Se c’erano bisogno di ulteriori conferme della genuina tendenza di Cesare Butelli a rompere gli schemi convenzionali oggi si sono avute: il presidente della Spal ha radunato tutto il sodalizio biancazzurro, dal direttore generale Pozzi al custode dello stadio Guarelli, passando per l’intera rosa, al parco fotovoltaico costruito sull’ex discarica Casaglia. Non un’inaugurazione vera e propria quanto una “prima visita”, come recita l’elegante biglietto d’invito griffato Spal, Hera e Turra Energia. La distesa di pannelli scuri spicca nel brullo paesaggio della campagna fuori Ferrara, a poca distanza dall’ingresso autostradale di Ferrara Nord. Difficile sbagliarsi, malgrado allo stato attuale non ci sia alcun cartello che ne indichi la presenza. Basta quella dei mezzi da scavo, dei materiali e dei container ancora lì a testimoniare un lavoro in corso. Di sicuro manca l’asfalto sulla strada che conduce all’interno del parco, dettaglio che ha costretto tutti i presenti a infangare automobili, scarpe e lembi dei pantaloni. L’unico a non sembrare preoccupato è Bortolo Pozzi, che nella circostanza sfoggia un completo color beige particolarmente suscettibile di fronte agli schizzi alzati dallo scalpiccio sul terreno. Sergio Gessi rassicura tutti: “Prestissimo verranno sistemati anche questi particolari”. Asfaltature e questioni di (potenziale) bucato a parte, quella di oggi è stata un’occasione per mostrare che i sogni solari della società sono diventati realtà grazie a un autentico lavoro di squadra. E allora, per rispettare la metafora, non fa una grinza l’idea di convocare sul posto Arma, Bedin, Zamboni e tutto il resto della truppa. E non basta che tutti si siano presentati con polo e pantaloncini d’ordinanza. No, ad aspettare i giocatori dentro a un infuocato container c’erano i completi da gioco domenicali. L’ordine di Butelli è preciso: foto di gruppo in mezzo ai pannelli. Il biancazzurro delle maglie mescolato al biancazzurro del cielo. E così è stato, in modo che anche l’immagine fissi nella memoria lo storico momento. Tutti in posa ma non troppo a lungo ché c’è l’allenamento del martedì da fare. Pallone ed energia pulita al servizio del biancazzurro: “Un’opera che fa della Spal una società all’avanguardia nel panorama internazionale”, fa notare con orgoglio il consigliere d’amministrazione Sergio Gessi di fronte al drappello di cronisti locali. Finalmente un primo posto auspicando analoghi piazzamenti sportivi. Quelli potrebbero arrivare grazie agli investimenti che il fotovoltaico permetterà nel futuro. Lo pensa anche il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, convenuto per il tradizionale saluto istituzionale: “Ci troviamo di fronte a un sano connubio tra amministrazione pubblica e iniziativa pubblica con lo scopo di aiutare la Spal. Un’operazione non facile ma giunta a compimento in tempi relativamente brevi, che può dare serenità alla società e ai suoi tifosi”. Il primo cittadino ha anche elogiato la proprietà biancazzurra definendola “un interlocutore particolarmente credibile”. Tanto da indurre Tagliani a sbottonarsi anche su un possibile discorso sullo stadio che ha immediatamente fatto alzare le antenne e vibrare i taccuini dei giornalisti di fronte a lui. Un tema su cui Remo Turra ha risposto in maniera molto pacata nell’intervista stasera online sul nostro sito. L’imprenditore bresciano ha ovviamente ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto e ha confermato che presto l’ingresso come socio della Spal sarà perfezionato in via definitiva. Lo stesso Turra ha voluto sottolineare come al livello del terreno non sia possibile rendersi della vastità dell’opera, che in effetti ad altezza d’uomo appare come un intricato labirinto di pannelli posti su larghi sostegni in acciaio. “Credo che presto appronteremo un punto panoramico per far sì che i visitatori prendano coscienza di quanto sia grande questo parco”. Il sole splende sulla Spal e sui suoi sessantamila pannelli di silicio, un presagio quantomeno confortante per i giorni che verranno.