IL SINDACO CERBARA RACCONTA ORGOGLIOSO LA SUA SANT’AGATA FELTRIA, IL PAESE DELLE FIABE

A Sant’Agata si respira aria buona: atmosfera serena, grande concentrazione. In una parola: professionismo, di nuovo. Basta vedere il capitano, Max Varricchio, primo a scendere dalle camere dopo il riposo pomeridiano tra un allenamento e l’altro, per rendersene conto. Parla poco, il capitano, parla poco e dice l’essenziale. Il suo carisma è tutto nei gesti, in ciò che fisicamente, plasticamente rappresenta per i compagni. E’ un esempio per loro, per chi comincia ad affacciarsi ora al mondo del calcio e ha bisogno di vederlo popolato da uomini veri, non da macchiette. A parlare per Max sono la sua carriera, il suo stile di vita, il modo in cui si allena, il suo essere ancora qui, a 37 anni, con i ventidue gol della scorsa stagione come biglietto da visita. Oppure Tupac De Marco, il secondo portiere, classe 1992, che trascorre anche la pausa in palestra, a dedicarsi a qualche esercitazione in più, desideroso di farsi trovare pronto quando servirà e, chissà, perché no, anche di trovare una maglia da titolare.

I biancazzurri trascorrono le loro giornate a Sant’Agata Feltria tra dieta ferrea e lavoro atletico in palestra e sul campo. Nessuna distrazione. Allenamenti specifici, tattica, scatti. Per imparare a “fare le nostre cose”, come dice spesso Leo Rossi, per giocare a memoria, per avere quel “piglio”, quella sicurezza nel far girare i meccanismi della squadra, priorità assoluta per essere all’altezza dell’anno duro che verrà. Si imparano le parole d’ordine, e si dà forma e compattezza al gruppo. Qui, a Sant’Agata Feltria, la capitale della fiaba, parte il Sogno Spal, come lo ha chiamato il mister.

Guglielmino Cerbara, sindaco di Sant’Agata (nella foto a sinistra insieme al Direttore del Falcon Cappelli), arriva puntuale all’appuntamento nella sede del ritiro della S.P.A.L., e inizia a raccontarci i segreti di questo comune della Valmarecchia, a cavallo tra Romagna e Marche. In carica dal 2009 ma in amministrazione fin dal 1995, il sindaco ricorda bene il primo arrivo a Sant’Agata della S.P.A.L., allora targata Donigaglia: “Ci fa sempre enorme piacere ospitare la S.P.A.L., il legame con Ferrara è profondo. E poi, ricordo bene come arrivo dei biancazzurri animasse un po’ il paese”. Oggi due fiere nazionali, quella del Tartufo, vera specialità della zona, a ottobre, e quella del Natale, tutte le domeniche di dicembre, attirano a Sant’Agata migliaia di visitatori. Ma Sant’Agata Feltria è soprattutto un comune che trasuda cultura: basti pensare al teatro «Angelo Mariani», un gioiello settecentesco interamente in legno, scelto in passato da Vittorio Gassman per la registrazione delle letture RAI della Divina Commedia, al Convento di San Girolamo ora adibito a museo delle Arti Rurali, senza dimenticare lo splendido borgo di Petrella Guidi e la riapertura, prevista fra qualche mese, dell’altrettanto meravigliosa Rocca Fregoso. Proprio la Rocca fa da sfondo agli allenamenti dei biancazzurri, sembra quasi proteggerli, cullarli in mezzo alla valle. I ragazzi scendono alla spicciolata per dirigersi al campo, passano sorridenti il bomber Beppe Cozzolino, l’ala ambidestra Davide Di Quinzio, il centrocampista dai piedi buoni Stefano Capellupo e a ruota tutti gli altri, mentre il sindaco Cerbara ci racconta di un Comune che gode di buona salute, se si considera il momento di crisi economica, “grazie soprattutto al gruppo Berloni, capace di dare lavoro a oltre 300 persone, anche dei comuni limitrofi”. Scuola, viabilità, lotta al dissesto idrogeologico i punti fermi dell’azione futura, per garantire i servizi e sviluppare la ricezione turistica, sempre nel rispetto di un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Un luogo da fiaba, appunto. Il sindaco ci spiega come tutto nacque da un’idea del poeta Tonino Guerra, che visitando la città di Sant’Agata negli anni Ottanta disse: “Questo è il paese delle fiabe”. Se lo si percorre, tra salite e discese, boschi e conventi, si capisce bene che cosa il poeta intendesse: Sant’Agata pare avere qualcosa di magico, di fantastico e insieme di primitivo, ancestrale, puro. La nuova S.P.A.L. ricomincia da qui.

Servizio a cura di Michele Ronchi Stefanati

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