Giuliano Stibiel si racconta: ecco chi è l’ambizioso nuovo coach della PFF Group

Trentaquattro anni, triestino, a dispetto della giovane età il nuovo coach della Pff Group vanta già importanti esperienze: “Ho iniziato giovanissimo a fare da assistente e successivamente ad allenare varie formazioni giovanili a Trieste. A vent’anni ho avuto l’occasione di andare a Reggio Emilia dove sono stato tre anni, quindi a Verona per altri tre anni. Poi mi sono spostato a Umbertide come vice di A1 e, dopo un anno a Cuneo, sono stato a Udine come capo allenatore in A2 raggiungendo le semifinali per la promozione in A1. Negli ultimi due anni a Trieste, ho ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile della Pallacanestro Trieste. Insomma sono un giovane-vecchio!”.

Ora la sfida della Bonfiglioli: “E’ stata una chiamata inaspettata, ma sono molto contento che una società ambiziosa e seria abbia pensato a me e impostato un programma biennale. Non resta che meritarsi questa fiducia lavorando con serietà e onestà giorno dopo giorno. Penso che l’obiettivo di ogni allenatore sia quello di vedere la propria squadra giocare ‘insieme’, quindi che si passi la palla cercando il miglior tiro possibile, quello con la più alta percentuale di realizzazione; che difenda con intensità e che non si risparmi mai. Oltre ad allenare A2 e Under 16, l’anno prossimo Stibiel farà anche da referente tecnico del vivaio: “Il settore giovanile va curato con attenzione, competenza e programmazione. Sono molto felice di esserne il responsabile e di allenare anche un gruppo. Non conoscendo le giocatrici non posso esprimere un giudizio, ma assieme agli istruttori del settore giovanile lavoreremo per migliorarle il più possibile. Ricordando sempre che alla base ci deve essere l’entusiasmo e la passione per sacrificarsi ad andare in palestra”. Un capitolo a parte lo merita il minibasket: “E’ il serbatoio del settore giovanile e quindi non è un mondo a sé. Mi piacerebbe fare un Pink Day dove tutte le bambine della provincia si trovino per giocare assieme. Che sia un momento di gioia e di confronto. Non conosco la realtà ferrarese, avrò modo di farlo presto. Quest’anno a Trieste ho avuto la fortuna di allenare anche un gruppo minibasket che mi ha dato grande soddisfazione: l’entusiasmo che ti trasmettono i bimbi è impagabile. Vogliamo che ci sia uno stretto collegamento con la serie A perché è giusto che ogni bambina sogni di diventare una giocatrice alto livello”.

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