SPAL-MEZZOLARA LA PARTITA INFINITA: MERCOLEDI’ 30 O DOMENICA 10 FEBBRAIO IL PROSSIMO APPUNTAMENTO?

Ne abbiamo viste e giocate di peggiori, questo, a onor di cronaca, va detto: chi ha potuto seguire i riflessi filmati di Pavullese-Lucchese, tanto per citare qualcosa che ci riguarda da vicino, può tranquillamente rendersi conto di come il metro di giudizio, in questi casi, sia davvero più che personale, a prescindere dal cosa sia giusto o meno fare in questi casi. Che Spal e Mezzolara, oggi, si potesse quantomeno iniziare, comunque, un qualche dubbio deve averlo avuto l’arbitro, il signor Volpato della sezione di Merano. Certo le condizioni meteo, alle 13.41, ora del primo sopralluogo, non lasciavano molte speranze, vista la pioggia insistente che continuava a cadere senza soluzione di continuità su Ferrara, benché solo dalla tarda mattinata. Dieci minuti dopo, dal cielo, i rovesci di acqua si sono trasformati in una breve ma fitta nevicata e il campo, soprattutto nella zona antistante le due aree tecniche, oltre alle rispettive aree di rigore, dava segnali tutt’altro che confortanti. Alle 14.05 lo speaker annunciava, a posteriori giustamente ma forse con un po’ troppa fretta, il (secondo) rinvio del match e i pochi intimi del “Mazza”, quantificabili intorno a circa duecentocinquanta persone, sfollavano mestamente con il dubbio se il biglietto di oggi potesse valere anche per la prossima volta. Sì, la risposta è che varrà in ogni caso. Ci mancherebbe, pagare tre volte per vedere una partita sarebbe a dir poco grottesco.

Ma torniamo ai fatti: alle 14.28, con la neve diventata una debolissima pioggia, ecco l’ultimo giro di valzer del direttore di gara coadiuvato dai due capitani e dagli assistenti: il pallone rimbalzava in diversi punti del campo, sia nella parte centrale, sia lungo il perimetro sotto la gradinata; sotto la tribuna, come detto, poco e male e alla fine, come espresso da regolamento, si è deciso per i saluti anticipati e l’arrivederci è, a questo punto, a data da destinarsi. Bene così, soprattutto per quanto riguarda l’incolumità dei giocatori e uno spettacolo che, evidentemente, ne avrebbe risentito e non poco. Spal contro Mezzolara è gara di cartello che merita ben altri scenari. Non ci vuole molto a ipotizzare che il campo, fosse iniziata la sfida, dopo al massimo una mezz’ora di gioco e qualche scivolone di troppo, sarebbe diventato una vera e propria palude mettendo a serio rischio quello per cui i temerari presenti, oggi, hanno (ri)pagato il biglietto: lo spettacolo offerto da una partita di pallone.

A proposito della data del recupero, negli spogliatoi, la Spal è stata abbastanza chiara, sia per bocca del proprietario e vicepresidente dei biancazzurri Roberto Benasciutti, sia per voce del presidente Roberto Ranzani: “Chiederemo di giocare il 10 febbraio, è domenica, il campionato si ferma per la Viareggio Cup e anche se non avremo a disposizione Massaccesi, almeno potremo contare su di un maggiore apporto di pubblico. E’ una data che proporremo alla Lega e al Mezzolara, che tra l’altro non ha giocatori convocabili da Magrini, quindi a loro dovrebbe stare bene”. Il ragionamento, semplice e lineare, non fa una grinza, benché negli spogliatoi, mister Luppi, pensasse di recuperarla un po’ prima, precisamente mercoledì 30. A questo punto, se non ci si metterà d’accordo, come pare, l’ultima decisione sarà, come sempre in questi casi, dei vertici della LND. La Spal ha le sue ragioni per volere aspettare: pubblico a parte, per febbraio, si spera anche di aver smaltito un po’ di diffidati (la Spal ne ha ben sei, tra cui Cintoi, Calistri, Braiati e Massaccesi oltre a Sartori e Shqypi) e, perché no, il Mezzolara potrebbe anche essere fuori dai giochi promozione e arrivare così all’appuntamento senza grosse pretese di classifica, senza contare che, a quel punto della stagione, almeno uno tra Gallo e Rosati (che domani tra le altre cose farà la risonanza decisiva alla spalla e potrebbe averne per più di un mese) sarà della partita e lo stesso Calistri dovrebbe aver smaltito le noie muscolari che lo attanagliano in questi giorni (ma con il Fidenza, domenica, ci sarà).

Chiaro che la decisione odierna, tra le due contendenti, aiuta soprattutto la Spal, anche se resta da capire il motivo per cui la società non abbia deciso di coprire preventivamente il “Paolo Mazza” con i teloni. Una tiratina d’orecchie doverosa, perché le previsioni meteo non lasciavano di certo presagire al solleone, anzi, la pioggia (mista a neve) era ampiamente stata prevista. In poco meno di dieci ore, dalle cinque di questa mattina precisamente, su Ferrara sono caduti nemmeno venti millimetri di pioggia: tanto (poco, in verità) è bastato per un ulteriore rinvio. Quello che però preoccupa di più, a questo punto, visto che per i prossimi giorni è dato l’arrivo di un’altra perturbazione, questa volta nevosa, è la gara di domenica con il Fidenza: il campo, già bagnato e in più punti ai limiti della praticabilità, è destinato a peggiorare inesorabilmente e qualche dubbio, sul regolare svolgimento della sfida contro i borghigiani, è lecito farselo venire sin da adesso. Sarebbe un bel problema e un’ulteriore beffa perché, con due partite in meno, andare poi a incastrare gli impegni nel posto giusto in un momento topico della stagione, inizierebbe a diventare quantomeno complicato, oltre che impegnativo e dispendioso per squadra e allenatore. Si vedrà, di sicuro fino a sabato mattina c’è tempo perché la Spal, qualora lo ritenesse opportuno, possa chiedere il cosiddetto rinvio preventivo, altrimenti, come oggi, la decisione finale spetterà, domenica, all’arbitro d’accordo con i capitani di Spal e Fidenza (che nel caso, però, sin da ora fa sapere che si risparmierebbe volentieri un viaggio a vuoto di trecento chilometri e passa tra andata e ritorno). Intanto godiamoci l’ennesimo rinvio con la speranza che, almeno per domenica prossima, Madre Natura dia una tregua sopra al nudo “Paolo Mazza”.

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