Se da qualche mese a questa parte non arrivano più soddisfazioni dalla prima squadra, ci si può consolare col settore giovanile biancazzurro, che prosegue il proprio ambizioso progetto a gonfie vele. La Berretti di Pedriali sta lottando per il primo posto, ma ha già da tempo staccato il pass per le finali nazionali. Stanno disputando un onorevole campionato di metà classifica gli Allievi nazionali, impegnati in un girone molto impegnativo con Fiorentina, Parma, Bologna e Cesena. Al di sopra delle attese l’andamento dei Giovanissimi nazionali, attualmente sesti ma con ancora qualche chance di rientrare nel discorso delle finali. A fare il punto della situazione è Elio Lauricella, responsabile del vivaio di via Copparo.
La stagione sta volgendo al termine. Che bilancio possiamo trarre?
«Estremamente positivo. Oltre agli ottimi risultati che stiamo conseguendo con tutte le selezioni, abbiamo sensibilmente incrementato il numero di ragazzi tesserati, ben 172! Mi preme però sottolineare che non cerchiamo “fenomeni”: prima di essere giocatori bisogna essere uomini, e partendo da qui per noi è fondamentale l’educazione e la capacità di relazionarsi all’interno di un gruppo. Da questo punto di vista, anche il rendimento scolastico viene monitorato, perché vogliamo assicurare ai nostri ragazzi un avvenire, a prescindere dal calcio. Non tutte le società ragionano in questo modo, ma siamo orgogliosi di mantenere questa filosofia».
Sarà confermato il “team” di tecnici che sta lavorando alla guida delle varie selezioni?
«Questioni delicate come questa vengono discusse coi miei “superiori”, Bortolo Pozzi in testa. Purtroppo i problemi legati alla prima squadra non hanno ancora permesso di ragionare in ottica futura sul settore giovanile, ma direi che la “squadra” che sta facendo così bene sarà confermata. Ovviamente poi parleremo anche coi diretti interessati, per capire se desiderano ancora lavorare con noi. C’è poi da verificare la situazione di Beppe Brescia, per capire cosa intenda fare la prossima stagione».
Resteranno nove le squadre del settore giovanile di via Copparo?
«Direi proprio di si! C’è solo un dubbio legato alla categoria della prima squadra: se si andasse in serie B l’idea sarebbe di mantenere la formazione Berretti, oltre a quella Primavera. Purtroppo però temo che le cose resteranno come sono».
Quali strategie adotta la Spal per scovare i giovani che vestiranno la maglia biancazzurra?
«A livello locale ci siamo mossi stringendo molteplici collaborazioni coi vari settori giovanili del territorio, che vogliamo ancora incrementare. Abbiamo inoltre diversi osservatori sparsi per l’Italia, che ci indicano alcuni talenti da tenere sotto osservazione. I giocatori vengono poi visionati dal nostro staff nel corso di diversi giorni, per operare una selezione più accurata possibile».
Sembra che la prossima stagione si voglia dare più spazio ai giovani in prima squadra. Su chi punterebbe?
«Il presidente Butelli ha capito l’importanza del vivaio per una società di Lega Pro, e vuole continuare a investire in questa direzione. Per la prima squadra credo che torneranno alla base elementi interessanti come Laurenti e Marongiu, sui quali sono sicuro si possa puntare in chiave futura. Mi auguro infine di trattenere i migliori ragazzi del settore giovanile, sui quali hanno già messo gli occhi le società di serie A e B. Se da un lato c’è la paura di perderli, dall’altro c’è la soddisfazione per la qualità del lavoro che stiamo portando avanti».