AVE CESARE E UN BENVENUTO A TUTTI E’ COMINCIATA L’ERA DELLA NUOVA SPAL

E la chiamano estate… E’ successo di tutto e ci vorrebbe la Nuova Ferrara intera per raccontare ansia e angoscia e soddisfazione e euforia e disperazione e felicità. Sentimenti, passione, stati d’animo che si sono presi a cazzotti in tre mesi di telefonate, voci, smentite, annunci. Quelli che hanno avuto la fortuna e l’intelligenza di leggere anche il forum degli Spallinati, delle infinite sensazioni e non solo, sanno già tutto. Per quelli che, invece, hanno preferito assorbire il chiacchiericcio, le false promesse e le malignità masticate in giro per Ferrara: peggio per loro. Per il riassunto bastano due parole. Passione e dignità. Ecco la nuova Spal. E’ cambiato tutto, da quell’infame giornata a Portogruaro. Nemmeno fosse opera di un Barbapapà qualsiasi. Ma non c’è stato trucco, qui. C’è stato un gruppo societario che ha deciso, bontà sua, di comprare un club non qualsiasi. La Società Polisportiva Ars et Labor. In mezzo tante difficoltà, forse troppe, qualche polemica, forse troppe, qualche cattiveria, forse troppe, tanta soddisfazione, che non è e non sarà mai troppa. Nuovo Presidente, Cesare Butelli, nuovo Amministratore Delegato, Stefano Bena, nuovo Direttore Generale, Bortolo Pozzi, nuovo Addetto Stampa (e molto di più), Renato Schena, nuovo Consiglio di Amministrazione, nuovo allenatore, Aldo Dolcetti, nuovi giocatori. Una marea i rinforzi. Un mix tra gioventù ed esperienza. E poi nuovo anche il settore giovanile e, mica poco, la categoria. Soprattutto nuove idee. Del cambiamento: potrebbe essere questo il titolo. Quella di oggi è una Spal diversa. Una società gestita per ridare dignità, parolina magica che ripeto volutamente, a uno dei club più importanti del pallone nostro che non è più nei cieli ma è reale e abita qui. Ferara, Ferara, stazzzione di Ferara.
La rivoluzione è stata immediata, completa, totale. Per adesso i fatti dicono già che i sogni e le speranze di chi “al cuor non si comanda prima la Spal poi la mamma” oggi esistono. Esiste la voglia di “creare” ragazzi fatti in casa, di dare visibilità a un marchio di fabbrica storico come quello spallino, di riportare la fede biancazzurra nelle scuole, di collaborare con il pubblico ferrarese e tante altre (belle) cose. Almeno per me, queste sono le basi per resistere nel calcio di oggi. Esiste anche e più che altro un clima fatto semplicemente di “voglia di andare alla Spal”.
Ecco il punto. E’ ritornata. C’è la Spal, cara Ferrara. La tua Spal. La Spal che Paolo Mazza ha radicato e fatto crescere con pochi ma preziosissimi punti di riferimento. Vale la pena ripetersi. Dignità, passione, appartenenza. Si ricomincia da qui con un grande e generale e rinnovato entusiasmo che la campagna abbonamenti ha già dimostrato e non è finita qui. E’ difficile, forse impossibile, raccontare quella scimmia che si è aggrappata di nuovo alle spalline, intese cose spalle biancazzurre, e ora è aggressiva più che mai. E’ complicato anche descrivere un forum, quello degli Spallinati, che ha propiziato, vissuto e raccontato, momento per momento, tutto quello che è successo. Una comunità, quella dei tifosi in internet, fatta di quasi duemila (duemila!) persone che hanno trascorso le loro giornate a massacrare ogni illazione e a divulgare ogni notizia soltanto per il bene della Spal. Con loro, con gli Spallinati, altri ferraresi, ognuno per quel che poteva, hanno consumato le ore a cercare di dare una mano per risolvere tutti quei problemi inevitabili ma ora quasi tutti risolti. Niente nomi perché si tratta di persone vere, che non cercavano e non cercano pubblicità ma cercavano, e ora non cercano più perché l’hanno ritrovata, la loro Spal. Quelli che hanno dato il via all’operazione Nuova Spal, quelli che hanno scritto o pensato, quelli che hanno idee, iniziative, nickname o avatar bellissimi. E ovviamente il mio pensiero va, insieme con un grazie grande così, alla società del Presidente (Ave) Cesare Butelli, personaggio incredibile ma fortunatamente vero.
Finita la dovuta celebrazione per l’inizio di questa nuova era spallina, ecco il campionato. Che è già cominciato ed è cominciato bene. Senza dimenticarsi che quest’anno l’obiettivo deve essere la salvezza. Per ora godiamoci la rivoluzione d’estate, la base sulla quale costruire tutto il resto. Alla prossima.

Ps.: da oggi questa rubrica cambia nome. Lo spallino, che sarei io, è diventato spallinato. E’ un omaggio a quelli con cui divido una passione che non ha spiegazioni. Si tratta di uno di quei segnali di appartenenza di cui sopra. Siamo in tanti e siamo uno per tutti e tutti per una: la Spal. Con un solo scopo e una sola ma gigante certezza. Andremo dove potremo e faremo, anzi continueremo a fare, quel che potremo (e possiamo molto!) per la nostra Spal.  

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0