Baroni si gode i progressi della New Team e guarda avanti: Possiamo migliorare ulteriormente

Se lo si chiede a Roberto Baroni, lo straordinario campionato della sua New Team rientra tutto sommato nei piani delineati al momento di costruire la squadra. Magari non proprio con i risultati che stanno macinando Montorio e compagne, ma qualcosa di simile. Il 2014 appena lasciato alle spalle è stato per Baroni l’anno della storica salvezza nel primo anno di serie B, ma anche il momento in cui si è avuta conferma che il gruppo ha numeri e potenziale davvero interessanti per il futuro.

Roberto, quindi era tutto prevedibile?
“No, non proprio, lo devo ammettere. Finora abbiamo fatto un’annata fantastica e per quanto fossi convinto che avremmo fatto bene, non mi aspettavo progressi così rapidi da parte della squadra. Diciamo che ci speravo e le ragazze si stanno dimostrando pienamente all’altezza delle aspettative. Soprattutto perché quest’anno il livello del girone si è alzato ulteriormente e noi non possiamo certo contare su budget a disposizione di altre società”.

Quando parli di aspettative a cosa ti riferisci?
“Al programma triennale impostato al momento di costruire il gruppo che c’è oggi. Ci siamo proposti di portare avanti un organico in grado di arrivare all’età media di ventidue anni già pronto per ambire ai vertici della classifica. Per cui la stagione in corso sarebbe dovuta essere quella del passaggio dalla salvezza alla metà classifica. Al momento siamo sopra la media e questo non può che rendermi soddisfatto”.

Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
“Beh, innanzitutto le ragazze hanno maturato un anno di esperienza, che alla loro età pesa tantissimo. Poi abbiamo recuperato giocatrici di grande valore come Montorio e Pesci, infine abbiamo impostato un assetto tattico più congeniale alle nostre caratteristiche. Di fatto è un 424 molto offensivo che valorizza la nostra capacità di giocare in velocità sulle corsie esterne”.

Si può dire che la New Team di quest’anno punta molto sul contropiede?
“No, non la vedo così. Ma più che altro perché non mi piace molto il concetto di contropiede. Se diciamo che a noi non piace fare un gioco di possesso è vero, ma questo non comporta necessariamente la volontà di stare chiusi e giocare di rimessa. Semplicemente, per le caratteristiche delle giocatrici a disposizione, prediligiamo recuperare la palla in zona difensiva e partire in velocità, senza lasciare alle avversarie la possibilità di riorganizzarsi”.

Tattica che sembra pagare, visto che in tredici incontri la New Team ha messo a segno addirittura 32 gol.
“Sicuramente, e in questo ci sta dando una grossa mano Eleonora Goldoni che ne ha fatti sedici. Da questo punto di vista spero si possa migliorare anche nella varietà dei marcatori, visto che finora tutti i nostri gol sono arrivati da cinque giocatrici”.

Il vostro approccio radicale all’attacco però costa anche diversi gol al passivo, 27 finora.
“Indubbiamente dovremo lavorare un po’ di più per correggere alcune disattenzioni difensive. Spesso i gol che prendiamo derivano più da errori tattici individuali che di reparto. Per curare la tattica però servirebbe più tempo, cosa di cui non disponiamo facendo due allenamenti a settimana”.

In rosa ci sono addirittura delle classe 1999: significa che dietro alle veterane sta crescendo un’altra nidiata di giocatrici promettenti?
“Ci sono diverse ragazze interessanti, penso alla Bianchi, alla Zappaterra e alla Forti, tanto per fare alcuni nomi. Però è indiscutibile che il gruppo così com’è ora è pensato per durare un altro po’. Il punto di svolta arriverà in estate, quando cinque delle nostre classe 1996 si diplomeranno e dovranno scegliere il loro futuro lavorativo o universitario. Lì capiremo che tipo di New Team potremo impostare nella prossima stagione”.

Nel frattempo anche quest’anno vi siete divisi tra due campi di casa, Reno Centese e Jolanda di Savoia. Sono in programma altre tappe o le sedi principali rimarranno queste?
“Per il momento ci divideremo tra questi due campi, ma più avanti non ci dispiacerebbe giocare anche altrove, soprattutto per farci conoscere. Il nostro sogno però sarebbe quello di fare almeno una partita al Paolo Mazza, magari prima di un match della SPAL. Qualche contatto in tal senso c’è già stato e mi auguro si possa trovare un accordo”.

In attesa di calcare quel palcoscenico la squadra ha aperto il 2015 con una goleada e sabato inizierà il girone di ritorno ospitando Padova. Cosa ci possiamo aspettare in termini di rendimento?
“Ho fiducia nelle ragazze, ma l’esperienza mi dice che potrebbe essere difficile fare gli stessi punti del girone d’andata. Per almeno due motivi. Il primo sta in un fisiologico calo delle motivazioni: una squadra come la nostra in ogni caso non ha i mezzi per lottare per il titolo e raggiunta una posizione tranquilla si potrebbe concedere di rallentare. Il secondo invece riguarda la volontà, a salvezza acquisita, di dare più spazio alle ragazze che hanno giocato meno. Solo così possiamo crescere veramente e porre le basi per un futuro vincente”.

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