I presupposti per sbancare il PalaGiovanniPaoloII con cui il Kaos Futsal era andato a Pescara per dare sin da subito una direzione ben precisa alla serie finale per l’assegnazione dello Scudetto sono andati a sbattere più e più volte contro i legni della porta difesa da Capuozzo. Per forza, dunque, l’aria che si respira nello spogliatoio estense nel post gara non può essere baldanzosa, ma nemmeno cosparsa di drammaticità come magari ci si può aspettare. Il Kaos, infatti, esce sì sconfitto da questa gara-1, ma il punteggio di 5 a 3 per gli abruzzesi guidati da Fulvio Colini non rende assolutamente giustizia alla prova offerta dai neri di mister Leopoldo Capurso, bravi, sfortunati e… penalizzati. Purtroppo, appunto, c’è anche da segnalare quello che in una partita – e in particolar modo una finale scudetto – non si vorrebbe mai raccontare: l’arbitro Di Resta, che comunque non è stato aiutato dalla plateale teatralità di PC, nei minuti iniziali della ripresa ha deciso di prendersi di diritto tutte le luci della ribalta, espellendo Pedotti per un fallo che, a dir tanto, sarebbe stato da sanzionare con un normale calcio di punizione. Prima di rimandare ogni discorso a gara-2, in programma mercoledì 2 giugno al PalaHiltonPharma, sentiamo cosa hanno da dire i protagonisti del match.
Marco Calzolari
Arrabbiato ma ottimista il patron del Kaos Futsal, stufo come mister Capurso dei continui torti arbitrali subiti: “Prima della partita mi auguravo che la partita venisse decisa solamente dai giocatori in campo, ma purtroppo i fatti mi hanno smentito. Evidentemente l’arbitro Di Resta non è all’altezza della situazione, come aveva già dimostrato nel match contro Asti, quindi perchè riproporlo in una partita importante come gara-1 delle finali Scudetto? Kaos e Pescara si stanno giocando qualcosa di importante ed è giusto che a dirigere le partite vengano mandati gli arbitri migliori. Ce ne sono e bisogna fruttarli in queste occasioni. Noi ci comportiamo da professionisti e vogliamo arbitri all’altezza di questo campionato”. Sulla partita: “Usciamo a mani vuote da una gara in cui abbiamo sicuramente giocato meglio di Pescara, quindi non posso che fare i complimenti a staff e giocatori per come hanno affrontato l’impegno. Sono ottimista in vista del doppio impegno casalingo (mercoledì 3 maggio ore 20 e venerdì 5 maggio ore 18,30), gli errori commessi in gara-1 serviranno da bagaglio d’esperienza. Il motivo della sconfitta? Non ritengo il Kaos inferiore ai biancazzurri, anzi. Dopo l’espulsione di Pedotti – totalmente inventata e superflua perchè la partita stava scivolando via su ritmi sereni e assolutamente corretti – la rotazione ha perso un pezzo importante, quindi un calo fisico nel finale credo sia naturale. Ora pensiamo alla seconda partita della serie, sperando che la fortuna giri un po’ anche dalla nostra parte”.
Leopoldo Capurso
“Abbiamo giocato una signora partita ma, purtroppo siamo stati sfortunati nel colpire quattro pali, uno dei quali ci avrebbe permesso di andare sul 4 a 3. Nonostante questa sconfitta assolutamente demeritata, almeno dal mio punto di vista, siamo ancora vivi, pienamente dentro a questa serie. Pescara? Mi è sembrata meno forte di Asti e Luparense, quindi non c’è alcun motivo di fasciarsi la testa prima del dovuto; dovremo solamente prestare più attenzione, essere più cinici nel momento di concludere a rete, e, magari, anche un po’ più fortunati. Comunque, non per trovare giustificazioni ad un risultato negativo, l’espulsione di Pedotti, per di più totalmente inventata, è stata determinante nell’equilibrio del match, e inoltre ci ha accorciato ulteriormente le rotazioni, anche per gara-2. Dico questo solamente per far presente a tutti gli addetti ai lavori e ai tifosi di questa disciplina che non se ne può più delle modalità di scelta dei direttori di gara da parte del designatore Massimo Cumbo. La superficialità nel gestire situazioni importanti è troppa e mandare in gara-1 lo stesso arbitro che aveva fatto il diavolo a quattro in gara-2 con Asti al PalaSanQuirico ne è la riprova. Nonostante questo, però, saremo noi a dover essere bravi nelle gare successive a dimostrare che il nostro livello è pari, se non superiore, a quello di Pescara”.