IL RACCONTO DI UNA SPLENDIDA GIORNATA

In attesa del derby. La nebbia che si presenta con il suo grigiore, quando le tende della camera si avvolgono. Un muro che porta tristezza e ti ricorda immediatamente che si è nella pianura Padana. Le ore che precedono l’avvenimento sono quelle della corsa al biglietto. Giocatori o dirigenti che “infieriscono” con le telefonate di rito. Andrebbero tolti. Pensate che in qualche realtà calcistica non si accetta questa forma di gentilezza reciproca. Alla gara di ritorno si deve poi “tornare” quanto ricevuto. Una volta ne veniva consegnato un certo quantitativo, ora si sta esagerando. Personalmente farei pagare il biglietto a chiunque. Ne lascerei solo alcuni a disposizione del presidente. Poi il rito della formazione. In carriera abbiamo avuto sempre la fortuna di lavorare con allenatori molto rispettosi del lavoro altrui. Tecnici che hanno sempre capito le necessità di chi deve districarsi per risolvere altri problemi, e quindi, la necessità di dispensare nelle ore che portano alla gara alcuni “lavoretti” particolari. Così la distinta da consegnare all’arbitro può essere trascritta anche alle ore 8 della domenica mattina. Un modo originale di salutare la nuova giornata, ma pur sempre piacevole per chi ama profondamente questo lavoro, che tante volte ci contagia con una profonda passione. Altrimenti come sarebbe possibile perdere ore, giorni e settimane stando con questi giovani.

Il motivo sta nel voler mantenere una mentalità giovanile. Con ampie vedute, perché si pensa che d’avanti a sé c’è un vita da godersi. Per noi è rimasta una mezza vita… Però i ragazzi ti trascinano, t’ingolfano pure con i loro problemi, ma poi quando la domenica sera si torna con una vittoria, il lunedì diventa particolare. La settimana entrante è solo un piacere viverla. Così, con questa speranza, se ne sono andate le ore antecedenti il derby con i granata.
Dal pranzo alle 11, alle partite a tresette o ciapanò dei maestri Zambo e Ghetti, senza dimenticare che pure Meloni sta crescendo nella pratica a vista d’occhio. Poi si scalda il motore del torpedone e… via per il “Giglio”.
Una soddisfazione! Vittoria con merito e sensazione che sia una stagione particolare per la Spal. Ci sono due dighe: una in difesa e una in attacco. Offrendo prestazioni come quella di ieri hanno dimostrato che potrebbero giocare senza problemi pure in B e non solo. Sono Zamboni e Cipriani. E poi ci fermiamo qui, perché le partite si vincono in undici.
Ieri, la gara è stata però decisa da una decisione tecnica. Nel momento del calo di rendimento una svolta voluta da Egidio. Fuori Smit e Meloni con grazie ad entrambi, e dentro Corsi e Paolino Rossi. La squadra si è riaccesa e ha confezionato i due gol. La mano del tecnico che tanti lamentano è stata decisa e precisa. Ha guidato alla vittoria. Poi le magliette gettate con gioia al pubblico: “Rena le gettiamo ?” voce di capitano. Carestia pure lì. Nella difficoltà generale si gustano maggiormente i tre punti, ma tante volte non è così…
Festa continuata dietro al “curvino” e pure sulle colonne dei giornali del lunedì, che sono tutti entusiasti del momento di particolare vena della Spal. Stonano solamente alcune dichiarazioni di un ex giocatore spallino, ora manager di una società economicamente solida, che non ha capito quanto a volte la passione di alcuni sia superiore alla capacità di altri dal passato glorioso… Non ci stancheremo facilmente e la Spal non è anagraficamente più vecchia della squadra da lui diretta come sostenne poco tempo fa… Ora restiamo in attesa del Verona. Sarà una settimana di preparazione intensa, ma con prestazioni come quella di Reggio, anche il lunedì è poi meno… nebbioso.

 

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