Riceviamo e pubblichiamo il comunicato che ci ha inviato il “Gruppo che fa capo a Pelliccioni” per rispondere al nostro articolo di questa mattina.
COMUNICATO STAMPA
In risposta all’articolo pubblicato il 2 marzo 2012
La ricostruzione dei fatti
Con il presente il gruppo che fa capo a Oreste Pelliccioni, intende chiarire la propria posizione sulle notizie apparse, a prima vista in maniera strumentale, sulla testata web Lo Spallino, a firma del direttore, Enrico Testa.
Carissimo Direttore, il gruppo Pelliccioni non si ritira anzi!!!! (tantomeno in 24 ore, visto che il comunicato stampa indicava un termine di 48 ore), ma per poter fare una valutazione e dar corso all’operazione, certamente pretende la massima trasparenza per capire esattamente come stanno le cose. Sono del tutto irrilevanti e fuorvianti le voci sul fotovoltaico: non abbiamo mai parlato di fotovoltaico. In maniera molto concreta riteniamo che, dopo oltre 10 giorni dall’incontro in Municipio con il Sindaco Tagliani, sia giunto il momento di tirare le somme. Lei (Enrico Testa), che sappiano essere valente e stimato giornalista, dice che le carte non le vedremo perché non avremmo telefonato a Butelli in persona. Questo non corrisponde al vero. Ci permetta con queste poche righe (speriamo!), di fornire la nostra versione dei fatti, non fondata sui si dice, ma con l’indicazione precisa degli avvenimenti e delle persone che vi hanno partecipato e, conseguentemente, possono confermare o, eventualmente, smentire quanto detto.
Il nostro percorso è iniziato con l’incontro in Municipio con il Sindaco Tagliani del 20 febbraio scorso ore 11,30 presenti Nicola Zanardi, Preste Pelliccioni Ranzani, l’Avv. Crociani e il Dott. Dominici. In un clima molto franco e cordiale, dopo le presentazioni di rito e la presentazione del progetto del gruppo, che riscuoteva particolare interesse, il Sindaco, ci inviata a prendere contatti con il Sig. Cesare Butelli e i professionisti che lo seguono, fornendoci i relativi recapiti, preannunciando il nostro contatto. Appena terminato l’incontro il Dott. Dominici contattava il suo collega, Rag. Andrea Taddeucci, commercialista di Butelli, per acquisire copia della documentazione. Il giorno seguente, martedì 21 febbraio 2012, Pelliccioni riceveva un invito molto urgente a partecipare ad un incontro conoscitivo nella sede della Top Security, a cui era stata garantita la presenza di Butelli, Mazzoni, Moretti, Turra, un imprenditore ticinese, e l’incaricato del Sindaco, Dott. Nicola Zanardi. Per il gruppo era presente Pelliccioni, accompagnato dall’Avv. Francesco Maria Crociani e da Roberto Ranzani. All’evento, che si è svolto a partire dalle 16,30, in realtà erano presenti solo Moretti e Mazzoni (con Avvocato e Commercialista) e Nicola Zanardi: Turra, presente fino a qualche minuto prima, se ne sarebbe andato per un non meglio precisato impegno lavorativo; l’imprenditore ticinese era anch’egli assente; Cesare Butelli, ci veniva riferito, stesse passeggiando nei giardini intorno al palazzo in attesa di salire, ma non desiderava partecipare alla prima parte della riunione. Dopo un primo momento dedicato alla presentazione delle parti coinvolte, con il determinante apporto del Dott. Zanardi (e di uno stretto collaboratore) si tentava una ipotesi di ricostruzione del patrimonio della società, al fine di valutare l’impegno economico richiesto ai soggetti interessati per procedere all’acquisizione e conseguente salvataggio della S P A L. Ma purtroppo il tempo era tiranno e il giorno seguente c’era l’udienza fallimentare: gli avvocati formulavano alcune ipotesi per trovare il tempo necessario per la due diligence, attraverso il consenso dei creditori che avevano già formulato istanza di fallimento per ottenere un breve rinvio. Ognuno faceva la sua parte: Oreste Pelliccioni prendeva il suo telefonino personale e chiamava uno dei creditori più rilevanti (Asics), con il quale intrattiene rapporti commerciali da oltre vent’anni e, garantendo personalmente, otteneva la necessaria disponibilità; Moretti e Mazzoni e Ranzani facevano altrettanto con i rimanenti creditori. Alle 19,00, dopo oltre 2,30, il pericolo fallimento sembrava scongiurato. A questo punto era giunto il momento di parlare con Cesare Butelli (che nel frattempo era salito nella sede della Top Security, nell’ufficio adiacente) ma Matteo Mazzoni, che teneva i contatti personalmente, riferiva a tutte le parti che in questa fase il Presidente voleva parlare esclusivamente con lui e Moretti, e non con Pelliccioni e i suoi professionisti. Per questi motivi il gruppo Pelliccioni unitamente all’Avv. Crociani e Roberto Ranzani usciva per permettere il proseguo della riunione, rimanendo in stretto contatto con il Dott. Moretti. Il giorno successivo, è noto, il Tribunale, come previsto, concedeva un ulteriore termine e appreso con soddisfazione l’esito dell’udienza, ci attivavamo immediatamente per contattare il Sig. Cesare Butelli. In particolare il Dott. Dominici chiamava nuovamente il commercialista del Presidente, Rag. Andrea Taddeucci, il quale scusandosi con il collega, prima (ri)prometteva l’invio della documentazione richiesta. Successivamente lo stesso Taddeucci invitava il Dott. Dominici a mettersi in contatto diretto con il Sig. Butelli. Il Dott. Dominici più volte chiamava al cellulare Cesare Butelli non ricevendo risposta o, in alcuni casi, una improvvisa interruzione.
Caro Direttore questa è la nostra ricostruzione dei fatti che Lei potrà tranquillamente verificare, che si pone in netto contrasto con quanto da Lei riportato in maniera superficiale e strumentale, nell’articolo pubblicato il giorno 2 marzo. Questi sono anche i fatti e le circostanze che ci hanno imposto di far conoscere pubblicamente le nostre intenzioni. La nostra serietà ci impedisce di procedere ulteriormente senza conoscere la reale situazione della società S P A L 1907 S.p.A. E’ certo che a tutt’oggi il Sig. Cesare Butelli, ha evitato accuratamente qualsiasi contatto con il Gruppo che fa capo a Oreste Pelliccioni e ai professionisti dallo stesso incaricati e non, come da Lei riportato, viceversa.
Non meriterebbe alcuna attenzione il riferimento fatto nell’articolo al saluto dei tifosi al Signor Pelliccioni (“erano quattro i tifosi in questione”), se non per il profondo rispetto che nutriamo nei loro confronti. Di certo non erano quattro, ma riteniamo che siano i tifosi spallini, i veri interlocutori a cui rendere conto del nostro operato anche in questa fase: la fede per la squadra non è in vendita. Anche e soprattutto per loro (i tifosi della S P A L) che vogliamo e pretendiamo la massima trasparenza, serietà e lealtà da tutti i soggetti coinvolti per garantire un futuro solido e meno sofferto, consono al blasone della Società e all’importanza della Città.
Gentile “gruppo che fa capo a Oreste Pelliccioni”, pubblico con piacere la Vostra lunga disamina dei fatti che riguardano il Vostro approccio con la Spal e la Vostra trattativa con le varie parti in causa. Circa i tanti passaggi raccontati in questo comunicato, mi permetta di rimandare a tutti i soggetti citati la loro versione e a Voi l’accusa di essere superficiali e strumentali per il semplice motivo che non ho affatto scritto una ricostruzione dei fatti – anche perché nel dettaglio non li conosco – e anche perché, francamente, mi interessa poco dal momento che a quel punto avrei dovuto sentire anche le versioni degli imprenditori Moretti e Mazzoni e quella del Presidente Butelli. Sul resto, visto che nel comunicato stesso non vi è alcuna smentita, ribadisco quanto scritto e, anzi, aggiungo un particolare che, ahimè, avevo scordato.
In una delle tante interviste rilasciate dal Dottor Pelliccioni a “Il Resto del Carlino” lo stesso quotidiano scriveva pochi giorni fa: “Ieri (Pelliccioni) ha ricevuto i documenti e i bilanci della Spal e li ha affidati a Fabrizio Dominici e a Francesco Maria Crociani, commercialista e legale, che li stanno vagliando alla lente di ingrandimento”. Poi le parole di Pelliccioni: «Ci serviranno pochi giorni per valutare. Se non ci sono sorprese l’operazione la vogliamo fare, più di prima».
A questo proposito, allora, il dubbio sorge spontaneo. Ma sti benedetti conti sono stati visti oppure no?
Per il resto, ripeto, l’impressione che tutta questa storia ha fatto a chi scrive ma non credo di essere solo è quella già scritta oggi. La Vostra apparizione a un passo dal fallimento e il Vostro annuncio di ritirarvi fatto il giorno dopo la pubblicazione delle notizie che riguardano la possibile imminente cartolarizzazione del fotovoltaico, è quanto meno singolare. Soprattutto alla luce di quanto riportato poche righe qui sopra e di quanto, invece, scritto nel Vostro comunicato circa la visione, o non visione, dei libri contabili. Nulla di personale, ci mancherebbe, con il dottor Pelliccioni che non ho la fortuna di conoscere e sul quale, per questo motivo, non mi permetto di esprimere giudizi. Ma sensazioni invece sì. Che considero addirittura doverose per una testata giornalistica. Soprattutto per rispetto di quei tifosi che anche Voi, in questo comunicato, tenete tanto a sottolineare quanto Vi stiano a cuore. Scrivete anche che “la fede per la squadra non è in vendita”. Parole sante che ribadisce uno, io, che proprio per passione insieme a tanti ragazzi soprattutto tifosi della Spal ha aperto e tiene in vita gratuitamente questo sito. Ecco, sulla spallinità, abbiamo la presunzione di non accettare lezioni da nessuno, soprattutto da chi, per ovvie e legittime ragioni, non può certo dirsi (ancora, almeno) tifoso della Spal.
RingraziandoVi per la Vostra precisazione ammetto che sul numero dei tifosi che hanno manifestato il loro affetto al dottor Pelliccioni devo essermi fatto condizionare da un’altra delle infinite dichiarazioni fatte in questi giorni dello stesso. Questa: “Ho ricevuto tre e-mail da Ferrara che mi hanno fatto un sacco di piacere, mi dicono che sperano in me e mi augurano buona fortuna”. Con i numeri, ammetto, sono un disastro. Devo aver confuso i tifosi che hanno stretto la mano al Dottor Pelliccioni con quelli che invece hanno scritto delle mail. Chiedo scusa. Auguro al Vostro gruppo le migliori fortune nel mondo del calcio e Vi chiedo solamente di domandare al Dottor Pelliccioni se con questa risposta possiamo considerare chiuso il botta-e-risposta oppure se devo aspettarmi altre telefonate di amici comuni che mi pregano di chiarire telefonicamente sempre con il Dottor Pelliccioni al quale, come richiestomi da altri amici comuni sempre oggi, ho già fatto pervenire il mio numero di telefono inutilmente visto che non ho ricevuto alcuna telefonata. Chiudo, cercando di sdrammatizzare, collegandomi ai Vostri tentativi di comunicare con il Presidente Butelli: devo essere colpa di queste maledette linee telefoniche sempre intasate. et