Perché Tagliavento non ha rivisto al VAR il contatto Antenucci-Fazio? Il limite è nel protocollo

“Perché Tagliavento non è andato a vedere il monitor per il contatto Antenucci-Fazio?”. La domanda riecheggia dalle 15.15 di sabato e in tanti casi ha trovato risposta nella tendenza a vedere la SPAL sfavorita, se non addirittura vittima di una macchinazione a suo sfavore.

In realtà il VAR, secondo la procedura, non avrebbe potuto intervenire, né Tagliavento avrebbe potuto decidere di rivedere le immagini per chiarirsi di idee: tutto questo non è previsto dal protocollo. Il motivo lo spiega bene l’ex arbitro Luca Marelli all’interno del suo blog: “Per quanto concerne il VAR, siamo alle solite: Fabbri non ha alcuna possibilità di intervenire, è un episodio che non è sfuggito all’attenzione dell’arbitro ma che, protocollo alla mano, non può essere qualificato come un chiaro errore. Purtroppo, come ripeto da un anno ormai, il vero limite alle potenzialità del VAR è proprio il protocollo che ritengo (senza girarci attorno) demenziale nella sua strutturazione. Le modifiche in progetto (cioè definire lo spazio di intervento nella fattispecie di “chiaro ed evidente errore”) tendono a restringere ulteriormente l’ambito di competenza: trovo questa scelta senza alcun senso poiché episodi come questo, piuttosto palesi, non potranno mai essere approfonditi in campo, restando nel campo della moviola, come tale fine a se stessa. Francamente mi riesce difficile comprendere il motivo per cui si voglia limitare così strettamente il ricorso alla review“. Sempre secondo Marelli, il fallo di Manolas era passibile di sanzione con calcio di rigore e cartellino rosso.

Qualche osservatore ha sollevato il dubbio: perché a Genova (contatto Lapadula-Vicari) il VAR ha chiesto a Giacomelli di rivedere il contatto, mentre al “Mazza” questo non è avvenuto? Proprio perché a Marassi il VAR ha segnalato al direttore di gara che poteva essersi perso qualche particolare dell’azione, circostanza che evidentemente non si è verificata nell’area della Roma, con Tagliavento piazzato in modo da poter valutare in totale autonomia. Il problema come al solito sta nelle zone grigie dell’ambito di applicazione del VAR.

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