Che questa fosse la stagione di Joao Timm era francamente prevedibile già da settembre. Con le nuove riforme studiate ad hoc per scoraggiare l’uso di portieri brasiliani, Il Kaos Futsal si è spesso trovato di fronte ad un pericoloso bivio: schierare Laion e perdere uno straniero in rotazione, oppure dare spazio a Timm – italiano di formazione – e allungare la panchina a disposizione di mister Capurso? Già all’esordio con Pescara, il tecnico pugliese ha deciso di dare fiducia al suo giovane classe 1995 – a Ferrara già protagonista in maglia Under 21, con la quale ha alzato al cielo la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia di categoria – e le risposte sono state decisamente confortanti. Leadership, concentrazione, superparate e anche un discreto uso dei piedi. Insomma, in porta c’è proprio l’imbarazzo della scelta, che spesso ricade sul gigantesco Joao: “Devo essere sincero, all’inizio non me lo sarei mai aspettato di essere titolare data la presenza di un altro grande portiere come Laion. Adesso sto giocando, mi diverto e sono contento, ma il tutto è facilitato dal fatto che il gruppo mi trasmette grande tranquillità; così come il mister e tutto lo staff tecnico, i quali mi fanno lavorare senza pressione alcuna”. E ora sotto con la Luparense…
Siete reduci da due sconfitte consecutive che però non fanno fede alle buone prestazioni che avete fornito; come state a livello fisico e mentale?
“Noi stiamo bene perché siamo consapevoli di aver giocato a viso aperto e ad armi pari contro squadre che sono state costruite per vincere. Ad Asti siamo stati in partita fino alla fine, nonostante le due espulsioni consecutive che ci hanno spezzato un po’ il ritmo, in un ambiente molto caldo in cui non è per niente facile giocare con lucidità. Siamo stati anche vicini, più volte, al gol del 4 a 4, ma la palla non ne voleva proprio sapere di entrare in porta; poi è finita come tutti sanno.”
Ma quindi cosa vi separa dal colmare il gap con le big?
“Non ci manca assolutamente nulla dal punto di vista tecnico e tattico. Necessitiamo solamente di una cosa: esperienza. Noi dovremmo giocare più frequentemente partite come quella di sabato scorso. Cioè delle semifinali, e perché no, pure finali, di competizioni importanti per acquisire quella furbizia che hanno gli altri top team, fondamentale per vincere gare in cui la posta in gioco è alta.”
Sabato sarete a Bassano del Grappa, nuovamente contro la Luparense, contro cui sì, avete vinto in Winter Cup, ma letteralmente perso 2 punti in casa nel girone d’andata; il gruppo ha la fiducia necessaria per fare risultato?
“Assolutamente si. La consapevolezza nei nostri mezzi non è stata minata dagli ultimi risultati negativi, noi andremo al Pala Bruel senza paura e per giocarcela come abbiamo sempre fatto, visto che abbiamo già dimostrato un mese fa di poter far male ai campioni d’Italia in carica. Il 5 a 5 maturato qui in casa da noi, ovviamente, brucia ancora, dato che fino a pochi minuti dalla fine vincevamo con tre gol di scarto, ma ogni partita è una storia a sé. Sarà una gara difficilissima tra due ottime squadre che giocano bene a futsal.”
Come vivi la concorrenza con un big del ruolo come Laion?
“Senza alcun tipo di problema, anzi. Siamo amici dentro e fuori dal campo ed entrambi abbiamo come obiettivo il bene del Kaos. Da lui imparo tanto, è un esempio di professionalità. Poi nello sport è così, ci si allena per giocare, poi le scelte spettano al mister. L’importante è farsi trovare pronti, ma una sana concorrenza interna non può che giovare ad una squadra che vuole puntare al top”.
E alla Nazionale azzurra? Ci pensi?
“Sì, è inevitabile. Ho già giocato con l’Under 21 ma essere convocati per la Nazionale maggiore sarebbe il coronamento di un percorso. So di dover lavorare ancora tanto, intanto sognare non costa nulla”.
Foto di Fabrizio De Simone