LA CONTROREPLICA DEL SINDACATO DEI DIPENDENTI SPAL ALLA RISPOSTA DELLA SOCIETA’ E DEL PRESIDENTE BUTELLI

Riceviamo (anche se non direttamente) e pubblichiamo per non essere accusati di non voler dar spazio a tutte le voci, cosa che invece continuiamo a fare e anche a sostenere. Non commentiamo, invece, questa risposta del Sindacato alla società e in particolare al Presidente Butelli così come non abbiamo commentato la risposta dello stesso Butelli al primo comunicato della Slc-Cgil. Ci auguriamo soltanto che questa pioggia di comunicati finisca presto. Vorrebbe dire, infatti, che la situazione è migliorata e potremo tutti tornare a occuparci di calcio. Ai lettori, dunque, la voglia, la comprensione e la costruzione dele proprie idee dopo aver letto questo ennesimo comunicato che – anche questa è una novità – ci sembra, questo sì, non limitarsi alla mera, sacrosanta, condivisibile tutela dei lavoratori che rappresenta e deve rappresentare. Almeno in questo botta e risposta, se ci sarà, pubblicheremo la replica atto secondo della società ma invitiamo le parti in causa a comunicare attraverso raccomandate o telefonate perché crediamo che da questi lunghi comunicati i lettori facciano davvero fatica a estrapolare i fatti dai giudizi personali di chi scrive visto che, soprattutto in quanto caso, i termini sono spesso per addetti ai lavori e quindi di difficile interpretazione.

La segreteria SLC-CGIL congiuntamente ai lavoratori dipendenti SPAL 1907, prendendo atto della nuova modalità comunicativa del “presidente” Butelli, che abbandonata la prassi sms, ora risponde trasmettendo comunicati, tutto lecito se non fosse che si acclara il diniego al confronto diretto; la qualcosa sarebbe quantomeno atto dovuto nella situazione attuale, a maggior ragione se nelle repliche alle osservazioni fatte dal Sindacato ci si addentra in percorsi vaneggianti e irrispettosi.
Nel merito, in risposta alla diffida avanzata dalla Scrivente OS, dichiara di ritenerla inammissibile, certificando al contempo il ricorso a personale esterno giustificandolo come volontariato, strana concezione dello stesso, comunque peccato che ci sia l’ammissione di usufruire di personale che sostituisce i dipendenti in sciopero nelle loro mansioni senza che questi abbiano una qualsiasi copertura assistenziale; chissà se INAIL, Ispettorato del Lavoro, INPS, condividano le affermazioni del “presidente”? Peraltro è grave affermare che già durante i precedenti scioperi la società si è comportata attingendo al volontariato ed è fuorviante sostenere che mai si sono sollevati distinguo; sarebbe sufficiente rileggere ciò che è sempre stato denunciato sugli organi di stampa.
Il “presidente” inoltre avanza la tesi del sospetto o della congiura, in quanto c’è un continuo confronto tra il Sindacato e i propri rappresentati (i lavoratori); questa rappresentazione sembra dettata dal tentativo di ergersi a vittima di una situazione dove ahimè l’unico protagonista e responsabile è il “presidente” stesso e pertanto non comprende che i lavoratori ricerchino la sola tutela dei loro diritti. Vede “presidente”, i suoi dipendenti hanno la pancia vuota, mentre lei che ha la pancia piena sembra volersi ingozzare.
Apprendiamo sempre dal suo comunicato che le spettanze dei lavoratori sono a carico di chi le subentrerà nella proprietà, affermando che lo stesso Giudice che ha concesso la proroga ne è a conoscenza; ci permetta di ritenere anche questa affermazione quantomeno azzardata e presuntuosa, non fosse altro che le ricordiamo che il primo rinvio è stato ottenuto perché ha presentato un possibile acquirente (Santarelli) che pare ormai fuorigioco ed il successivo grazie alla costituita società ARSLAB che ha il compito di provare a creare le condizioni di una translazione e non ha l’onere dei debiti da lei contratti.
Inoltre “presidente” mi permetta di consigliarle di non addentrarsi in settori a lei sicuramente sconosciuti, almeno da come si esprime, sappia che il Sindacato tutto è ben consapevole del dramma di quelle famiglie dove i componenti perdono il lavoro così come ci preoccupiamo della condizione dei dipendenti della SPAL 1907 che potrebbero perderlo e se una società di calcio ha la visibilità mediatica che altri non hanno, non significa che ci sia meno attenzione, anzi può aiutare a tenere alta l’attenzione sugli effetti della crisi, ma se trova tutto questo strano, perché si è avventurato in questo campo, non è certo sufficiente lamentare la iattura di essere stati ripescati in C1, a proposito lo ha detto ai tifosi che lei voleva una categoria minore?
Infine per non sottrarci “all’isterismo” dovuto al diniego della richiesta di ferie, sappia che consapevolmente abbiamo agito per provocare una reazione, anche perché intendiamo tutelarci contro chi si muove nell’illegalità (comportamento antisindacale) ed in ogni caso dovendo mettere sul piatto anche l’eventualità del fallimento che i lavoratori più di lei vogliono scongiurare, nel caso, perderebbero i due terzi delle loro spettanze vantate e tutte le ferie maturate e non usufruite che ammontano mediamente sulle 40 giornate, questo a testimoniare la professionalità e l’abnegazione che i suoi dipendenti hanno sempre avuto nei confronti della società SPAL 1907.
Concludendo signor “presidente” se le sue esternazioni ed azioni continuassero a caratterizzarsi escludendo il rispetto dei diritti e della dignità delle persone ancor prima che lavoratori, le diciamo di non affannarsi più di tanto, lei è già nella storia della SPAL, sarà ricordato a lei decidere se vuole infangarsi ancor di più senza VERGOGNA.

 

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