C’è poco da recriminare: il brutto scivolone di domenica scorsa va archiviato. Stasera la Mobyt deve vincere. Per riconquistare i suoi tifosi e scrollarsi di dosso diversi pesi che sicuramente si stanno accumulando sulle spalle della squadra. L’avversaria di questa sera sarà l’Andrea Costa Imola in un derby che non si vedeva dalla stagione 2010/2011.
Dopo una deludente scorsa stagione, ultima in classifica con solo una vittoria all’attivo, terminata con la retrocessione, Imola è ripartita da zero: una squadra completamente nuova ultimata forse con un po’ di ritardo (visti a Ferrara in precampionato con ancora un terzo del roster non selezionato). La società biancorossa quest’anno ha optato per un buon mix tra giovani e giocatori più scafati. I primi ad essere messi a libro paga sono stati gli under, quindi De Nicolao in uscita da Omegna, il riminese di nascita Hassan, l’indigeno Preti e il giovane Guazzaloca. Con l’inizio degli allenamenti, si sono poi aggiunti volta per volta nomi piuttosto conosciuti in questa categoria, due su tutti Patricio Prato e Franko Bushati. I due americani sono stati ingaggiati proprio all’ultimo momento, dopo lo sblocco del “lodo Prato” che ha reso possibile la scelta degli extracomunitari. Uno di loro è un rookie per il basket europeo e risponde al nome di Karvel Anderson, mentre l’altro, Jesse Perry, ha già alle spalle esperienze al di fuori degli USA.
Come detto, anche lo staff tecnico è cambiato rispetto alla passata stagione. La scelta dell’head coach è ricaduta su un certo Giampiero Ticchi, volto noto della pallacanestro italiana. Ticchi inizia la sua esperienza nelle giovanili del Cattolica prima di passare a Riccione, in Promozione, dove conquista la vittoria e il salto in C2. Nel 1996 approda a Rimini, in Serie A2, dove rimane per quattro stagioni da vice allenatore (collabora anche con Piero Bucchi) e una da head coach dopo la promozione in Serie A1. Nel 2001 si conclude questa esperienza e comincia a girare diverse panchine tutte nella vecchia LegaDue: Virtus Bologna, Castelmaggiore, Faenza (femminile) e ancora Rimini. Dal 2008 è anche commissario tecnico della Nazionale Italiana Femminile con la quale ha vinto un oro ai Giochi del Mediterraneo 2009. Un allenatore davvero di spessore, segnale di solidità che la società ha voluto mandare ai suoi tifosi.
IL ROSTER
7.Franko Bushati (1985, guardia, 191 cm): Nome che ai tifosi estensi non è di certo sconosciuto per tutte le volte che lo abbiamo visto contro la fu Basket Club Ferrara. Il giocatore albanese naturalizzato italiano, infatti, ha militato gran parte della sua carriera nel vecchio campionato di LegaDue. Dopo le giovanili nella Stella Azzurra Roma e una stagione a Cento in B1, si trasferisce a Sassari in LegaDue. La prima stagione è quella della della consacrazione, risultando uno dei giovani migliori di tutto il campionato. Da lì giocherà poi, sempre in categoria, con le maglie di Trapani, Veroli, Imola, Brescia e Scafati. L’ultima stagione l’ha disputata a Brescia, in A2 Gold (6,7 punti, 2 rimbalzi e 1,5 assist di media). Nonostante le doti tecniche di questo giocatore non siano proprio scintillanti, è l’attitudine al lavoro a colpire di più. Tutti i suoi allenatori, infatti, ne parlano come un ragazzo grintoso, con tanta voglia di fare e capace di trascinare lo spogliatoio. Un giocatore che spesso, uscendo dalla panchina, sa rendersi determinante al fine della vittoria.
10. Francesco De Nicolao (1993, playmaker, 185 cm): già visto la passata stagione in quel di Omegna (2,4 punti, 1,3 rimbalzi e 1,2 assist) è un giocatore dotato di buonissimi fondamentali, essendo nato e cresciuto in una famiglia di playmaker. Ticchi l’ha voluto, oltre che per le sue qualità di playmaking, per la personalità e per la voglia che mette in campo ogni domenica, anche per la sua esperienza. Pur essendo ancora giovane, infatti, ha alle spalle diverse esperienze in LegaDue (Piacenza e Verona) ed è un under di lusso per questa categoria.
11. Marco Maganza (1991, centro, 204 cm): anche lui visto con la maglia di Matera la scorsa stagione (4,3 punti e 4,4 rimbalzi di media) è un lungo molto dotato fisicamente, con braccia lunghe in grado di dare fastidio agli attaccanti avversari e catturare rimbalzi. Nativo friulano, ha già diverse esperienze importanti alle spalle: giovanili alla Snaidero Udine, poi Trieste, Brescia (con vittoria del campionato), Recanati e Matera. Un ragazzo capace di fare bene, ennesima prova del fatto che la società romagnola vuole cancellare del tutto i dolori della passata stagione.
12.Patricio Prato (1979, ala piccola, 194 cm): super veterano della pallacanestro italiana, durante l’estate ha tenuto in ansia i tifosi dell’Andrea Costa. Come citato precedentemente, la questione del “lodo Prato” ha infatti bloccato il mercato internazionale dei biancorossi. In breve: l’oriundo ha denunciato la società di mancati pagamenti per le stagioni dal 2010 al 2012, la Lega ha così obbligato al risarcimento l’Andrea Costa e il divieto, fino a quando questo risarcimento non fosse stato sanato, di mettersi sul mercato internazionale. Dopo qualche settimana tutto è stato risolto e Patricio ha deciso di ritornare a Imola dopo due anni in Argentina, l’ultimo con il Boca Juniors. È un uomo di grande esperienza nel basket italiano avendo vestito le maglie di Fortitudo, Avellino, Rieti, Cantù e Virtus. Ha ottima visione di gioco e buone capacità realizzative che lo rendono piuttosto temibile in attacco. Per quanto riguarda la difesa, non avrà più le gambe di un diciottenne, ma conosce diversi trucchetti per riuscire ad infastidire il suo diretto avversario.
13.Andrea Bartolucci (1985, ala grande, 202 cm): un altro giocatore di grande esperienza e spessore. Il lungo pesarese vanta diverse esperienze nella massima serie nazionale con la maglia di Pesaro. Ala grande di peso, Andrea è però in grado di aprire il campo andando a giocare anche fuori dall’area dei 3 secondi grazie al suo temibile tiro dalla media distanza. Può essere anche schierato da 5 in alcune situazioni, ha grande attitudine al rimbalzo sia in difesa sia in attacco e dovrà essere ben controllato dalla difesa estense, anche in virtù del fatto che in queste prime due partite la Mobyt è andata piuttosto sotto nel conto dei rimbalzi.
15.Karvel Anderson (USA, 1991, guardia, 188 cm): secondo americano scelto dall’Andrea Costa, Anderson cresce cestisticamente nella Robert Morris University, dopo aver passato un’adolescenza piuttosto travagliata che lo ha visto dormire per strada da senzatetto. Al college Karvel perfeziona la sua meccanica di tiro diventando uno shooter sopraffino, migliorando anno dopo anno il suo gioco, tanto da arrivare alla stagione da senior con 19 punti di media con il 47% da tre e il premio NEC Player of the Year in tasca. Durante l’estate ha sostenuto un paio di provini NBA, con Indiana e Houston, ma è stato scartato a causa della sua altezza. Oltre al già citato tiro quasi infallibile, Karvel deve migliorare in penetrazione e anche nel playmaking, oltre a doversi ambientare in una dimensione totalmente diversa da quella della NCAA. Ma sembra essere sulla buona strada dopo la partita con Piacenza, conclusa con 23 punti e 55% da tre.
16.Fedrico Guazzaloca (1994, playmaker, 190 cm): nato a Bologna, ha mosso i primi passi nella Polisportiva Masi di Casalecchio. A 14 anni viene chiamato dalla Virtus Bologna con la quale disputa la trafila delle giovanili e vince due scudetti Under 19 con coach Sanguettoli. L’anno scorso ha avuto anche il grande onore di debuttare in Serie A contro Cantù.
17.Norman Hassan (1990, ala piccola, 197 cm): vecchia conoscenza di coach Ticchi ai Crabs Rimini (15 di media l’anno scorso) è arrivato a completare il roster italiano in prestito proprio da Rimini. È un’ala piccola molto dotata fisicamente, con leve lunghe che gli permettono di essere un difensore molto ostico e spigoloso. In attacco sa bene come trovare la via del canestro, sia in penetrazione che con il tiro piazzato, senza però disdegnare l’assistenza per il compagno.
21.Jacopo Preti (1994, ala grande, 200 cm): imolese al 100%, è reduce da una stagione a farsi le ossa in prestito alla Virtus Spes Vis Pallacanestro Imola, società del campionato di DNC (8,7 punti e 4 rimbalzi di media). Quest’anno l’occasione di entrare davvero nel basket che conta e Jacopo non la vuole di certo sciupare.
33.Jesse Perry (1989, ala grande, 200 cm): nativo del Missouri ha cominciato la carriera universitaria nella NJCAA (National Junior College Athletic Associations) non riuscendo a soddisfare appieno gli standard della NCAA. Tuttavia dopo un paio di stagioni al John A. Logan College le sue cifre sono talmente alte da attirare la chiamata della prestigiosa Arizona University. Con i Wildcats, nell’anno da senior, chiude la stagione mettendo a referto 12,2 punti e 7,4 rimbalzi in 30 minuti di gioco. Uscito dall’università si sposta in Libano dove domina il massimo campionato locale chiudendo una stagione da 21 punti e 9 rimbalzi. L’anno scorso Jesse è riuscito a giocare in ben tre campionati in due paesi diversi, chiudendo l’anno in Finlandia (18 punti e 10 rimbalzi). È un’ala forte che fa del gioco interno il suo punto di forza principale. Rispetto ai pari ruolo ha un buon primo passo ed è molto veloce di piedi. Ottimo rimbalzista buon difensore e discreto stoppatore deve migliorare il tiro fronte a canestro e da oltre l’arco per fare il salto di qualità.