Peggio di così… Partendo da questa amara constatazione speriamo che serva da magra consolazione un po’ di chiarezza. Perché oggi la sconfitta di Reggio Emilia è veramente l’ultimo dei problemi spallini. Tra le righe delle interviste post partita – che più tardi potrete vedere e sentire – qualcosa si è intuito. Qualcos’altro l’aggiungiamo noi. A oggi la situazione della società è piuttosto nota. La crisi che c’è ha complicato (eufemismo) l’anticipazione dei crediti del fotovoltaico. Le casse sono quindi vuote e i sacrifici del Presidente Butelli non bastano più. E allora che fare a un attimo dalla scadenza di domani che obbliga a pagare gli stipendi per evitare l’ennesima penalizzazione e il mancato arrivo dei contributi federali per l’utilizzo dei giovani?
La domanda non è retorica. E qualcosa già si intuisce. E’ noto, per esempio, che la società da mesi sia quotidianamente al lavoro per cercare di trovare una soluzione a qualsiasi costo. Compresa la cessione. Un’offerta di una cordata non ferrarese, tanto per cambiare, è già sul tavolo ma la trattativa non può chiudersi in un nanosecondo. Il resto è tutto in ballo. Nessuno oggi, tra i dirigenti della Spal, ha fatto il nome di Gianfranco Tomasi ma lo facciamo noi. L’unico, infatti, che ha sempre manifestato interesse è proprio l’ex Presidente. Che in questi giorni ha senz’altro parlato con l’attuale proprietà. Soltanto lui, entro le prossime ventiquattro ore, potrebbe dare una mano per tamponare l’emergenza in attesa che qualcuno di quei benedetti crediti che spettano al club – parliamo di trentacinque milioni di euro! – arrivino. Soltanto Tomasi potrebbe mettere domani quei soldi (seicentomila euro) che permetterebbero all’Ars et Labor di mantenere gli impegni per aspettare serenamente i soldi dovuti. In cambio, come è sacrosanto che sia, l’ex Presidente dovrà avere delle certezze che Butelli e soci dovranno evidentemente concedere sempre che non si decida, e questa sì che sarebbe una soluzione di buon senso, di andare avanti insieme almeno fino a giugno. Per l’ex numero uno del club, Tomasi, l’occasione di ritornare di fatto da eroe e salvatore senza aspettare che il cadavere spallino passi per Comacchio. La risposta arriverà appunta domani. Tempo non ce n’è più perché la situazione è grave, la fila dei creditori infinita e tutte le promesse di chi doveva anticipare i soldi di cui sopra sono diventate solamente parole vuote. Ecco, adesso le parole non servono più ma i fatti, invece, sì. La Spal viene prima di tutto e di tutti. Orgoglio e antipatie comprese. Per ora c’è poco da aggiungere, molto da sperare, nulla da commentare. Per ora…