati e ricevuto diversi complimenti per la qualità individuale dei nostri bambini. Questo fa sempre molto piacere. Infine stiamo organizzando per metà giugno uno stage per ragazzi classi 1997, 1998 e 1999 provenienti da tutta Italia che ci permetterà di visionare molti elementi e di valutare l’inserimento di nuovi giocatori nel nostro organico”.

Cos’è per lei un settore giovanile?
“A noi piace pensare al settore giovanile prima di tutto per il suo aspetto sociale, nel senso che comunque è importante dare la possibilità al bambino di svolgere un’attività come il gioco del calcio in un ambiente sano e senza pressioni. Questo un aspetto molto importante per i ragazzi, ma che a sua volta, porta grossi benefici anche alla società stessa. Credo che sia l’attenzione e l’investimento nel settore giovanile che poi, paradossalmente, dà lustro alla prima squadra e può portare nel tempo ai vantaggi più significativi. Ecco perché è così importante curare questo aspetto. Da parte nostra poi c’era già stata l’intuizione, già una decina di anni fa, che in questo sport ci sarebbe stato un crescente bisogno di una maggior presenza di atleti italiani: anche per questo abbiamo deciso di investire sempre di più nel settore giovanile, indovinando una tendenza che oggi è sempre più reale, visto che la federazione mette sempre più paletti e regole in questo senso”.

Lei è anche dirigente e allenatore della squadra femminile della New Team. Com’è andata questa stagione?
“Benissimo, anzi direi che abbiamo fatto quasi un miracolo. Con un budget ridottissimo, ragazze giovanissime, e tanti infortuni, in un campionato nazionale che vede società con molti più mezzi di noi, sia economici si organizzativi, siamo riusciti a raggiungere una salvezza davvero difficile, e quindi anche molto soddisfacente”.

E per il prossimo anno?
“Per il prossimo anno servono nuove risorse e nuovi stimoli. Vedremo un po’ come riorganizzarci. Per ora anche io avrò bisogno di un po’ di riposo come allenatore, visto anche il grande impegno che richiede il coordinamento di tutto il settore giovanile. Sto considerando seriamente la possibilità di passare la mano e di non essere più l’allenatore dalla prossima stagione”.

In effetti il vostro settore giovanile ha molte squadre, che in più svolgono anche due campionati ognuna. Dev’essere un grosso impegno organizzativo.
“Assolutamente, la nostra struttura è molto articolata e complessa da sostenere, in particolar modo per tutto ciò che riguarda la burocrazia e i rapporti con la federazione. E’ un lavoro continuo e impegnativo, che non conosce orari e weekend, e che può andare avanti solo con la volontà mia e di tante altre persone, dagli allenatori, che sono molto competenti e preparati, alle stesse ragazze della New Team che fanno veramente di tutto anche in ambito organizzativo, fino a tutte le persone che ci danno una mano, e che sono coscienti degli obbiettivi e delle motivazioni di questo movimento”.

E Calzolari?
“E Calzolari è il giudice finale delle nostre partite. Chiaramente lui si occupa molto di più delle prime squadre, però conosce molto bene gli sforzi che vengono profusi per portare avanti l’organizzazione, e viene a vedere le partite. Ovviamente è molto interessato alla crescita di giovani promettenti da far esordire”.

Pensate di creare anche una prima squadra di calcio a undici del Kaos?
“E’ sempre stato un nostro pallino, però non ci interessa molto affrontare campionati dilettantistici, non ci sembra un grande investimento al momento. Quindi per ora ci interessa solo finire di costruire bene come settore giovanile il progetto del calcio a cinque, poi vedremo se aggiungere ulteriore complessità alla struttura. L’ideale sarebbe lo sviluppo di una sinergia tra S.P.A.L. e Kaos, per introdurre questa disciplina all’interno del loro vivaio, e dare sbocco a tanti ragazzi che magari potrebbero non essere eccellenti nel calcio a undici, ma sviluppare una maggior predisposizione per quello a cinque, e viceversa per il nostro settore giovanile. Un lavoro simile lo sta già facendo la Fiorentina”.

Sono in cantiere progetti di collaborazione tra Kaos e S.P.A.L.?
“Nell’immediato direi no. Sicuramente Simone Colombarini e Marco Calzolari si conoscono e hanno reciproca stima e intesa. Ma non credo che ci siano progetti a breve”.

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