Quella di oggi è stata una trasferta da dimenticare per chiunque indossi, letteralmente o nel cuore, i colori bianco e azzurro. In campo o fuori. Risultato della partita a parte l’impianto di Vignola ha riservato sorprese quasi fantozziane sia alla squadra, che in un campo “da Prima Categoria”, così lo ha definito mister Sassarini, si è ritrovata a prepararsi in uno spogliatoio sperduto nelle campagne modenesi, e a fare il regolare appello prepartita a bordo campo sotto le frasche di un albero. Sia per le varie anime del tifo organizzato al seguito della squadra, che si sono ritrovate a seguire l’incontro in un settore ospiti con scarsi posti a sedere e con annesso pantano.
Tra questi anche i rappresentanti del Centro Coordinamento Spal Club, veterani delle tribune di stadi di mezza Italia, che però oggi si sono visti negare l’accesso al solito settore preferito per motivi di ordine pubblico, alla luce dell’annunciata presenza di alcuni supporter modenesi. A nulla sono valse le vibranti proteste fuori dagli spalti. “E’ stato un episodio increscioso – spiega la presidente del Centro Coordinamento – Ci siamo visti negare l’accesso e non capisco perché un tifoso non possa seguire la partita da un settore neutro come la tribuna, come facciamo da anni anche in categorie ben più elevate e con questioni di sicurezza più serie. Per non parlare poi dell’inadeguatezza del settore ospiti. Dispiace molto che in un momento in cui si parla molto di fair play anche fuori dal campo si incontrino situazioni ancora così piene di limitazioni alla libertà di fare tifo”.
Dall’altro lato la dirigenza del Formigine: “Si può dire che si sia trattato di una sorta di malinteso. Noi, insieme alle autorità, abbiamo organizzato la collocazione dei tifosi nella maniera più pratica e sicura possibile, viste le annunciate possibilità di disordini. Ci dispiace se questa situazione ha creato malcontento, sul momento abbiamo anche cercato di arrivare ad un compromesso, ma non ci sono state ragioni. Inoltre questo non è l’impianto in cui lavoriamo abitualmente e questo ci ha creato alcune difficoltà. Però avevemo l’obbligo di garantire la massima sicurezza e abbiamo identificato la tifoseria organizzata come soggetto da allocare nel settore ospiti. Vedendo arrivare tutti su un pullman li abbiamo identificati come tali. Se poi qualche gruppo desiderava espressamente l’accesso alla tribuna doveva avvisarci in anticipo per vedere come organizzare la cosa”. Insomma, ci sono quelle giornate dove non ne va dritta una. La trasferta di oggi forse farà tornare più volentieri un po’ tutti tra le comodità del caro vecchio stadio “Mazza” per il recupero contro il Mezzolara di mercoledì pomeriggio. In fin dei conti conviene pensare che oggi poteva anche andare peggio, poteva piovere.