L’entusiasmo è letteralmente alle stelle nello spogliatoio del Kaos Futsal dopo lo strameritato 5-3 inflitto alla Luparense in Gara-3 delle semifinali playoff. Un risultato che ha permesso ai ragazzi di mister Leopoldo Capurso di raggiungere la prima, storica, finale scudetto. In quel di San Martino di Lupari, in un palazzetto strabordante di persone, quasi fosse la “Bombonera” di Buenos Aires, la squadra del patron Marco Calzolari è sempre stata davanti nel punteggio e ha offerto una prestazione solida: incredibilmente cinica nel momento di concludere a rete ed estremamente attenta in fase difensiva in marcatura. Man of the match ovviamente Kakà: il pivot brasiliano con un poker ha spezzato ogni sogni di gloria degli uomini di Julio Fernandez. Ora gli estensi si contenderanno il titolo di Campioni d’Italia con il Pescara di Colini, che, dall’altra parte del tabellone, si è sbarazzata dell’Acqua&Sapone in sole due partite. La serie finale, al meglio delle cinque partite, inizierà giovedì al Pala Giovanni Paolo II, e gara-1 sarà proprio nel capoluogo abruzzese.
Leopoldo Capurso
“E’ stata una partita difficile, ma si sapeva, ed eravamo preparati ad affrontarla. Siamo stati sempre davanti nel punteggio per poi allungare definitivamente con il break causato dall’espulsione di Waltinho. A quel punto Fernandez ha deciso di attaccare con il portiere di movimento, ma noi abbiamo difeso bene in quella situazione, non concedendo loro nessuna chance per riaprire la partita. Voglio fare i complementi ai miei ragazzi perché oggi come mai se li meritano appieno, sono stati stoici e non hanno mai mollato un centimetro sul parquet. Questo risultato ci permette di giocare la prima, storica finale scudetto nella storia del Kaos Futsal. La mia soddisfazione più grande è essere arrivato a questo ambito traguardo con un gruppo scelto dal sottoscritto e questo è potuto accadere solo ed esclusivamente perché il presidente Barbi e il patron Calzolari mi hanno dato fiducia incondizionata sin da settembre. Voglio dedicare questo risultato a mia moglie, che mi è stata sempre vicina, soprattutto nei momenti meno facili, alle mie figlie, e ai nostri tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto. Grazie di cuore. Adesso in vista di Pescara dobbiamo resettare tutto, perché andremo ad affrontare una squadra guidata dal migliore allenatore in Italia, che questo tipo di partite le prepara molto bene. Noi in campionato li abbiamo battuti due volte su due, ma abbiamo perso malissimo nei quarti di Coppa Italia. Ora questa serie, lunghissima, la vincerà chi dimostrerà di avere i nervi più saldi”.
Marco Calzolari
“Che dire… eliminando prima Asti, che aveva fatto il bello e il cattivo tempo nella parte iniziale della stagione vincendo due trofei, e poi la Luparense campione d’Italia in carica, credo che abbiamo risposto in grande stile alle critiche che ci erano giunte riguardo a un nostro campionato sotto tono. I ragazzi questa sera sono stati veramente bravi ed hanno affrontato benissimo la partita, a differenza della volta scorsa, dove, secondo me, eravamo stati un pò troppo spavaldi e poco accorti tatticamente. Ora ci aspetta un avversario in grande forma che ha spazzato via, in due partite, l’Acqua&Sapone nell’altra semifinale, ma non sono per nulla spaventato. Infatti i veri punti di forza di questo gruppo sono due: l’unità e la lunghezza del roster. L’importanza di avere cinque cambi in panchina, oppure sei quando gioca Timm, è fondamentale soprattutto quando le serie vanno avanti, diventando estenuanti dal punto di vista fisico. La Luparense probabilmente ha pagato l’assenza di cambi adeguati ai suoi uomini di maggior talento, cedendo proprio fisicamente nel finale”.
Giovani Pedotti
“Il mister negli spogliatoi prima di iniziare ci ha detto che se avessimo marcato come la partita scorsa avremmo sicuramente perso. Invece questa sera abbiamo difeso meglio, molto meglio, e, per me, abbiamo meritato sia di vincere che di passare il turno. Abbiamo eliminato, una di seguito all’altra, le due squadre più forti del campionato e adesso in finale, dove può succedere di tutto. Ci aspetta Pescara e sarà un’altra guerra. Siamo molto contenti di avere raggiunto questo traguardo, per noi, per il mister, ma sopratutto per il patron Calzolari e il presidente Barbi perché in questi anni si sono dimostrate grandi persone dal punto di vista umano e vere amanti di questo bellissimo sport. Io dedico questo successo a loro e allo staff, a mia moglie e a mia figlia, a Angelo e questa tifoseria stupenda che ci ha sostenuto, sia in casa che in trasferta, dal primo all’ultimo minuto”.