Arrivano le prime richieste di condanna per le società e i tesserati deferiti nell’ambito del processo napoletano sul calcioscommesse che vede coinvolti nomi eccellenti come quelli di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Nella lista c’è anche l’ex capitano spallino Marco Zamboni (oggi in forza al Trento), per cui il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto una condanna per un anno e sette mesi di squalifica. Le accuse nei confronti del difensore riguardano i rapporti intrattenuti con Michele Cossato (già condannato su un altro filone d’inchiesta). In merito agli eventi odierni abbiamo sentito l’avvocato di Zambo, l’avvocato Eugenio Carpeggiani: “Zamboni non ha mai scommesso, né tanto meno ha alterato risultati o partite. Non ha rapporti con nessuno degli altri deferiti ma solo con Michele Cossato, ex calciatore non parte di questo procedimento. I rapporti con Michele Cossato sono lavorativi (nel campo immobiliare) e personali (di amicizia, le mogli e le figlie si frequentano)”. Quindi da quali presupposti muove la richiesta di Palazzi? “Nei due anni di indagine penale, tra le decine di migliaia di intercettazioni telefoniche, la Procura Federale ha estratto solo due telefonate fatte da Michele Cossato a Marco, in cui al mio cliente vengono chiesti pareri e pronostici su match giocati e da giocare. Marco si limita a rispondere all’amico. Da queste due telefonate e da un vecchio debito, che abbiamo dimostrato con certificazioni originali essere imputabile ad una compravendita di un orologio d’epoca, la procura trae l’assioma per cui Zamboni sarebbe uno scommettitore. Si noti però che tutti i deferiti che hanno ammesso di essere scommettitori hanno indicato precisamente alle Procura somme, date, partite e nomi degli altri scommettitori e Marco Zamboni non risulta da nessuna parte. Ci sono passaggi su conti correnti, riferimenti agli scommettitori sui computer sequestrati, intercettazioni ambientali e Zamboni non risulta da nessuna parte”. La sentenza di primo grado dovrebbe arrivare la prossima settimana: “L’esperienza non ci lascia tranquilli in merito all’esito di questo giudizio di primo grado, ma io e Marco non ci fermeremo fino a quando non verrà dimostrata la sua completa estraneità ai fatti contestatigli”.
Per quanto riguarda i quattro club a giudizio, Palazzi ha chiesto un punto e centomila euro d’ammenda per il Napoli; due punti e diecimila euro d’ammenda per il Portogruaro; un punto per il Crotone. Chiamata in causa anche la vecchia Spal1907 per cui è stata richiesta una condanna a cinquemila euro di ammenda: la società di Cesare Butelli non era rappresentata da alcun legale durante l’udienza.
Per cio’ che riguarda invece i sette tesserati deferiti, il procuratore ha chiesto nove mesi a testa per i difensori del Napoli Paolo Cannavaro e Gianluca Grava; tre anni e tre mesi per l’ex portiere partenopeo Matteo Gianello; tre anni e nove mesi per l’ex calciatore Silvio Giusti; tre anni per l’ex allenatore del Portogruaro Andrea Agostinelli e per l’ex portiere David Dei;