DOLCETTI, DAL MILAN CON PASSIONE: DELL’ESONERO NON PARLO MA LA SPAL MI E’ RIMASTA DENTRO. BUTELLI HA BELLE IDEE, DEVE FARE QUELLO CHE HA IN TESTA. VECCHI? ME NE PARLANO BENE

Aldo Dolcetti, come avevano anticipato qualche settimana fa, è il nuovo allenatore della formazione Primavera del Milan. La firma è arrivata da pochissimo.  La nuova avventura dell’ex tecnico spallino non è roba da ridere. La prima squadra giovanile della società campione d’Italia. Mica male. Ma Dolcetti, nonostante un esonero sul quale continua ancora a far prevalere la sua riconosciuta signorilità, è rimasto legato ai colori biancazzurri e soprattutto al Presidente Butelli. Ecco, allora, che questa intervista è un’occasione per farci raccontare dall’Aldo questi suoi mesi vestito da Diavolo e non solo.

Cominciamo dall’inizio…
“Da gennaio sono al Milan. Sono entrato in un vortice di situazioni entro cui il mio mandato iniziale era di seguire i giocatori più bravi, per poi allargarsi alla costruzione di progetti volti a migliorare tutto il Settore Giovanile”.

A chi devi questa esperienza?
“Devo ringraziare Filippo Galli e Mauro Pederzoli perché mi chiamarono a metà stagione convincendomi dell’opportunità. Stavo di fatto cambiando il mio ruolo: da allenatore andavo a lavorare a metà tra campo e ufficio! Per come è il mondo del calcio, le persone che lo determinano intendo, c’era un po’ di timore di allontanarmi dal campo e dal guidare un gruppo squadra…”.

E invece…
“Invece mi sono immerso con tanta passione: a partire dalla conoscenza di tutte le attività del Milan dei giovani fino alla proposta di dare inizio a un Progetto Milan su filosofia di gioco, metodologia e mentalità come riferimento uniforme, forte e chiaro per tutto il mondo calcistico rossonero”.

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