SPAL-CREMONESE 1-0 (0-0)
SPAL (4231): Tonozzi; Busatto, Fiorini, Pignatti, Gallerani; Maestri (dal 9′ s.t. Casalnuovo), Pallara; Geovani, Izzillo (dal 19′ s.t. Albertini), Albini (dal 30′ s.t. Ansaloni); Bernardini. A disp.: Bossi, Furini, Giovannini, Prisco. All.: Pedriali.
CREMONESE (4312): Galli; Gambaretti, Baiguerra, Decò, Marinoni (dal 18′ s.t. Pozzi); Lucenti (dal 40′ s.t. Mazzola), Marzaroli, Fanfoni; Dell’Anna; Bi Zamble, Schiavini (dal 16′ s.t. Akoiblin). A disp.: Boari, Baronchell, Corrado, Franchi. All.: Finardi.
ARBITRO: Taioli di Cesena (Assistenti: Bagnari e Andreoli).
MARCATORI: 40′ s.t. Geovani (S) su rig.
AMMONITI: Marzaroli (C), Geovani (S) e Decò (C).
ESPULSI: il preparatore della Spal Pocaterra al 18′ s.t. per proteste.
NOTE: giornata di sole, temperatura tipicamente primaverile, terreno in perfette condizioni. Spettatori 300 circa, (237 paganti, per un incasso di € 1.185). Angoli: 6 a 3 per la Spal. Recupero: pt 2′, st 6′.
La partita è iniziata con dieci minuti di ritardo sull’orario ufficiale.
LE PAGELLE
TONOZZI 5.5 – La Spal vince e alla fine conta solo quello ma due sue indecisioni su altrettanti rinvii potevano costare carissimo. Si rifà parzialmente nella ripresa prima uscendo e bene di pugno su un cross di Akoiblin poi, nella stessa azione, quando chiude lo specchio a Dell’Anna a botta sicura. Ma alla fine non da quella sensazione di sicurezza al reparto che (anche) il portiere deve dare.
BUSATTO 6.5 – Meglio quando mister Pedriali decide di impiegarlo nel suo ruolo naturale avanzandolo a esterno di centrocampo dove fa vedere le cose migliori. Ha gamba, ha passo, tiene bene anche da terzino dove è ordinato e pulito negli interventi. Non sembra adatto a fare il marcatore. Una sola incertezza, con Tonozzi nella prima frazione che poteva costare carissima. Per fortuna Schiavini non ci ha creduto a sufficienza a questo mastodontico regalo della difesa ferrarese.
FIORINI 7 – Dice che ha un sogno nel cassetto, quello di farsi di corsa tutto il campo palla al piede e di andare a segnare nella porta avversaria. In attesa che si avveri, fa una partita splendida, esce spesso palla al piede e a testa alta facendo anche il regista difensivo e non solo il marcatore, oscura Bi Zamble che, benché non in giornata, aveva scritto nel curriculum diciannove reti in ventisei partite oltre a dargli diversi centimetri. Si permette una cavalcata di cento metri nel primo tempo che per poco non concretizza davvero il sogno di questo numero cinque biancazzurro (qui è stato bravissimo Decò a chiuderlo) che è stato davvero tra i migliori.
PIGNATTI 6.5 – Il capitano è sempre il capitano. Recupera dall’infortunio patito sabato scorso contro il Noceto in extremis e scende in campo con grande ordine, dettando i tempi dei meccanismi difensivi. Con Fiorini si intende alla perfezione e la tenaglia nella quale alla fine vengono stretti gli attaccanti grigiorossi diventa letale anche per merito suo.
GALLERANI 7 – Partita molto diligente del laterale mancino spallino, tatticamente perfetta. Sovente si lascia andare lungo la fascia a sgroppate dove gioca a rincorrersi con Lucenti che lo prende praticamente mai. Sue le due azioni più pericolose della Spal nella prima frazione tra cui un bel tiro dopo tre minuti e quando i biancazzurri attaccano è sempre nel vivo dell’azione. In difesa rischia praticamente nulla. Nella ripresa è sfortunato quando l’ottimo Gambaretti gli toglie di testa un gol praticamente certo dopo una bella punizione del solito Geovani.
MAESTRI 5.5 – Troppo timido il mediano biancazzurro. Neanche l’esperienza al fianco di Pallara lo giova più di tanto e per il tempo in cui rimane in campo lo si ricorda per due passaggi sbagliati costati altrettante ripartenze grigiorosse finite, per fortuna, nel nulla e un calcio di punizione assolutamente da dimenticare. Patisce oltremodo il gioco di Dell’Anna che, con i suoi tagli e andirivieni costanti lo costringono a guardarsi troppo e questo alla lunga gli fa perdere lucidità in fase di impostazione.
(CASALNUOVO 6) – Meglio del suo compagno perché capisce subito cosa deve fare e cioè limitare Dell’Anna. Ce la fa, senza patemi con il suo solito lavoro oscuro ma preciso. Sfiora anche un gran gol coordinandosi in bello stile.
PALLARA 5.5 – Giochicchia a intermittenza lui, che di questa squadra è tra i più esperti. Dovrebbe caricarsi sulle spalle i suoi compagni invece si limita a fare il compitino, neanche benissimo a dire il vero e lo fa quasi più per dovere che per piacere. Probabile che il non avere un minutaggio importante nelle gambe lo condizioni e la sensazione è che questo giocatore alla fine, se solo volesse (o potesse) osare di più, avrebbe tutte le carte in regola per diventare davvero fondamentale per questa squadra.
ALBINI 6 – Di stima e di fiducia in questo ragazzo che tutto è tranne che un esterno di centrocampo. Nella prima squadra ha fatto il suo esordio come mediano e anche oggi, congiuntamente a un paio di buoni spunti di cui bisogna dargli atto, è evidente come la mancanza di passo e di lettura di movimenti nella sua zona di competenza, non sia figlio di incapacità quanto di impossibilità fisiologica a fare qualcosa che non è, evidentemente, portato a fare.
(ANSALONI N.G.) – Quindici minuti a destra per dare ordine al reparto arretrato e ci riesce senza problema alcuno.
IZZILLO 5.5 – Mai in partita, ora gioca troppo largo, ora si accentra troppo, ora va fuori dagli schemi e il risultato finale è che dei quattro uomini davanti è il meno pericoloso e il più avulso dalla manovra.
(ALBERTINI 6) – Trenta minuti di gamba e di passo assolutamente migliori rispetto a quelli del suo compagno di squadra, si fa vedere con un paio di buoni spunti, peccato debba fare i conti con un certo Gambaretti che oggi non ha lasciato passare nemmeno uno spillo dalla sua parte.
GEOVANI 7.5 – La lingua che parla, tecnicamente parlando, appartiene a un’altra categoria. Da solo mette alle strette a turno tutta la difesa grigiorossa, si guadagna punizioni ad ogni angolo del campo e la sensazione è che ogni volta che la palla gli arriva tra i piedi, per gli avversari saranno dolori. Segna il gol decisivo battendo un calcio di rigore splendido, con una freddezza da veterano benché Galli intuisca la traiettoria, trovando nell’ultimo ciuffo d’erba prima del palo un alleato fondamentale. Predica nel deserto però e spesso i suoi compagni non capiscono la sinfonia che questo giovanissimo brasiliano da solo, è capace di suonare.
BERNARDINI 5.5 – Non è una prima punta ma lavora come un dannato come se lo fosse. D’altronde di soluzioni alternative non ce ne sono e si adatta, alla meno peggio, dimostrando comunque di non possedere i requisiti necessari ad assecondare le giocate di Geovani. Spesso impreciso e fuori tempo, in porta tira mai e questa è una pecca fondamentale per chi di mestiere fa l’attaccante, andando sovente a sbattere sul muro che Baiguerra e Decò hanno eretto, a onor del vero, in maniera tatticamente esemplare.
PEDRIALI 6.5 – Vince la gara più temuta del girone in una sorta di gara a scacchi contro il collega Finardi e ora aspetta il risultato di martedì per sapere poi sabato prossimo a Savona se basterà un pareggio oppure no per andare ai quarti di finale del campionato. Una sola nota: Busatto va meglio da esterno alto che non da terzino.
CREMONESE
Galli 6; Gambaretti 7, Baiguerra 7, Decò 6.5, Marinoni 6 (Pozzi 5); Lucenti 6.5, Marzaroli 5.5, Fanfoni 6.5; Dell’Anna 5; Bi Zamble 4.5, Schiavini 5.5 (Akoiblin 6). All.: Finardi 5.5
IL COMMENTO
Continua a vincere la formazione giovanile biancazzurra e, pur senza strabiliare, per una volta la squadra di Pedriali bada più al sodo che allo spettacolo e alla fine porta a casa una vittoria che potrebbe diventare fondamentale in chiave qualificazione. Tutto (o quasi) dipenderà dalla partita di martedì prossimo a Cremona: se la Cremonese batte il Savona, allora alla Spal basterà pareggiare sabato prossimo in Liguria per assicurarsi il passaggio al turno successivo (andata il ventuno e ritorno il ventotto di queste mese) che le garantirebbe di diritto di essere tra le otto squadre più forti d’Italia. E già questo sarebbe un risultato di grande prestigio per questi ragazzi, accompagnati e guidati abilmente in panchina da un Massimo Pedriali capace di raccogliere senza paura quel fardello pesantissimo che poteva diventare l’eredità lasciatagli in dote da Beppe Brescia alla fine dello scorso mese di febbraio, ma che invece settimana dopo settimana, si sta rivelando una piacevole ascesa verso traguardi sempre più ambiziosi. Per una volta diamo spazio a chi di Ferrara sta portando in giro il nome onorando, sportivamente parlando, questa città senza remora alcuna, con impegno, costanza e sacrificio, senza polemiche ma con la sola grande prerogativa di fare gruppo, divertirsi e, magari, divertire pure il proprio pubblico.
A proposito, da questo punto di vista, certamente oggi ci si aspettava una risposta maggiore soprattutto da parte di chi, domenica scorsa, ha regalato a questi ragazzi parole di zucchero e cori intrisi d’affetto tra il primo e il secondo tempo di Spal-Ravenna. Trecento persone o giù di lì, tanti, come è ovvio che sia, i genitori, gli amici e i parenti di questi ragazzi, qualche addetto ai lavori (sono stati segnalati gli osservatori di Mantova e Padova oltre che due del Savona, compagna di viaggio nel girone di Cremonese e Spal, senza dimenticare il plotone di procuratori che si sono affacciati sulle tribune dell’impianto estense), ma il tifo, quello per intenderci con le bandiere e i cori è rimasto inspiegabilmente a casa. E allora sì, sarà pur questa la “vera” Spal come si dice, ma quanto sarebbe bello che fosse più seguita solo perché, questi giovanissimi portacolori di casa nostra, detto in tre parole, se lo meritano. Mossi dalla passione e nulla di più, stanno provando a capire da queste importantissime sfide se un giorno potranno ambire a fare del calciatore non solo un hobby e una passione ma anche un mestiere e nel mentre tentano di scrivere un pezzo importante della storia del calcio di questa città. Magari alla fine non sarà scudetto, magari ci si fermerà prima, ma intanto sognare costa nulla e se non si sogna quando si è ragazzi allora quando lo si potrà fare? Ha ragione chi dice che non vanno esaltati oltre il loro merito, difatti noi per primi siamo convinti che stiamo soltanto rendendo loro merito di una una cavalcata gloriosa fatta di settanta punti e ventidue week-end conclusi con i tre punti in cascina, un primo posto e una vittoria, quella di oggi, contro una squadra che l’anno scorso era arrivata alle semifinali di questo torneo.
La Cremonese di oggi è, manco a dirlo, un avversario scomodo. Mister Finardi arriva a Ferrara con l’intento di non perdere e cercare, perché no, il grande colpo. Dei due fuori quota permessi in questa fase finale, solo i grigiorossi decidono che è bene rischiarne almeno uno e allora, direttamente dal ritiro di Desenzano dove si stava allenando con la prima squadra insieme a Gambaretti (terzino destro già pronto, a nostro avviso, per il grande salto), Decò (che bravo questo regista difensivo!), capitan Lucenti e bomber Bi Zamble, ecco Stefano Fanfoni, classe 1990, una stagione iniziata tra le file della Canavese per questo eclettico centrocampista prima di rientrare alla base che, inevitabilmente fa subito vedere di possedere qualcosa in più rispetto ai colleghi. Se ne accorge ben presto Busatto che da terzino soffre questo numero sette grigiorosso e fatica a prendergli le misure nella sua zona di competenza, così come è invece solo un Gallerani in grande spolvero a tenere sulle difensive dalla parte opposta l’ottimo Lucenti (dai suoi piedi partono tutte le punizioni e gli angoli più pericolosi), benché sia alla fine lo spauracchio di giornata, l’ivoriano Bi Zamble, a deludere clamorosamente, errando in maniera quasi stucchevole per il campo per tutti e novanta i minuti, ben controllato comunque da Fiorini e Pignatti, baluardi insormontabili della retroguardia spallina. I grigiorossi mancano negli ultimi venti metri, macinano gioco ma Dell’Anna si mangia due clamorosi palloni e tra le linee non accende mai la luce eccezion fatta per i primi dieci minuti della ripresa quando la Spal rimane, inspiegabilmente, con la testa e le gambe negli spogliatoi. Schiavini giostra troppo largo e lontano dal già citato Bi Zamble, un autentico e indisponente ectoplasma, pesantemente criticato a fine gara anche dal suo allenatore.
La Spal vive dei lampi di classe indiscussa del brasiliano Geovani che predica nel deserto dell’attacco estense con Izzillo mai in partita, Albini che da esterno fa quel che può e Bernardini che deve adattarsi a fare la prima punta lui, che prima punta non è. Il brasiliano è il migliore in assoluto dei ventidue abile, non solo a guadagnarsi le punizioni ma anche il calcio di rigore (ingenuità di Pozzi) che risulterà poi decisivo. In mezzo da segnalare, ancora una volta, l’opaca prestazione di Pallara apparso ancora lontano da una condizione accettabile: solo a sprazzi Jack fa valere la sua stazza e fisicità nei confronti degli avversari ed è poco, troppo poco, per chi come lui possiede i mezzi giusti per poter puntare ad arrivare stabilmente tra i professionisti. Nella ripresa, con Albertini e Casalnuovo in campo, i biancazzurri appaiono più tranquilli e ordinati, meno frenetici e più concreti ed è proprio da un’azione che nasce dalla parte del biondo esterno ferrarese che Geovani si costruisce abilmente l’azione decisiva che regala alla Spal una vittoria fondamentale. E il sogno continua.