SPAL, LA SALVEZZA E LA COPPA

LA CRONACA. Vittoria netta e meritata dei biancazzurri che espugnano l’arena di Foggia per 3 a 0 e raggiungono il settimo posto che vale la Tim cup. Partita mai in discussione. A segno Meloni, Cipriani su rigore e Migliorini.

FOGGIA (4-2-3-1): Milan; Carbone, Di Dio, Burzigotti, Micco; Agnelli, Velardi; Desideri (dal 22′ s.t. Morini), Mancino (dal 1′ s.t. Trezzi), Millesi (dal 38′ s.t. Caraccio); Ceccarelli.
A disp.: Bindi, Torta, Sgambato, Colomba.
All.: Ugolotti.
SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Schiavon, Migliorini, Rossi (dal 55′ s.t. Smit); Meloni (dal 43′ s.t. Pedruzzi), Cipriani (dal 36′ s.t. Bedin).
A disp.: Righetti, Bortel, Marongiu, Bazzani.
All.: Notaristefano.

ARBITRO: Zanichelli di Genova.
Assistenti: Masuccio e Vuolo.
MARCATORI: 45′ p.t. Meloni (S), 35′ s.t. Cipriani (S) rig., 39′ s.t. Migliorini (S).
AMMONITI: Ceccarelli (F), Millesi (F), Lorenzi (S) .
NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori 3.500 circa, (paganti 1.618, più 1.815 abbonati, per un incasso globale di 27.500 euro circa).
Angoli: 5 a 3 per il Foggia. Recupero: pt 3’, st 14’.
L’incontro è stato sospeso per due volte nel corso della ripresa per intemperanze e lancio di oggetti del pubblico locale.

FOGGIA – L’ultima battaglia. Grossomodo in questa maniera è stata dipinta in settimana la sfida tra i satanelli e la Spal dall’entourage pugliese. L’ultima fatica. L’ultimo scoglio. Battere i biancazzurri e conquistare la tanto agognata salvezza. Soltanto vincendo, infatti, il Foggia è sicuro di evitare i playout senza per forza di cose rimanere con l’orecchio attaccato alla radio per avere notizie positive (un pari) da Andria. I rossoneri guidati da mister Ugolotti sono in gran forma da qualche settimana a questa parte. Sedici punti conquistati nelle ultime otto partite, l’imbattibilità lontano dallo Zaccheria nel girone di ritorno (l’unica squadra del girone B) ottenuta a dispetto di un attacco abulico e spesso contestato dagli stessi tifosi per la scarsa prolificità. Un Foggia che in casa deve fare i conti con la stessa sindrome che ha colpito anche la Spal in questa stagione: segna poco e perde molto (ben quattro sconfitte per i dauni nel solo ritorno). L’appuntamento odierno è però di quelli che non ammettono di rivangare il passato. E’ un autentico spareggio. La Spal scende in terra di Puglia priva di Smit (sciatalgia) e conferma per i dieci-undicesimi la stessa formazione che è uscita sconfitta dal Real Marcianise eccezion fatta per Bazzani che si accomoda in panchina con Meloni titolare. Il Foggia è al completo, recuperato all’ultimo anche l’esterno mancino Micco, nell’ultimo periodo sostituito egregiamente dal giovane Sgambato. Rientra anche Agnelli dopo la squalifica maturata nell’ultimo incontro interno contro il Pescara. Prezzi popolari indetti dalla società per avere più pubblico possibile sulle gradinate dello Zaccheria per questo importantissimo match. Giornata di sole, almeno diecimila tifosi, con una sessantina di supporters biancazzurri sistemati nel settore ospite dichiarato agibile nelle ultime due settimane. Non si contano le radio sintonizzate sul campo di Andria per avere notizie dell’altra fondamentale sfida di questa giornata.

PRIMO TEMPO

La gara comincia con un tifo assordante della curva rossonera che, esaurita in ogni ordine di posti, incita a gran voce i propri beniamini in una giornata dalle chiare tinte estive. La posta in gioco è altissima e sin dalle prime battute è palpabile un certo timore reverenziale da ambo le parti. La prima conclusione è della Spal con Rossi dopo tre minuti ma la sua conclusione, strozzata a terra, è facile preda di Milan. Il Foggia è sornione, la Spal macina gioco sulle fasce dove Quintavalla sembra in ottima giornata. Nono minuto, Spal che fa le prove del vantaggio. Erroraccio in disimpegno di Velardi che mette in movimento Schiavon, passaggio in diagonale lungo l’out sinistro per Meloni che crossa puntuale al centro ma Burzigotti è bravo e di testa anticipa l’accorrente Cipriani allontanando la minaccia. Buona Spal in questo avvio che si affida alle ripartenze di Quintavalla e Meloni sulla destra, il Foggia sta a guardare e sembra non avere Desideri e Mancino nella giornata migliore. Dodicesimo minuto: un rinvio di testa di Lorenzi sbagliato per poco non costa caro alla Spal, ma Millesi, anziché concludere, mette in mezzo e Capecchi in qualche modo smanaccia. Mancino recupera la sfera ma da ottima posizione controlla di braccio e l’azione sfuma tra le veementi proteste del pubblico locale. Gara spezzettata, la fanno da padrone alcuni scontri di gioco in cui il protagonista è suo malgrado il terzino Micco, prima con Cipriani poi con Quintavalla. Al sedicesimo sugli sviluppi di un angolo dalla destra, Ceccarelli svetta più in alto di tutti e di testa anticipa Zamboni ma Migliorini, posizionato sulla linea, spazza di piede. Occasione sfumata per i satanelli che accusano come non mai l’assenza di un attaccante di rilievo. Ventunesimo. Punizione di Mancino dalla sinistra, Capecchi non si fida a trattenere la palla e a pugni protesi respinge lontano. Passano appena quaranta secondi ed è lo stesso Mancino da posizione più centrale a lasciar partire un sinistro che finisce di poco alto sopra la traversa. Al ventiseiesimo ci prova Velardi dalla distanza e ancora una volta Capecchi non trattiene la sfera e per un soffio Mancino non ne approfitta mancando di un niente l’impatto decisivo con la sfera. Foggia che prova a fare la partita ma davanti alla porta non riesce a creare pericoli anche perché spesso viene fermato dal direttore di gara (ottimo) per falli veniali come i due falli di mano di Desideri nel giro di cinque minuti. Minuto ventotto, tocca al buon regista rossonero Agnelli provarci dalla distanza, la palla finisce però dalle parti della curva che ospita i supporters spallini giunti allo Zaccheria. Alla mezzora torna a farsi viva la Spal: Ghetti dalla destra per Cipriani che di testa non fallisce l’appuntamento e impegna Milan. Nel frattempo da segnalare una prova formato monstre di Migliorini in mezzo al campo sia in fase di costruzione sia di copertura dove non si contano i palloni recuperati e i contrasti vinti. Al trentottesimo Agnelli ripete l’azione di pochi minuti prima: siluro dai trentacinque metri e per un soffio Di Dio manca la conclusione a rete sottomisura tra la disperazione del pubblico locale. Ancora un’occasione per i padroni di casa che macinano gioco ma non riescono mai a creare veri pericoli dalle parti di Capecchi. A due minuti dalla fine della prima frazione protesta il Foggia per un possibile mani in area sugli sviluppi di una punizione di Micco ma l’arbitro a due passi dice che si può continuare e, un minuto dopo, è tempestiva quanto decisiva l’uscita di Capecchi sui piedi di Ceccarelli messo in moto da un Millesi in giornata non favorevolissima. In pieno recupero succede quello che non t’aspetti. Spal in vantaggio. L’azione nasce da Rossi sulla corsia di sinistra che dopo aver eluso uno statuario Carbone lascia partire un mancino su cui l’estremo difensore dei satanelli Milan fa harakiri non trattenendo la sfera. Meloni, a due passi, è lesto a riprendere la sfera, a eludere prima l’intervento del centrale Di Dio e poi quello di Milan e a sparare in porta un fendente su cui il povero Burzigotti, nel tentativo di respingere, accompagna goffamente la sfera in fondo al sacco. Si va al riposo con i biancazzuri incredibilmente avanti.

SECONDO TEMPO

La ripresa comincia con il Foggia che mette in campo Trezzi per l’opaco Mancino poi inizia lo show dei supporters pugliesi sugli spalti. Dalla curva del tifo più caldo foggiano, infatti, subito dopo il fischio iniziale, iniziano a piovere in campo fumogeni e quantità allucinanti di carta igienica proprio nei pressi della porta difesa da Capecchi e l’arbitro è costretto a sospendere l’incontro per cinque minuti. Non si fa in tempo a riprendere che anche dall’altra curva in cui prendono posto altri gruppi organizzati di tifosi rossoneri lanciano a loro volta in campo altra carta e l’arbitro sospende l’incontro per una seconda volta e per altri quattro minuti. Alla fine ci saranno ben quattordici minuti di recupero. Dopo ripetuti solleciti da parte dello speaker, la situazione, fattasi incandescente per il vantaggio biancazzurro e per le notizie poco confortanti provenienti da Andria, torna normale e si può riprendere a giocare. Al ventesimo minuto Spal che si fa viva dalle parti foggiane con Cipriani (buona anche la sua prova) che ci prova da lontano ma senza convinzione, sugli sviluppi di un rimpallo tra Schiavon e Millesi: la palla termina a lato alla sinistra della porta difesa da Milan. La Spal abbassa pericolosamente il baricentro e va più volte vicina a subìre il gol del pari. Al ventottesimo ci prova Millesi ma è bravissimo Capecchi a dire di no e a deviare in angolo. Davvero sfortunati i satanelli che ci riprovano dopo appena un minuto e sempre con Millesi il cui tiro però rimette in gioco Ceccarelli che nel frattempo, secondo l’assistente sotto la tribuna, era finito in fuorigioco (decisione quantomeno dubbia). Al trentesimo lo stesso Ceccarelli, tutto solo, viene anticipato da Lorenzi in scivolata proprio all’ultimo. Trentunesimo: Trezzi dalla destra per Morini che non ci pensa su due volte e tira. Palla altissima sopra la traversa. Forcing dei rossoneri, la Spal si rintana nella propria metà campo ma controlla la gara. Ma proprio nel momento migliore il Foggia si fa male con le proprie mani. Siamo al trentacinquesimo e l’arbitro decreta un calcio di rigore sacrosanto per la Spal. Il fallo è di Agnelli su Cabeccia dopo un bellissimo triangolo tra l’esterno sardo e Rossi sulla corsia mancina. Sul dischetto del rigore si presenta Cipriani. Palla da una parte e portiere dall’altra e gol dell’attaccante bolognese. La Spal avanti di due gol può permettersi, a questo punto, di aspettare la veemente reazione pugliese che ci si potrebbe aspettare invece, al trentanovesimo, ecco il gol che chiude la partita e condanna definitivamente il Foggia agli spareggi. Contropiede velocissimo di Meloni lungo l’out di destra e splendido cross per Migliorini che, in corsa, lascia partire un tiro che si insacca imparabilmente alla sinistra di Milan. Il Foggia, fischiatissimo, viene anche abbandonato dal proprio pubblico che sfolla anzitempo dallo Zaccheria conscio che questa stagione dovrà continuare per almeno altri centottanta minuti aldilà del risultato di Andria. Al quarantatreesimo i rossoneri provano a segnare almeno il gol della bandiera. Gran palla di Morini con il contagiri per Caraccio al limite dell’area piccola ma l’attaccante argentino cincischia troppo e sulla linea di porta salva l’accorrente Cabeccia. Si entra poi nel lunghissimo recupero in cui la Spal contiene le scorribande offensive rossonere che peraltro poco pungono dalle parti di Capecchi. Anzi, proprio allo scadere, anche Schiavon va vicino al gol ma a quel punto la punizione per i pugliesi sarebbe stata oltremodo eccessiva. Finisce con il Foggia sommerso dai fischi che dovrà vedersela con il Pescina negli spareggi per evitare i playout e con una Spal che, a conti fatti, visti i ventisette punti conquistati nel solo girone di ritorno, ha di che recriminare per una stagione raddrizzata troppo tardi. Resta il rammarico, quindi, ma c’è anche tanta felicità per aver portato a casa un settimo posto che significa la matematica partecipazione alla Tim Cup 2010/2011 grazie al contemporaneo successo del Taranto sul campo del Cosenza. Un finale con il sorriso, dunque.

 

LE PAGELLE. Nessuna insufficienza tra gli spallini. Oltre al centrocampista, autore di una prova maiuscola, bene capitan Zamboni nonostante l’infortunio e Meloni. Con questo risultato il tecnico Notaristefano corona il suo incredibile lavoro portando a sfiorare i playoff una squadra che a Natale rischiava fortemente la retrocessione.

MIGLIORINI, UN GIGANTE

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 6.5 – Inizia dando l’impressione di non essere in grande giornata. Alle prese preferisce le respinte, due delle quali terminano pericolosamente sui piedi prima di Mancino e poi di Millesi che per fortuna cincischiano troppo. Nella ripresa prodezza autentica su Millesi a cui nega il gol del pareggio in una situazione non facile visto che davanti aveva almeno tre giocatori.

Ghetti 6.5 – Una giornata tutto sommato tranquilla. Desideri non entra mai in partita anche perché Guidone non sbaglia un anticipo. Pulito, ordinato non esita a usufruire del fallo laterale per fermare le ripartenze dei locali. Si spinge anche in avanti dando a Cipriani la palla del possibile vantaggio.

Zamboni 7 – In dubbio fino all’ultimo non si arrende nonostante un infortunio e questo è già tanto. Con Ceccarelli non c’è partita ma quello che risalta di più è la sua straordinaria tranquillità nell’amministrare un reparto in un ambiente non certo facilissimo come quello di oggi a Foggia. Esperienza a palate in questi frangenti servono come il pane.

Lorenzi 6 – Partita ordinata, condita da un anticipo fondamentale su Ceccarelli a metà ripresa.

Cabeccia 6.5 – Rispetto alle ultime partite si fa vedere anche in avanti, notevole il lavoro nel sovrapporsi con Rossi e nel finale nega il gol della bandiera a Caraccio.

Quintavalla 6.5 – Macina chilometri sulla destra, andrà anche in confusione, non avrà i piedi dell’ala ma quanto è importante questo giocatore quando si deve far salire la squadra e deve creare gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Utile alla causa.

Bedin sv – Gettato nella mischia ad arginare le folate rossonere, fa come sempre il suo in maniera più che dignitosa.

Migliorini 7.5 – Fa vedere le cose migliori fuoricasa, ormai si è capito. Partita stratosferica per qualità e per quantità. Alla sapiente regia gli riesce un lavoro di quantità mai visto prima. Ruba palloni, contrasta, imposta, una delizia per gli occhi vederlo giocare.

Schiavon 6.5 – Non inizia bene, primi dieci minuti di empasse totale, due palloni persi e tanta corsa a vuoto. Con il passare dei minuti, però, carbura come suo solito e alla fine è l’ultimo a mollare e da tutto quello che può dare giocando a tuttocampo ed erigendosi al solito gladiatore del centrocampo spallino.

Rossi 6.5 – A corrente alternata ma fa cose speciali. Dai suoi piedi nascono il primo gol di Meloni e il suggerimento per Cabeccia che poi verrà atterrato da Agnelli per il rigore. Basta così?

Smit sv – Gioca solo il recupero perché davvero di più non avrebbe potuto fare. Tiene la posizione fino al novantesimo.

Meloni 7 – Prima mezz’ora in marcatura a zona su Agnelli che oscura come può, poi si libera da ogni compito “difensivo” che lo lega oltremodo e si lancia all’attacco. Qui si costruisce un gol e serve un assist splendido per Migliorini nell’occasione della terza marcatura. Fondamentale ripartire da lui. Se si “disciplina” tatticamente, con più fortuna e meno guai fisici, potrà diventare un punto di riferimento importante per questa squadra.

Pedruzzi sv – Gettato nell’arena dello Zaccheria per far scorrere il più velocemente possibile le lancette del cronometro.

Cipriani 6.5 – Il rigore trasformato e tanta sostanza a servizio della squadra che fa salire come pochi attaccanti sanno fare.

Notaristefano 8 – Perché ha recuperato psicologicamente un gruppo disastrato a Natale. Perché ha salvato una squadra da un tracollo certo. Perché ha saputo imparare dagli errori del suo predecessore lavorando meticolosamente su ogni singolo componente di questa rosa. In una parola ha saputo compiere un miracolo che avrebbe potuto coronare con la conquista dei playoff, mancati davvero per un soffio. Che rimanga, alla luce dei risultati, deve essere scontato. Tocca alla società, ora, accontentare il tecnico che a gennaio non ha fatto richieste ma per il prossimo anno avrà senz’altro qualcosa da chiedere dal punto di vista dei rinforzi.

GLI SPOGLIATOI. Il tecnico elogia ancora una volta i suoi giocatori e rende onore anche all’avversario: “Il Foggia non merita i playout. Non parlo di rimpianti perché il girone di andata ha condizionato tutto il resto. Siamo mancati quando è stato il momento di fare il salto di qualità ma è un fatto piscologico. I ragazzi sono stati bravissimi”.

NOTARISTEFANO: “UNA PARTITA PERFETTA”

Davvero una gara straordinaria quella della Spal, oggi.
“Siamo stati bravi e spezzo subito una lancia a favore del Foggia. Da quello che ho visto questa è una squadra che non avrebbe dovuto farli i playout. Purtroppo però il calcio è anche questo. Oggi è vero, abbiamo sbagliato pochissimo, direi nulla”.

Un po’ di rammarico per non aver raggiunto i playoff?
“L’andata non ci è stata d’aiuto. Abbiamo perso lì troppi punti ma è inutile adesso rivangare e fare certi discorsi. Avevamo un obbiettivo, lo abbiamo centrato finendo in crescendo e non è poco perché penso che ai playout avremmo reagito malissimo da un punto di vista emotivo e sarebbe stata dura venirne fuori”.

C’è il settimo posto che vuol dire Tim Cup.
“Grazie al Taranto siamo arrivati anche a conquistarci questa piccola soddisfazione. Ma ripeto, nel complesso, a me è piaciuta la squadra che ha capito i punti di forza del Foggia: loro sono bravissimi a puntare gli spazi e ad aggredire ma oggi non ci sono riusciti perché i miei ragazzi hanno fatto la partita che volevo, la partita perfetta”.

Due parole per questo gruppo che hai sempre difeso ed elogiato.
“Grandi ragazzi, grandi uomini e grandi professionisti. Nessuno dovrà mai osare dire il contrario di questi giocatori. Per quello che ho visto io siamo mancati solo nel momento di fare il salto di qualità ma spesso è soltanto questione di abituarsi a certe pressioni. Sono contento e dobbiamo esserlo tutti. Siamo settimi dopo aver rischiato il tracollo e abbiamo vinto a casa di una squadra che aveva fatto sedici punti nelle ultime otto gare. Sapevamo che oggi avremmo potuto soffrire la loro dinamicità perché noi siamo grandi e grossi dietro invece loro non hanno mai avuto occasioni. Bravi tutti, davvero. Grandi”.

GLI SPOGLIATOI. Felicissimo anche l’attaccante che ha realizzato un gol e nel primo tempo si è sacrificato in marcatura sull’uomo più pericoloso del Foggia.

MELONI: “SIAMO CONTENTISSIMI”

Beppe che gara fantastica!
“Potevamo vincere con uno scarto maggiore, ce l’avremmo potuta tranquillamente fare. Siamo venuti qui carichi con la voglia di regalare ai nostri tifosi un’impresa e alla fine ce l’abbiamo fatta per fortuna. Siamo contentissimi”.

Prima mezz’ora in marcatura su Agnelli poi ti sei liberato e per te si sono aperte praterie fondamentali che ti hanno portato prima al gol e poi all’assist per Migliorini.
“Sì nella prima parte di gara avevo precisi compiti tattici, c’era bisogno di dare una mano in mezzo e mi sono sacrificato volentieri per la causa. Poi nell’occasione del gol sono stato fortunato, forse sarebbe entrata anche senza la deviazione di Burzigotti però scrivilo che il gol lo voglio io! Scherzi a parte ci siamo levati un bel peso, è finita come meglio non poteva”.

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